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US Open: Federer costretto al quinto set contro Tiafoe, Nadal facile

[1] R. Nadal b. D. Lajovic 7-6(6) 6-2 6-2 (Cristina Pozzoli)
Il maltempo non intacca la programmazionbe dell’Arthur Ashe Stadium dove Rafa Nadal fa il suo esordio vincente da numero uno del mondo. Il giocatore chiamato a verificare il suo stato di forma è il serbo Dusan Lajovic che subisce la partenza solida del maiorchino e cede la battuta nel terzo game. Il serbo però non si scoraggia e si esibisce in rovesci giocati saltando e accelerazioni improvvise che gli permettono di gestire gli scambi da fondo rientrando in partita nel decimo game. Il tie break decide l’esito del set in favore di Nadal che quando conta esibisce la sua straordinaria forza mentale macinando gioco in sordina che si traduce in punti incamerati senza che l’altro quasi se ne accorga.
Il giro di boa del primo set si trasforma in una discesa verso la vittoria finale dello spagnolo che, salvo qualche leggerezza, concede niente al suo avversario. Il secondo parziale scorre veloce per la testa di serie numero uno che chiude 6-2 in poco più di mezz’ora. Il trend prosegue nel terzo set con Rafa subito avanti di un break che però non mette ko Lajovic. Il serbo infatti oppone una resistenza orgogliosa nel quarto game portando Rafa ai vantaggi e costringendolo a salvare ben tre palle break con la consueta solidità. Scampato il pericolo, Nadal prende il largo con un altro break portandosi 4-1 e, a questo punto per lui, si tratta solo di gestire il proprio servizio, cosa che fa senza più soffrire fino al 6-2 finale.

[2] R. Federer b. F. Tiafoe  4-6 6-2 6-1 1-6 6-4 (Andrea Iaccarino)

Nella sessione serale in campo nell’Arthur Ashe la testa di serie n.2 Roger Federer contro il diciannovenne americano Frances Tiafoe grazie al tetto coperto che solamente questo campo possiede nell’intero impianto di Flushing Meadows. Le partite su tutti gli altri campi infatti sono state interrotte causa pioggia e andranno a infittire il programma del terzo giorno.

Lo svizzero può dire di sentirsi a casa in questo stadio nel quale ha collezionato 33 presenze serali e con oggi eguaglia in questa particolare statistica André Agassi, con tutto il pubblico che lo sostiene sempre, con grande vivacità, anche quando si trova di fronte come oggi contro Tiafoe, 17 anni più giovane di lui. Tra i due solamente un precedente a Miami, che ha visto vincere Roger 7-6(2) 6-3. Oggi possiamo dire senza troppi dubbi di non aver visto Federer al top, spesso decisamente troppo falloso e impreciso al servizio. 

Roger infatti parte subito male perdendo il servizio con quattro errori e non riesce più a recuperare, grazie anche ad un Tiafoe strepitoso che si galvanizza grazie al tifo di casa e si porta a casa il parziale 6-4. La brillantezza e le accelerazioni dell’americano però nel secondo set spariscono lasciando spazio a ben otto discese a rete che gli fanno ottenere un solo punto. Così lo svizzero si procura cinque palle break e strappa due volte il servizio a Tiafoe: è 6-2. La musica non cambia nel terzo parziale, anzi per il tennista di casa le cose peggiorano: subisce un pesante 6-1 senza palle break avute né colpi vincenti e commettendo ben tredici errori gratuiti servendo infine solamente il 38% di prime palle.

Dopo essere stato liquidato nei due set precedenti Tiafoe riesce però a crearsi delle occasioni nel quarto sul servizio di Federer, improvvisamente ritornato quello di inizio match, falloso (tredici errori nel quarto set) e con una percentuale di prime in ribasso (47%): addirittura è 6-1 Tiafoe.

Lo svizzero però ha la testa salda al set decisivo e le percentuali al servizio diventano le più alte in tutto il match (fino al 4-1 concede un solo punto sul suo servizio). Così Federer si porta velocemente sul 5-2 e sembra pronto alla vittoria quando sul 5-3 va a servire per il match e ottiene il primo match point, che però non gli basta per chiudere la partita a causa di un passaggio a vuoto che gli sarebbe potuto costare carissimo: perde il servizio grazie a un dritto in cross (che quasi esce dalla visuale della telecamera) e a un meraviglioso passante dell’americano. L’americano però fallisce il turno di servizio decisivo e al terzo match point Federer ottiene il suo 17esimo secondo turno a Flushing Meadows (qui Roger non ha mai perso alla prima partita). Il 5 volte campione dello US Open sarebbe in caso di vittoria il vincitore più maturo del torneo in era Open e anche il primo giocatore per distanza tra il primo e l’ultimo titolo conquistato in America (13 anni), superando Sampras a quota 12. Al secondo turno sfiderà il vincente di Kavcic-Youzhny, in campo domani alle 17. Sarà importante per capire se la prestazione dello svizzero sia stata realmente influenzata dai problemi alla schiena.

[6] D. Thiem vs [WC] A. De Minaur 6-4 6-1 1-0 rinviata (Cristina Pozzoli)
Il programma del Gran Stand si apre e rimane in sospeso per la pioggia con la sfida intrigante tra Dominic Thiem, sesta testa di serie del torneo, e il diciottenne australiano Alex De Minaur, promettente stella del futuro, in tabellone grazie ad una wild card. Dopo l’exploit agli Open d’Australia, in cui ha superato il primo turno grazie alla vittoria contro l’austriaco Melzer, De Minaur scende in campo senza paura aprendo il match con il botto. Approfittando della consueta partenza lenta dell’asso austriaco, l’australiano mette subito a segno il break. Il suo è un tennis istintivo, fatto di ottimo timing sulla palla e incredibile scioltezza nell’esecuzione dei colpi. Scaldato bene il motore però Thiem non si fa piu sorprendere e mette in campo la sua devastante forza fisica con la quale mette a segno il contro break nel sesto game. De Minaur gioca sempre in anticipo, è lui a tenere i piedi sulla riga di fondo mentre Thiem si trova parecchio dietro ma compensa il divario tirando sasssate da ogni dove. Sotto al cappellino, il volto acerbo dell’australiano tradisce un’immaturità ed una leggerezza ancora troppo marcate per contrastare un peso del calibro di Thiem che, quando innesca il braccio di ferro da fondo, ne esce sempre facendo terra bruciata. Ma quella leggerezza si avverte solo a livello fisico perchà l’atteggiamento in campo della stellina australiana è molto coraggioso e propositivo nonostante la montagna che si trova a scalare. Thiem però cala l’artiglieria pesante e fa suo il secondo parziale concedendo poco e niente prima di essere fermato dalla pioggia. La sensazione è che la partita non cambierà binari alla ripresa ma che comunque il “piccolo” Alex abbia davanti a se un futuro concreto si fa sempre più palpabile.
Redazione

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Tags: US Open 2017

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