Alla fine hai vinto e hai alzato la mani al cielo, cosa stavi pensando?
Tante cose. Ho giocato una delle partite più epiche della mia carriera qui allo US Open, il mio torneo preferito, di fronte a un pubblico meraviglioso. Ero esausto dopo l’ultimo punto. Per questo ho alzato le mani. Sono davvero felice di aver passato il turno giocando una splendida battaglia, con uno dei migliori giocatori del circuito.
Il supporto del pubblico era tangibile. Tutti erano dalla tua parte. Quanto è stato importante per te per rimontare, quanto ti ha spinto?
Molto, considerato che stavo per ritirarmi nel secondo set. Poi ho visto il pubblico lì, in attesa di altro tennis, dei miei diritti, dei miei servizi. Ho preso tutta quella energia per caricarmi e pensare a combattere e non ritirarmi. Ho fatto bene e ho iniziato ad apprezzare il loro appoggio. Penso di aver fatto tutto bene dopo il terzo set. Il pubblico esultava per ogni mio punto, un’atmosfera incredibile.
Perché pensi che il pubblico ti ami così tanto?
Non lo so. (sorride) Credo amino il mio impegno per tornare a giocare a tennis, conoscono tutti problemi che ho avuto al polso, amano un ragazzo che non si è mai arreso e cerca di giocare. Lo potete vedere, il mio rovescio non è molto buono, ma ci provo, credo alla gente piaccia tutto questo.
Una delle persone che ti ammira di più è Federer. Ha parlato di te di recente e ora vi incontrerete. Stasera hai avuto uno dei tuoi momenti più belli, ma il più bello è stato qui con lui. Cosa pensi della partita che verrà?
Ovviamente io ammiro lui. Tutti lo amano. Sarà un match interessante, otto anni dopo, di nuovo sul centrale di questo torneo. So come devo giocare per vincere, bisogna vedere come starò fisicamente dopo questa battaglia, ma è sempre un piacere giocare col più grande della storia.
Sei stato vicino a ritirarti? Quanto credi di poter essere competitivo nel prossimo turno?
Si ho pensato di ritirarmi a metà del secondo set perché non riuscivo a respirare e a muovermi bene. Dominic stava dominando troppo facilmente. Ma all’inizio del terzo ho fatto il break molto velocemente e ho vinto il set in venti minuti. Lì è cambiata la storia. Ho iniziato a vedere il pubblico e preso da loro tutta l’energia. Questo è quello che ho fatto alla fine, lottare. Non ho mollato un punto dal terzo fino alla fine. Ero pronto per vincere da quel momento.
Che trattamento medico hai ricevuto a fine partita? Come stai ora?
Stanco, ma non possiamo fare magie, lo sapete, solo massaggi e qualche movimento col trainer. Spero di recuperare meglio nel giorno di riposo. Lì vedrò se sono in condizioni di giocare con Roger.
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