Non molto tempo fa hai perso 6-1 6-0 il tuo primo match a Eastbourne. Oggi hai dato un bagel alla cinque volte campionessa di Wimbledon nel secondo set e sei diventata campionessa di Wimbledon. Puoi spiegare questo contrasto? Che è successo in queste due settimane che lo ha reso possibile?
A Eastbourne non ho giocato bene ma giocare la settimana prima mi ha aiutato.Arrivo sempre motivata per i tornei dello Slam. Da quando ho perso la finale qui ho voluto che le cose cambiassero. Sono preparata, mi sento bene. Durante il torneo e i matches mi sentivo sempre meglio, aumentavo il mio livello. Penso di aver giocato molto bene oggi.
Durante la settimana hai detto che avevi visto il quadro con l’albo d’oro e tutti i nomi contenuti. Come ti sei sentita quando hai visto il tuo nome quest’anno?
È stato fantastico. Come ho detto prima io guardo sempre quel pannello e vedo tutti quei nomi, tutta quella storia… Ho perso la finale, c’ero così vicino. Non volevo perdere questa volta perché conosco la differenza tra giocare la finale, che è incredibile, ma… Sono così felice di esserci anch’io ora. .
Hai salvato due set point, cos’ha attraversato la tua mente in quel momento e cos’è cambiato dopo?
Non ho pensato niente di particolare. Mi aspettavo la miglior Venus, perché l’ho vista, stava giocando molto bene. Sapevo che avrei dovuto soffrire e lottare. Quando ho avuto quei set point contro mi sono detto “Ehi è normale, sto giocando con Venus”. Così sono rimasta calma, se avessi perso il primo set dovevamo giocarne ancora altri due, non era un dramma.
In campo hai detto che sei cresciuta guardando Venus. C’è qualche ricordo specifico che vuoi condividere? Che significa per te essere stata la prima a battere entrambe le sorelle Williams per vincere un titolo dello Slam?
Per me è stata una sfida giocare con loro. Sono cresciuta guardandole giocare, ma tutti hanno cominciato a ridere. Ma è qualcosa di incredibile. Ero così entusiasta di essere lì fuori e di aver vinto contro qualcuno che era stato un modello per te.
Qualche volta hai detto che potrebbe essere difficile controllare lo stress e l’emozione quando giochi. Questo non sembra accadere per le finali dello Slam. Qual è il motivo per il quale giochi questi match così bene?
Faccio quello che posso. In ogni partita mi sento un po’ nervosa ma credo sia un bene. Qui non so, una volta entrata in campo mi sentivo bene. Era come se fossi dove volevo essere. Sono contenta di aver giocato nel Centre Court così bene. È questo che mi ha motivato.
Quanti anni avevi quando hai giocato il tuo primo match sull’erba?
Penso sia stato alle qualificazioni di Wimbledon, 18 o 17.
Hai detto che sei cresciuta guardando le Williams giocare. Puoi dirci come hai cominciato a giocare col tuo stile?
All’inizio giocavo molti lob, stavo in difesa, correvo molto, giocavo come giocano gli spagnoli sulla terra rossa, molto fisica. Ma poi il mio corpo è cambiato. Sono cresciuta molto, le mie braccia sono molto lunghe. Nel circuito non ci sono tanti campi in terra, ma in cemento. Dovevo essere più aggressiva. Sono alta, riesco ad essere più aggressiva. Sull’erba pare funzioni molto bene.
Nel primo set hai perso molti punti col dritto. Nel secondo eri in fiducia e giocavi molto profonda. Era la voglia di vincere il titolo che ti ha fatto credere in quel colpo?
Sì, forse all’inizio ero troppo aggressiva, troppo vogliosa di vincere il punto, di chiuderlo presto, troppo presto. Non ero preoccupata però, così via via che sono entrata in fiducia le cose sono migliorate.
Hai ricordato la coincidenza con quando Conchita ha battuto Martina. Sapevi che sentimentalmente la favorita era Martina allora e Venus oggi? Era una difficoltà in più? Conchita cosa ti ha detto di questa strana coincidenza?
Non so chi fosse la favorita lì fuori. Ho cercato di non pensare a queste cose. Entrambe avevamo il 50% delle possibilità oggi.
Dicevo sentimentalmente, per la gente.
Per la gente?
Lei ha 37 anni, come Martina.
Ma noi vogliamo nuovi nomi e nuove facce, andiamo! Seriamente non saprei, Conchita mi ha detto solo di andare in campo e dimenticarmi di tutte queste cose, di pensare che era un altro match. Ho giocato due finali prima, più o meno sapevo cosa fare.
Con quale dei due finalisti vorresti ballare domani sera?
Oh, c’mon!
No, c’mon!
Roger! Mi piace Cilic, ma voglio vedere se Roger è elegante anche quando balla.
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