V. Troicki b. [Q] S. Travaglia 7-6(8) 7-5 6-0 (Gianluca Atlante)
Un attimo per sognare e toccare con mano un cielo, sino a quel momento, inesplorato e l’istante dopo svegliarti di colpo di fronte all’abitudine di un giocatore, nel caso specifico il serbo Victor Troicki, che di match negli Slam ne ha giocati a iosa. A Stefano Travaglia, però, va detto grazie. Per quello che da Wimbledon agli Us Open è riuscito a fare, dando un senso alla sua voglia innata di prendere a calci la sfortuna. Così come ai Championships, anche nel Queen’s ha lottato come un demonio nelle “quali” trovando modo e tempo per guadagnare non solo l’accesso al main draw, ma anche per mettere in riga Fabio Fognini. Oggi, però, dopo aver lottato due set alla pari, 7/6 7/5 lo score dei primi, si è sciolto come neve al sole e il 6/0 del terzo è figlio di un qualcosa che il tennista di Ascoli Piceno ancora non ha né nelle gambe, né tantomeno nella testa: il giocare partite a questo livello. Quella odierna è stata la terza signori. Poche, pochissime per poter dare un seguito alla splendida favola partorità in Church Road nel mese di luglio e ultimata a New York, dove il cemento bollente e umido, è da sempre un nemico in più, anche e soprattutto per i muscoli, quelli del quadricipite della gamba sinistra, che sul 3-0 nel terzo set hanno finito per tradire l’indomito tennista marchigiano. A nulla è servito il massaggio al cambio di campo. La partita, in sintesi, si era chiusa al dodicesimo gioco del secondo set, con Travaglia impossibilitato nel poter opporre, a quel punto, una giusta resistenza al suo avversario. Peccato, perchè il tie break del primo set, sul 5-5 e con Travaglia in rimonta dal 2-4, avrebbe potuto anche prendere un’altra piega. Alla lunga, però, avrebbe forse pesato il fatto dell’abitidine di Troicki a giocare match come questi. Avrebbe pesato, probabilmente, anche nel caso in cui l’azzurro avesse portato a casa il primo parziale di un match, lo ripetiamo, giocato alla pari per due set. Il 7/6 7/5 6/0 la fotografia numerica di un match che, comunque, servirà a Travaglia, pronto a tornare in Italia con un nuovo best ranking (alla fine di questa quarta ed ultima prova dello Slam, sarà intorno alla 120esima posizione) e con la convinzione che la sua vita tennista e professionale ha forse preso e in maniera definitiva la via giusta.
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