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Wimbledon: nessun problema per la “Next Gen”, bene Sascha Zverev e Thiem

Si espande a chiazza d’olio la Next Gen sul verde dell’All England Club, dopo la vittoria di ieri di Medvedev su Wawrinka. Il campo 3 è il luogo che ha ospitato il match tra l’ultimo avversario battuto da Roger Federer (per restare in tema Wimbledon), Sascha Zverev, ed il primo ad ottenerne lo scalpo quest’anno, Evgeny Donskoy, che però oggi soccombe sotto i colpi del talento tedesco che, in realtà, è partito tendendo a restare un po’ troppo dietro la linea di fondo, subendo più del dovuto e concedendo subito due palle break, nel secondo game, prontamente annullate. Era solo una questione di tempo, bisognava solo carburare, ed infatti Zverev si sveglia, diventa più solido col servizio soprattutto, ma anche col dritto, levando a zero il servizio a Donskoy nel settimo gioco. Non dà occasioni di rientro e sigilla il 6-4. C’è da dire che la tanta ed evidente differenza tecnica tra i due presente sulla carta non si è rispecchiata più di tanto in campo. Il secondo parziale è stato molto equilibrato, il russo non subiva e non rifiutava lo scambio lungo, il ritmo si manteneva abbastanza elevato ed entrambi sfornavano vincenti. Sono scivolati molto velocemente i game del tedesco, vero schiacciasassi in battuta, ma comunque non c’è stata possibilità di break ed hanno regnato i servizi fino al tiebreak. Qui Sascha fa e disfa, conquistando e sciupando minibreak, ma alla fine, sul 4-3 allunga definitivamente e chiude agevolmente, incitandosi ripetutamente, per sottolineare l’importanza del momento e per far sentire ancora di più la sua presenza in campo. Ha meno da dire l’ultimo set, Donskoy non regge più gli scambi fisicamente, ma forse anche mentalmente, subendo la pressione di stare sotto due set a zero e allora perde la battuta in apertura, facendo volare Zverev sul 3-0. Sembrava stra-finita la partita, ma ad avere un passaggio a vuoto è l’uomo che conduce, che commette gratuiti e sparacchia un dritto largo, permettendo il rientro parziale, fino al 3-2, ad un russo che, sul momento di terminare la rimonta, si fa brekkare, ma poi il campione di Roma da affiorare la sua indubbia superiorità.

 

[8] D.Thiem b. V.Pospisil  6-4 6-3 6-3      ( Giancarlo Di Leva )

Per Thiem il match di esordio  contro il canadese Pospisil  sulla carta presentava delle insidie alla luce delle deludenti prestazioni offerte nei due tornei di avvicinamento disputati nelle settimane scorse in cui aveva vinto una sola partita,  e del fatto che viceversa  il canadese nel corso della sua carriera ha dimostrato una miglior predisposizione per questa superficie come confermato dai  quarti raggiunti proprio a Wimbledon 2 anni fa).

Ebbene, a dispetti della premessa,  la prestazione offerta dall’austriaco oggi è stata viceversa molto confortante. In costante controllo del match Thiem ha spento progressivamente  le velleità offensive dell’avversario  (29 punti ottenuti su 51 discese a rete) , rispondendo efficacemente  specie di rovescio  e servendo  nel contempo con percentuali di resa molto alte (88% sulla prima e 72% sulla seconda) , il che gli ha consentito di vincere agevolmente i propri games di servizio  lasciando all’avversario nell’arco di tutto il match  solo 15 punti  senza concedere palle break  e trasformando viceversa  4 delle 14 palle break concessegli dal canadese . Alla fine sono stati 98 i punti messi a segno da Thiem rispetto ai 79 di Pospisil.

Il.match è durato in tutto 1 ora e 55 minuti.

Al secondo turno Thiem affronterà l’irriducibile Simon che all’esordio ha battezzato il giovane cileno Jarry al suo primo Slam, in un confronto che, tenuto conto delle caratteristiche dei due contendenti, potrà risultare molto spettacolare.

Giovanni Putaro

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Giovanni Putaro

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