Dalla terza posizione alla cima del ranking in un sol colpo, subito dopo essere stata eliminata al secondo turno in uno Slam. Non si può dire che l’ascesa al trono WTA di Karolina Pliskova sia stata particolarmente intrisa di gloria, ma tant’è.
La ceca, che in sei partecipazioni a Wimbledon non è mai andata oltre il secondo round, si issa in vetta alla classifica grazie alle sfortune altrui. L’ex regina Angelique Kerber, finalista l’anno scorso, si è fermata agli ottavi e scivola direttamente al numero 3, mentre Simona Halep resta seconda dopo aver eguagliato i quarti del 2016: allora la rumena si era poi imposta a Bucarest, ma non ha avuto modo di difendere per tempo i punti del suo titolo, scaduti con una settimana d’anticipo per il calendario spostato in avanti.
Così, ecco Karolina numero uno, la ventitreesima dall’introduzione delle graduatorie femminili computerizzate (novembre 1975). Tre i titoli da lei conquistati nella stagione in corso (Brisbane, Doha e Eastbourne), cui nel conteggio attuale si aggiunge quello di Cincinnati dell’estate passata. Nei Major fino a meno di un anno fa non aveva mai superato il terzo turno: poi sono arrivate la finale agli US Open, i quarti a Melbourne e la semi a Parigi. Un ruolino di marcia di tutto rispetto, magari ancora non degno del primato assoluto. Staremo a vedere come la venticinquenne di Louny saprà gestire le nuove responsabilità.
Ai piedi del podio sale Johanna Konta, semifinalista a Church Road, al debutto nella top five con il suo quarto posto (+ 3). Subito dietro riecco Garbine Muguruza, che a Londra ha conquistato il secondo titolo Major in carriera. La spagnola mette a segno un bel + 10, rilanciandosi di prepotenza e facendo proprio il quinto gradino.
La finalista Venus Williams torna fra le prime dieci (nona; + 2), mentre ne esce forzatamente la sorella Serena, vincitrice l’anno scorso ma da tempo ai box per la gravidanza (15; – 11). Fuori dall’elite mondiale anche Dominika Cibulkova (11; – 2).
Fra le top twenty stabiliscono i rispettivi career high la lettone Anastasija Sevastova (17; + 2) e la francese Caroline Garcia (20; + 2). Primato personale anche per la croata Ana Kohjuh, giunta negli ottavi (22; + 7). I balzi più impressionanti li compiono però Magdalena Rybarikova, inattesa semifinalista (33; + 54), e Petra Martic, arrivata negli ottavi partendo dalle qualificazioni (89; + 46).
Per quanto riguarda le azzurre, Roberta Vinci, trentasettesima (- 4), precede Camila Giorgi (72; + 14), Francesca Schiavone (74; – 2), Sara Errani (87; – 11), Jasmine Paolini (132; + 1) e Martina Trevisan (153; + 14).
Fra gli uomini Andy Murray resta numero uno malgrado l’eliminazione nei quarti patita da campione in carica, ma il suo regno è ormai agli sgoccioli. Rafael Nadal, pur fermatosi agli ottavi, lo tallona ad appena 285 lunghezze (7750 contro 7465) e, vista la mole di punti che lo scozzese sarà presto chiamato a difendere, appare sempre più pronto al sorpasso.
Il maiorchino dovrà però fare i conti con l’intramontabile Roger Federer, che ha alzato al cielo il trofeo di Wimbledon per l’ottava volta. Grazie all’ennesimo successo di una carriera senza pari, il fuoriclasse di Basilea torna sul gradino più basso del podio ATP (vi mancava dallo scorso agosto), mettendosi alle spalle Novak Djokovic, che rimane quarto, e il connazionale Stan Wawrinka, cui l’uscita al debutto costa due posizioni.
Nella Race la battaglia per la leadership è ormai limitata a Rafa e a Roger, con lo spagnolo che guida a quota 7095 e l’elvetico che lo insegue con 6545. Il terzo, Dominic Thiem, è lontanissimo, a 3345…
Tornando alla classifica su base dodici mesi, vanno segnalati il calo del finalista uscente Milos Raonic (nono; – 2), superato da Thiem e Nishikori, e il ritorno fra i top ten di Grigor Dimitrov (decimo; + 1). Il bulgaro, vittima di Federer negli ottavi, rimpiazza Jo-Wilfried Tsonga, che ha lasciato la competizione al terzo round (dodicesimo; – 2).
Lo spagnolo Pablo Carreno Busta (16; + 1) ottiene il career high senza giocare, mentre mettono a frutto le brillanti prestazioni britanniche il lussemburghese Gilles Müller, giunto nei quarti e anch’egli al nuovo record personale (22; + 4), e lo statunitense Sam Querrey, arrivato in semifinale (23; + 5).
Più in basso spiccano le avanzate di Dusan Lajovic, vincitore del Challenger di Bastad (61; + 18), Andrey Rublev, giunto al secondo turno a Londra dalle quali (74; + 21), e Ruben Bemelmans, spintosi fino al terzo round dello Slam inglese sempre iniziando il percorso dal tabellone preliminare (96; + 28).
Tra gli italiani guida sempre Fabio Fognini, ventisettesimo (+ 2), davanti a Paolo Lorenzi, trentaquattresimo (- 1), e ad Andreas Seppi, ottantunesimo (+ 6). Nuovo career high per Thomas Fabbiano, ottantaseiesimo (+ 5). Seguono Alessandro Giannessi (104; – 1), Marco Cecchinato (105; – 3), Luca Vanni (116; + 5), Stefano Travaglia (146; + 9), Salvatore Caruso (176; + 24), Stefano Napolitano (181; – 23), Lorenzo Giustino (182; – 14) e Federico Gaio (205; – 43).
I top ten del ranking ATP: 1 Andy Murray, 2 Rafael Nadal, 3 Roger Federer (+ 2), 4 Novak Djokovic, 5 Stan Wawrinka (- 2), 6 Marin Cilic, 7 Dominic Thiem (+ 1), 8 Kei Nishikori (+ 1), 9 Milos Raonic (- 2), 10 Grigor Dimitrov (+ 1).
Le top ten del ranking WTA: 1 Karolina Pliskova (+ 2), 2 Simona Halep, 3 Angelique Kerber (- 2), 4 Johanna Konta (+ 3), 5 Garbine Muguruza (+ 10), 6 Elina Svitolina (- 1), 7 Caroline Wozniacki (- 1), 8 Svetlana Kuznetsova, 9 Venus Williams (+ 2), 10 Agnieszka Radwanska.
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