[2] S. Halep b. [PR] V. Azarenka 7-6(3) 6-2 (Diego Barbiani)
Simona Halep, ancora una volta, vede il numero 1 del mondo. È la terza volta in un mese e verosimilmente sarà l’ultima chance a disposizione fino allo US Open, visto che tra due settimane perderà i 900 punti della vittoria a Montreal 2016. Intanto, però, la rumena c’è ed oggi ha vinto una gran partita contro Victoria Azarenka. Ha vinto di forza, di decisione, facendo pagare a duro prezzo il calo fisico che la bielorussa ha avuto dal tie-break del primo set.
Era però un test importante sotto tanti aspetti, perché dopo le occasioni mancate a Parigi (con la sconfitta contro Jelena Ostapenko in finale) e a Eastbourne (quando perse avanti di un set e due break contro Caroline Wozniacki) questo torneo di Wimbledon è da vivere sul filo del rasoio. Angelique Kerber fuori, Karolina Pliskova eliminata quasi una settimana fa, lei invece ancora in gara. Ha bisogno di un ultimo step e domani, sul Centre Court, la attenderà Johanna Konta, la stessa che mise a nudo la sua crisi di risultati in una delle giornate più difficili della sua stagione.
Ora ci risiamo, ancora una volta. Il tennis come vero cerchio della vita, alla faccia (si fa per dire) della colonna sonora del “Il re leone”. Bravissima oggi a rimontare un break nel primo set e ad alzare il livello fino a mandare in crisi Azarenka, che nel tie-break ha subito preso uno svantaggio troppo importante per essere recuperato. Spingeva poco, sbagliava tanto: era impossibile per lei fare partita alla pari. Halep ha poi dominato il secondo set fino al 5-0, vedendo poi il margine ridursi di 2 game. Sul 5-2, però, un nuovo break ha voluto dire vittoria e, nuovamente, il numero 1 ad un passo.
Ci sarà da lottare, domani, ma Halep sa che è una delle ultime chance limpide che avrà.
[10] V. Williams b. [27] A. Konjuh 6-3 6-2 (Evaristo Desio)
La venere nera è ancora lontana dalla resa e se n’è accorta Ana Konjuh, croata non ancora ventenne che, per usare una modalità che va tanto di moda, non era ancora nata quando Venus Williams giocò la sua prima partita qui a Wimbledon e neanche quando giocò la sua prima finale a New York. Più che intimidita, la croata è sembrata non riuscire a raccapezzarsi sul servizio della rivale, che in cinque turni di servizio nel primo set ha smarrito appena tre punti. Di contro ogni turno di servizio era problematico per Ana, che si salvava nel quarto game ma capitolava nell’ottavo precipitando 0-40 e non riuscendo più a rimontare.
Nel secondo parziale le cose andavano anche peggio, anche se nel quarto game la Konjuh riusciva a giocarsi (male) le sue prime e ultime palle break. Era il canto del cigno, perché Venus piazzava nel game successivo il colpo del ko, andava addirittura 5-1 e solo l’orgoglio della ragazzina prolungava il match fino all’ottavo game, dopo aver annullato tre match point consecutivi. Il quarto, sul servizio Venus, chiudeva la partita.
Venus di nuovo nei quarti, come l’anno scorso, quando fu fermata solo da Angelique Kerber in semifinale. Questa volta le tocca la vincitrice del Roland Garros, un’altra che quando Venus vinceva il suo primo slam….
[6] J. Konta b. [21] C. Garcia 7-6(4) 4-6 6-4 (Piero Vassallo)
Wimbledon sembra la Bomboniera, il tiepido pubblico londinese non sta più nella pelle. Johanna Konta compie un’altra impresa, al di là della vittoria contro Caroline Garcia: erano 33 anni che una britannica non giungeva ai quarti di finale così avanti. Ci era riuscita Jo Durie, la stessa che oggi sta tifando appassionamente la connazionale “adottata” dall’Australia, nata da genitori ungheresi.
Si è sempre definita una “cittadina del mondo”, ma ora gli inglesi se la coccolano e se la tengono stretta, perché è tra le migliori 8 del torneo di casa e stamattina, addirittura, Betfair la segnava come favorita principale alla vittoria finale. È lunga, è ancora maledettamente lunga nonostante le partite che la separano da quella che sarebbe la vittoria della vita sono appena tre, tre come i set impiegati anche oggi, tre come i tifosi che vorrebbero giurare a tutti di non aver perso l’aplomb britannico.
Due anni fa il Centre Court di Wimbledon stava ribollendo con Heather Watson che andò vicinissima alla clamorosa eliminazione di Serena Williams, quando fu avanti 3-0 e servizio nel terzo set. Oggi, sul Court 1, l’atmosfera era molto simile. Sale la frenesia e la partita di Johanna oggi è stata trasmessa anche sul pullman della nazionale inglese femminile di cricket.
Partita molto equilibrata, incerta, con il break decisivo giunto sul 5-4 nel terzo set. Konta si è inginocchiata mentre il pubblico scattava in piedi. Un altro passo è fatto, adesso però arriva il più complicato: Simona Halep, con la rumena che sarà chiamata a vincere a tutti i costi o non diventerà numero 1. Sarà spettacolo.
[24] C. Vandeweghe b. [5] C. Wozniacki 7-6(4) 6-4 (Piero Vassallo)
CoCo Vandeweghe stamattina avrà sorriso, in caso abbia visto che per Betfair lei è la seconda favorita dietro solo a Johanna Konta per il successo a Wimbledon. Solo una volta in una semifinale Slam, ad inizio anno a Melbourne, ha però nel torneo londinese un suo habitat speciale. Il suo gioco aggressivo, la sua predisposizione naturale all’erba così come a tutte le superfici veloci, l’hanno portata ad essere una delle mine vaganti e, grazie al buco di tabellone in quel lato, può veramente ambire a grandi traguardi.
Capitata in una zona dove Kristina Mladenovic e Karolina Pliskova hanno perso al secondo turno, Anett Kontaveit è stata eliminata da Caroline Wozniacki e la stessa danese, per abitudini, non può considerarsi al livello della statunitense su questa superficie, c’erano tutte le carte in regola perché la giocatrice ora seguita da Pat Cash potesse arrivare almeno ai quarti. Considerando poi che adesso avrà di fronte Magdalena Rybarikova, le possibilità di una seconda semifinale Slam in questo 2017 sono molto alte.
Proprio Wozniacki è stata la sua vittima, quest oggi, con un 7-6(4) 6-4 finale che rende comunque onore alla numero 5 del seeding, degna avversaria per tutto il match. Era sfavorita sulla carta, era sfavorita durante l’incontro, ma non ha mai lasciato che la sua rivale si prendesse la vittoria in maniera comoda. Ha recuperato un break iniziale di svantaggio, è arrivata fino al 4-4 nel tie-break, è rimasta incollata per tutta la seconda frazione fino al 5-4 Vandeweghe. Purtroppo per lei, nei momenti decisivi CoCo ha fatto valere la propria superiorità. Ed ora ha il destino nelle sue mani.
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