Cosa è successo nel terzo set?
Non lo so. Ovviamente sapevo che sarebbe stato un match difficile sin dall’inizio. Mi sentivo bene. Ovviamente anche durante la finale a Cincinnati. Anche ogni allenamento svolto qui è stato buono, mi sentivo bene. Nelle prime battute del terzo set ho tirato un servizio e non mi sono più sentito come prima.
Si tratta di un nuovo problema alla spalla?
Si. Mi sentivo bene, sapevo che dopo aver perso il primo set avrei dovuto tirare fuori il meglio di me stesso. Ho giocato un grande secondo parziale. Mi sentivo bene. E poi non lo so, ho sentito che qualcosa non andava per il verso giusto nel mio braccio.
Qual è la diagnosi preliminare?
Sono uscito un quarto d’ora fa dal campo. Non lo so.
Che tipo di problema è questo per te? Negli Slam, viene sempre fuori qualcosa dal punto di vista fisico.
Non lo so. Ho avuto un anno diabolico in queste prove dello Slam. Non mi sorprende. È semplicemente la storia della mia carriera, davvero. Avrò settimane positive; ne avrò altre negative. È una montagna russa.
Prenderai il rischio di giocare la Coppa Davis, o è possibile che tu decida di non rischiare?
Beh, ho un po’ di tempo a disposizione adesso. Ovviamente la Coppa Davis è una delle mie priorità. La metto in cima alla mia lista.
Ho fatto tanti sforzi per la Coppa Davis quest’anno. Ovviamente mi sono sempre reso disponibile per ogni incontro. Ci ho puntato tanto, ho davvero dato tutto, stiamo facendo così bene. Perciò, il mio obiettivo è vincere la Coppa Davis, e quindi vedremo.
Che tipo di fastidio hai sentito?
Beh, il mio braccio sembrava intorpidito. Cos’altro vuoi che ti dica? Il braccio non è rotto, ma era dolorante. Sì.
Credo tu abbia stretto un accordo con Sebastien (Grosjean, ndr) fino alla fine del torneo. Sai se continuerai a lavorare con lui, o cosa succederà da qui in poi?
Non lo so, onestamente. Non sono abbastanza bravo per lui. È molto dedito al suo lavoro. È un coach incredibile. Probabilmente merita un giocatore che probabilmente si dedica al tennis più di quanto lo faccia io. Merita un atleta migliore di me.
In cosa non sei buono abbastanza per Sebastien?
Non sono per nulla dedito al tennis. Sapete, lui mi ha aiutato un sacco, specialmente durante gli allenamenti.
Ma, voglio dire lui ha bisogno – probabilmente lui – voglio dire – insomma, sai cosa intendo. Ci sono giocatori lì fuori che sono più dediti, che vogliono migliorare, che lottano per diventare migliori ogni giorno. Io non sono uno di loro.
Credi arriverà il momento in cui potresti diventare così dedito al tennis?
Non lo so. Mi fate sempre questa domanda. Davvero, non lo so. Probabilmente no, onestamente no.
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