Interviste

Azarenka: “È stata dura mantenere la concentrazione non sapendo quando avremmo giocato”

Partenza lenta. Come hai trovato il modo di uscirne?
Sì è stata una brutta partenza per me: ero nervosa, non riuscivo a muovermi bene in campo e a colpire la palla come in allenamento. Inoltre lei ha iniziato bene; ha fatto alcune palle profonde ed io mi sono sentita incapace di controbattere, non riuscivo a trovare il ritmo. Ma nel secondo set finalmente mi sono rilassata e ho solo cercato di fare il mio gioco senza guardare troppo al punteggio e cose simili anche perché era stata una lunga giornata in cui non sapevamo quando avremmo giocato. Perciò non è stato facile ma sono contenta di aver ritrovato il mio gioco e la sicurezza che avevo in allenamento negli ultimi due set.

Vorrei chiederti qualcosa del fatto che non sapevi quando avresti giocato. È un po’ strano.
Sì è inusuale. Sai sono dovuta stare lì per l’intera giornata e per una neo mamma non è facile. Sperabilmente non succederà ancora. Può capitare, ho solo cercato di restare concentrata tutto il giorno, ma va bene.

Hai portato tuo figlio con te oggi o l’hai lasciato a casa e sei restata nelle vicinanze?
Beh sai non l’ho lasciato a casa a badare a se stesso (sorridendo). Ma non oggi; non sapevo a che ora avrei giocato e quando sono entrata in campo era già passata l’ora in cui va a dormire. Quindi non lo avrei mai portato.

Sicuramente te lo avranno già chiesto ma che consigli ti sentiresti di dare a Serena se volesse di nuovo tornare in campo dopo la gravidanza?
Soprattutto quando sei incinta è difficile dare dei consigli o suggerimenti perché è una cosa molto personale e diversa per ognuna. Ciò che provi dopo è così individuale che è difficile dare opinioni. Ma ho sempre detto che se mi chiedesse qualche consiglio glielo darò di persona ed in privato.

Puoi condividere con noi qualche tuo pensiero sul tuo ruolo di giocatrice e mamma. Pensi di aver aperto in qualche modo una via sul fatto di poter essere madri e tornare a giocare?
Beh essere un modello è per me un grande onore che porta dietro anche una sorta di pressione ma vorrei dire che non è così terrificante come molti pensano. È una sorta di decisione conscia che prendi sapendo di dover fare una pausa e di dover lavorare duro e partire praticamente da zero poi a livello fisico. Ma penso che se ami davvero quello che fai allora tu ce la possa fare. Gli uomini hanno la fortuna di poter continuare quanto vogliono, per le donne è più dura. Ma penso sia possibile; altre donne prima di me lo hanno fatto, come Kim Clijsters ed altre magari con un ranking più basso e di cui si è parlato meno. Una delle mie fonti di ispirazione è stata Kerri Walsh che è tornata dopo tre bambini e giocava ancora per l’oro. Nulla è impossibile e per le donne questo è particolarmente vero.

La prossima tua avversaria sarà Vesnina contro cui hai giocato sette volte e non hai mai perso. Cosa pensi del match?
Sai ci devo pensare per un secondo perché in realtà non sapevo contro cui avrei giocato. Ovviamente è un’ottima giocatrice che ha avuto una fantastica stagione e sta giocando molto bene quest’anno. Se non ricordo male ha fatto semifinale qui l’anno passato? E quindi si trova bene sull’ erba. Vedremo cosa accadrà. Non vedo l’ora di giocare contro di lei. È un’ottima tennista e riesce a fare il suo gioco perciò sarà dura. Ogni partita è importante anche per vedere come gioco.

Cici ha giocato molto bene quando eri fuori dalle gare ed è salita molto in classifica. Quanto duro è per te giocare contro giocatrici così giovani, quasi dieci anni?
Mi fai sembrare davvero vecchia parlando così (ridendo). Sai ho visto un sacco di facce nuove e credo continuerò a vederle e a dover giocare con tenniste contro cui non avevo mai giocato prima. Ero anche io una giocatrice come Cici dieci anni fa. Arrivi nel tour con niente da perdere e tutti ti vedono come una nuova promessa che può solo migliorare e salire di classifica, specialmente il primo anno in cui arrivi vicina al top e non è facile ma è più facile. Poi di anno in anno diventa sempre più difficile dimostrare di essere capace di restare ai piani alti. Ma in lei vedo un gran potenziale, sembra una gran lavoratrice e credo possa avere un ottimo futuro.

Come ti trovi con la nuova racchetta? (Yonex N.d.R)
Mi trovo davvero bene. Ho cambiato poche cose in questi tre mesi di allenamento e mi piace il brand. Sono stati davvero pazienti e molto attenti ai dettagli e agli accorgimenti durante le prove. Sono davvero felice di far parte del gruppo.

Francesca Padoin

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