K. Bondarenko b. F. Schiavone 6-3 6-4
Nulla da fare per Francesca Schiavone, sconfitta nel match d’esordio del WTA Premier di Stanford da Kateryna Bondarenko. Per l’azzurra sfuma, tra le altre cose, la possibilità di una sfida al secondo turno contro Petra Kvitova, che da numero 2 del seeding californiano aveva ottenuto un bye al primo turno. Un peccato, perché al di là del valore della ceca, poteva essere un’occasione per riassaporare l’aria di un grande incontro. Perché tutto si può dire, a Francesca, tranne che sembra una ormai rassegnata.
A 3 mesi da quello che dovrebbe essere la fine del suo ultimo anno su un campo da tennis, guardarla lottare come un leone, arrabbiarsi con se stessa, esultare come una bambina ai primi match della carriera, mettere tutto quello che ha, tutto farebbe pensare tranne a una persona vicina ai saluti.
Il match di oggi sembra raccontare di una sfida piuttosto squilibrata, ma potremmo anche dire che i veri momenti negativi dell’azzurra sono stati due: nella fase conclusiva di entrambi i set. C’è stato un break di vantaggio nel primo set, smarrito sul 3-2, ma dal 3-3 in poi è andata molto in difficoltà dal lato del rovescio e subendo, anche, una grande aggressività dell’ucraina, più profonda e quasi sempre in comando degli scambi. L’unica chance avuta da Schiavone è stata sul 3-3 30-40, quando si era costruita la palla break con un grande scambio concluso da un passante in controtempo e accompagnato da uno dei gesti di esultanza che l’hanno fatta identificare durante gli anni.
Nel secondo parziale è sempre stata in grado di rientrare, reagendo a ognuno dei primi tre break subiti, aiutata anche dalle difficoltà al servizio di una Bondarenko nervosa e che ha messo a segno 5 doppi falli nei primi 3 game, di cui 3 concentrati nel primo game al servizio. Sul 3-3, Schiavone ha tenuto per la prima volta la battuta, chiudendo una serie di 6 break consecutivi e, personale, di cinque game al servizio persi. Aveva comunque dovuto impegnarsi, rimontando da 0-30 e annullando 2 chance di un nuovo break, ma quello avrebbe potuto (e dovuto) rappresentare il momento di svolta. Invece si è rilassata un attimo, non di più, lasciando l’ottavo game della frazione e non riuscendo a essere subito pronta al servizio. Il rovescio era tornato a essere il colpo più in difficoltà, preso di mira dall’ucraina che alla seconda chance guadagnava il quarto break in suo favore.
Al servizio per il match, c’è voluto un minuto in più rispetto a quello che si pensava per chiudere la pratica: sul primo match point Francesca ha chiesto aiuto all’occhio di falco, che ha ribaltato la decisione dell’arbitro e dato buono (per questione di millimetri) il suo rovescio. Peccato che, anche lì, la situazione non si è capovolta in suo favore. Sul 40-40 Bondarenko ha resistito bene ai dritti in contropiede non troppo incisivi dell’azzurra, mentre sul secondo match point il nuovo rovescio di Schiavone, stavolta, è terminato davvero lungo.
Ci sarà rabbia e nervosismo, da parte dell’azzurra, per una partita che si poteva giocare meglio, ma nel complesso non è stata neanche male. Il livello per competere alla pari con tantissime delle top-100 c’è, la preparazione fisica sembra ottima, e tornano alla mente i tanti video che carica costantemente sul suo canale YouTube dove mostra ai fan gli allenamenti che fa, tutti estremamente faticosi. Sembra ancora una ragazzina, almeno in questo, e ogni volta che la si vede giocare, che vinca o perda, l’interrogativo nasce: davvero siamo a così poco tempo dal ritiro? L’atteggiamento sembra dire tutto il contrario, al di là poi del verdetto in campo che comunque non la vede mai sopraffatta.
Risultati odierni:
[Q] C. Dolehide b. N. Osaka 6-4 6-2
[6] C. Vandeweghe b. [PR] A. Tomljanovic 6-2 rit.
A. Riske b. M. Linette 6-2 6-4
[8] C. Bellis b. A. Cornet 6-3 6-2
[Q] V. Cepede Royg b. K. Ahn 2-6 7-5 6-1
K. Bondarenko b. F. Schiavone 6-3 6-2
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