D. Qual è stato l’infortunio?
BERNARD TOMIC: Sai, ho solo pensato di provare a spezzare un po’ il ritmo, di usarlo come strategia, perché stavo giocando molto male e avevo brutte sensazioni lì fuori. Ho cercato di fare qualcosa di diverso forse, di rallentare un po’ al servizio. Lui stava giocando molto veloce, stavamo giocando entrambi molto veloce, e lui stava servendo bene. Ho giocato molto meglio ad Eastbourne, ma le condizioni erano diverse. È un giocatore molto duro da affrontare sull’erba. È per questo che ha giocato molto bene in Australia, ha fatto i quarti, e ha battuto Murray. Ha il gioco adatto per giocare contro di me. Sarebbe stata dura indipendentemente dal fatto che mi avesse battuto la scorsa settimana o meno. È una partita difficile per me. Ho semplicemente iniziato male il primo set, e poi, sai, mentalmente sono sparito dopo il break nel secondo. Credo di averla pagata.
D. Tutto bene ora? Hai qualche problema?
BERNARD TOMIC: No, non proprio. Solamente.. è stato sicuramente un problema mentale là fuori. Sì, ho provato a spezzare il suo momento ma semplicemente non riuscivo a trovare nessun ritmo e non ero mentalmente e fisicamente presente per giocare bene. Non so il perché ma mi sono sentito un po’ annoiato lì fuori, ad essere totalmente onesto. Così ho provato alla fine a fare qualcosa, è riuscito a vincere quel set 6-3 o 6-4, ed era troppo tardi.
D. Hai pensato di restituire il denaro?
BERNARD TOMIC: Quale denaro?
D. Il prize-money.
BERNARD TOMIC: Beh, se chiedessi a Federer restituire 500 milioni di dollari, lo farebbe o no?
D. Stavi dicendo che ti sei annoiato.
BERNARD TOMIC: Tutti lavoriamo per il denaro. A 34 anni forse potrò donare in beneficenza. Se lo chiedi a Roger e lo farà, lo farò anch’io.
D. Qual è la soluzione? Perché le qualità ci sono indubbiamente.
BERNARD TOMIC: Beh, ad essere onesti, come ho detto prima, é difficile. Ho 24 anni. Sono entrato nel circuito a 16, 17. Sono stato in giro e mi sembra di essere vecchissimo, ma non lo sono.
Quindi sto solo cercando di trovare qualcosa, sai, questo è il mio ottavo Wimbledon o nono, penso. Ho ancora 24 anni, é difficile trovare la motivazione. In realtà stando lì fuori ad essere onesti non ho trovato proprio nessuno stimolo. Per me questo é uno dei tornei più importanti al mondo in cui ho fatto veramente bene nella mia carriera, e sì, non sono riuscito a trovare nessuna motivazione. Ne ho passate molte. Semplicemente non riesco a trovarla sul campo.
D. È ancora importante vincere per te?
BERNARD TOMIC: Sì. Onestamente vedo ad esempio Zverev vincere Roma e avere successo; io di titoli ne ho vinti nella mia carriera, ho fatto un bel po’ di finali. Adesso, é come se vincere un trofeo o giocare bene non mi soddisfasse. Non più. Non mi importa se faccio quarto turno agli US Open o esco al primo. Per me è lo stesso. Giocherò altri 10 anni, e so che dopo la mia carriera non dovrò più lavorare. Quindi è una cosa psicologica per me.
D. Puoi capire che c’é frustrazione tra il grande pubblico per il modo in cui ti presenti, a volte?
BERNARD TOMIC: Beh, certo. Credo valga lo stesso per Nick. Siamo giocatori ovviamente completamente diversi dagli altri. Come ho già detto, ci sono tanti buoni giocatori nel circuito che hanno fatto molto meglio di me e che non vinceranno mai Grand Slams nella loro carriera. Con le abilità che abbiamo io e Nick, invece, possiamo giocare in modo straordinario e forse vincerne uno, a differenza loro. Forse questo è un vantaggio, ma abbiamo molti anni davanti e ovviamente dovrò lavorare più duramente per avere qualche possibilità di vincere un Grand Slam, questo é sicuro.
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