Non c’è Murray, non c’è Nadal, non c’è Djokovic, ma difficile che Roger Federer si senta solo. Lo svizzero è l’unico delle prima quattro teste di serie ad aver rispettato il suo status ed essersi qualificato per le semifinali, con lui ci sono una grande sorpresa – Sam Querrey – e due che a questi appuntamenti ci sono più abituati – Marin Cilic e Tomas Berdych – ed è ovvio che l’occasione è ghiottissima.
[24] Sam Querrey vs [7] Marin Cilic
Precedenti: 0-4
2009, Wimbledon, secondo turno: Cilic b. Querrey 4-6 7-6(3) 6-3 6-7(4) 6-4
2012, Queen’s, semifinale: Cilic b. Querrey 6-3 3-6 6-3
2012, Wimbledon, terzo turno: Cilic b. Querrey 7-6(6) 6-4 6-7(2) 6-7(3) 17-15
2015, Washington, ottavi di finale: Cilic b. Querrey 7-6(2) 7-6(3)
Se batti il numero 1 del mondo e campione uscente a Wimbledon per due anni di fila allora non è certo un caso. Ecco perché Sam Querrey parte sfavorito ma non battuto contro Marin Cilic, che ha vinto tutti i confronti diretti di cui due proprio ai Championships, ma attenzione ai risultati. Nel 2009 il croato vinse 6-4 al quinto, tre anni dopo vinse un match lunghissimo chiudendo 17-15 l’ultimo parziale. Insomma c’è sempre stata partita e questo Querrey a Wimbledon si trova a meraviglia, un anno fa sgretolò i sogno di Grande Slam di Nole Djokovic, quest’anno ha dato il colpo finale all’anca malconcia di Andy Murray. In questo 2017 ha già ottenuto quattro vittorie contro i top 10 – mai così tante in un singolo anno – di cui una nella finale di Acapulco contro Rafa Nadal, per vincere il titolo più importante della carriera. Cilic dal canto suo ha la consapevolezza di chi certe partite le ha già vinte, è tutt’altro che continuo ma quando si sente in fiducia può battere tutti e non è una frase fatta: chiedere a Djokovic e Federer dello US Open 2014, quando Marin si mise a giocare in modo divino durante la seconda settimana, andando a prendersi un clamoroso titolo Slam. Per tre anni di seguito a Londra si è arenato sullo scoglio dei quarti di finale, ha dovuto soffrire contro un fantastico Gilles Muller ma l’ha avuta vinta lui e ora sogna di fare il guastafeste come in quella magica settimana a Flushing Meadows.
[3] Roger Federer vs [11] Tomas Berdych
Precedenti 18-6
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Incrocio numero 25 tra due giocatori che si conoscono fin troppo bene. Federer è l’unico Fab 4 giunto in semifinale, ha vissuto una prima settimana tranquilla in cui ha scaldato i motori, poi ha elevato giusto un po’ il suo rendimento contro Dimitrov e ancora di una tacca contro Raonic, vendicando la semifinale di un anno fa. E adesso c’è Berdych, contro cui ha vinto spesso, ma spesso ha sofferto e nella sua testa c’è sicuramente ben vivo il ricordo del quarto di finale del 2010: il ceco vinse in quattro set e mise fine alla striscia di sette finali consecutive dello svizzero. Federer ha vinto le ultime sette sfide, l’ultima al tie break del terzo set nel torneo di Miami di quest’anno, prima ancora aveva surclassato Berdych nel terzo turno degli Australian Open. Tomas proverà a cancellare quel ricordo, l’infortunio di Djokovic gli ha dato una mano e gli permette di arrivare in semifinale fresco dopo aver lottato contro Thiem al quarto turno. Il ceco non ha più la continuità di risultati di un tempo e non a caso ha dovuto abbandonare la top 10, ma può ancora fare la differenza nel singolo torneo e non a caso è in semifinale per il secondo anno di fila. Qui ha giocato l’unica finale Slam della carriera, persa contro Nadal nel 2010, è una delle ultime – se non davvero l’ultima – occasioni per regalarsi una seconda occasione e provare a togliersi di dosso l’etichetta di eterno piazzato.
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