[4] R. Nadal b [30] K. Khachanov 6-1 6-4 7-6(3)
Rafael Nadal aveva dichiarato pochi giorni prima di disputare Wimbledon che non si sentiva al meglio e sperava di recuperare per lo slam più prestigioso: a quanto pare è riuscito a ritrovare come si deve le proprie forze dato che ha superato la prima settimana, di solito la più difficile per lui nel major londinese, senza troppi problemi. Anzi possiamo affermare, senza che per questo i suoi tifosi pensino sia una gufata, che il Rafa ammirato finora abbia le possibilità non solo di arrivare alle fasi finali ma di conquistare il terzo titolo sui sacri manti erbivori. Lo spagnolo sembra davvero rinfrancato dalla decima parigina e a volte sta dando l’impressione di essere ritornato quello dei tempi migliori: preciso, potente, concentrato su ogni dannato punto importante, difensore insuperabile e con il diritto implacabile. Oggi ha concesso qualche chance al ventenne Khachanov, soprattutto nel terzo set, ma ha saputo gestire bene la situazione raggiungendo gli ottavi, in cui si troverà di fronte quel Muller che lo sconfisse tanti anni fa a Church Road ma che difficilmente potrà fermarlo ora.
Nel primo set il maiorchino ha perso un game (sul proprio servizio) più per distrazione che per altro e ha chiuso con un vincente (uno dei tanti) in meno di mezz’ora; nel secondo ha strappato subito la battuta e tanto è bastato per incamerare il parziale; nel terzo ha dovuto faticare molto di più ed è stato prima graziato su una palla break da un liscio in risposta dello sfidante e poi ha dovuto addirittura annullare un set point con una splendida palla corta: al tie-break decisivo però l’iberico, avendo alzato il livello e concludendo il match con un servizio vincente, ha mostrato la differenza che corre tra un fuoriclasse e un giovane che ha ancora tanta strada da fare.
Più che segnalare la più che buona performance di Nadal, in queste righe si vuole però sottolineare la prestazione, o meglio il gioco, dell’avversario odierno dello spagnolo: Karen Khachanov, il quale si è fatto notare nei mesi scorsi e nell’ultimo Halle dove ha perso di misura contro Federer. Il russo ha dalla sua un grande servizio e dei buoni fondamentali ma porta all’esasperazione una caratteristica della maggior parte dei suoi coetanei; per lui il tennis sembra essere solo una cosa: picchiare, picchiare e ancora picchiare. Andare a rete? Solo se si è costretti dall’avversario e in fondo uno dei motivi per cui è benedetto youtube è perché si possono ammirare gli highlights degli attaccanti di una volta, no? Lo slice? Sarà mica un tipo di gelato particolare che fanno in Gran Bretagna. Il drop shot? Forse è uno slogan pubblicitario inventato dal Don Draper di ‘Mad Men’.
Perdere in tre set da un Nadal in ottima forma non è riprorevole; tra l’altro Khachanov ha avuto il merito di non deprimersi dopo il cattivo inizio e di combattere rischiando di portare la partita al quarto. Però sul campo centrale di Wimbledon si spera di poter ammirare un po’ di varietà in più, anche se il trend purtroppo sembra mostrare il contrario. Il russo ha il tempo dalla sua per poter mostrare un tennis appena più spettacolare di quello che ha fatto vedere oggi, anche se probabilmente in futuro potrà avere i suoi giorni di gloria nel torneo più ambito dai tennisti.
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