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US Open, solito disastro azzurro: si qualifica solo Travaglia

Eran giovani e forti non eran 300 ma soprattutto e per fortuna non sono morti, se non metaforicamente se è vero che chi va avanti nei tornei di tennis viene chiamato “surviver”. Gli italiani avevano cominciato le qualificazioni addirittura in tredici:  9 ragazzi – in rigoroso ordine alfabeltico Bellotti, Berrettini, Bolelli, Caruso, Cecchinato, Giustino, Napolitano, Travaglia e Vanni – e quattro ragazze – Brescia, Paolini, Rosatello e Trevisan – col risultato di qualificarne uno solo: il venticinquenne marchigiano Stefano Travaglia che dopo aver superato  il kazakho Aleksandr Nedovyesov e lo statunitense Christian Harrison, ha battuto nel turno finale anche il tedesco Peter Gojowczyk con un duplice 6-3. Bravo quindi Travaglia, che farà compagnia ai “soliti” Fognini, Lorenzi e Seppi, più Fabbiano e Giannessi, e che esordirà proprio contro Fabio, in un derby in cui parte ovviamente sfavorito.

Ma il problema naturalmente è il resto. Si ha bel dire che sono tutti encomiabili e che l’altissima competitività nel tennis dovrebbe indurre a ritenere un mezzo miracolo già far parte dei primi 100 ma la dura realtà è che non solo abbiamo avuto un solo qualificato su 13 ma appena in tre erano arrivati a giocarsi l’ultimo turno. Gli altri due sono stati il veterano Bolelli, avviato ad un mesto crepuscolo, e Georgia Brescia, ventunenne milanese che gioca a due mani sia il dritto che il rovescio. Il bolognese  ha trovato un ostacolo insormontabile nel francese Vincent Millot e nella propria condizione fisica, visto che dopo aver vinto il primo set per 6-1 ha ceduto gli altri due per 6-4 6-3; Georgia ha invece ceduto il passo a Tereza Martincova, ma dopo aver giocato un match esaltante. La milanese era partita forte, andando subito avanti di un break, ha restituito il vantaggio nel sesto game, è stata brava ad annullare due set point nel decimo ma poi non ce l’ha fatta ad arrivare al tiebreak. Nel secondo è andata sotto 4-0 ma ha stava per riuscirle una clamorosa rimonta, visto che ha annullato ben 4 match point sul 3-5 (e servizio per la ceca) e ha servito sul 4-5. È riuscita ad annullare altri due match point, prima di arrendersi alla settima occasione per la sua avversaria.

Sugli altri poco da dire. Degli altri sette ragazzi l’unico a vincere una partita è stato Berrettini, che è riuscito anche ad andare avanti di un set contro Tsitsipas in un match dominato dai servizi e che il greco ha provato a perdere senza riuscirci. Gli altri subito fuori con Cecchinato che ha perso contro uno fuori dai primi 500. Le altre tre ragazze hanno tutte superato il primo turno, ma nel secondo, con la già ricordata eccezione della Brescia – che ha avuto un po’ di fortuna, visto il ritiro della svizzera Voegele, che comunque era sotto di un set e di un break –  non hanno vinto neanche un set.

Ci troviamo così con la prospettiva di non avere giocatori molto presto. Fognini speriamo arrivi da Berdych ma chissà; Seppi sarebbe un miracolo averlo a secondo turno, magari approfittando della stanchezza di Bautista-Agut, che gioca oggi la finale a Winston-Salem; Fabbiano ha avuto un buon sorteggio e nulla ci vieta di sognare un terzo turno tra lui e Lorenzi, ma poi tocca svegliarsi; e infine Giannessi forse, forse, batterà Gulbis ma basterà già Anderson per rispedirlo a casa.
Sulle ragazze c’è poco da sperare, visto che la Stephens di quest’estate pare troppo forte per Roberta Vinci, che precipiterà in classifica, la Giorgi l’aspettiamo da così tanto tempo che chissà ma è più facile che faccia qualche sciocchezza e alla Schiavone è toccata la Kanepi.

Quousque tandem abutere, FIT, patientia nostra?

Evaristo Desio

Grandissimo conoscitore di tennis, guardato e giocato. Lui ha tanti segreti ma il tennis non ne ha per lui. Veramente: se trovate qualcuno di più bravo segnalatecelo.

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Evaristo Desio
Tags: US Open 2017

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