A. Kontaveit b. N. Vikhlyantseva 6-2 6-3
Anett Kontaveit è la nuova campionessa del WTA International di ‘s-Hertogenbosch, torneo olandese che fa da apertura alla stagione su erba che condurrà fino a Wimbledon. Vittoria più che meritata per una giocatrice, la estone, che da Miami in avanti sta vivendo il periodo migliore della carriera e che teneva tantissimo al primo successo in assoluto nel circuito femminile.
Al di là delle ragioni legate alla sfera sportiva, Kontaveit due mesi fa visse a Biel una settimana molto difficile. Durante i primi giorni del torneo svizzero fu raggiunta dalla notizia della morte del nonno, Rein Miller, all’età di 89 anni. Era molto conosciuto in patria, importante figura in ambito politico e sportivo: fin dall’inizio degli anni ’60 ha avuto incarichi politici di livello finanziario mentre dal 1976 al 1999 ha guidato la federazione nazionale di hockey su ghiaccio.
I funerali si svolsero la domenica, nel giorno di Pasqua, e lei si ritrovò di fronte alla decisione più difficile: giocare la prima finale in carriera o lasciare tutto per tornare in patria e dare l’ultimo saluto al proprio caro. Rimase, nella speranza di poter dedicare il successo più importante della giovanissima carriera. Non ci riuscì, perdendo un match molto equilibrato contro Marketa Vondrousova. L’estone però continuò a stupide ed a vincere partite, entrando anche tra le prime 50 del mondo per la prima volta in carriera durante il Roland Garros. Così, oggi, è arrivata la seconda chance e non se l’è fatta scappare.
Contro di lei una giocatrice alla prima finale WTA, Natalia Vikhlyantseva, la sesta giocatrice nata nel 1997 a raggiungere una finale nel circuito maggiore dopo Belinda Bencic, Ana Konjuh, Jelena Ostapenko, Naomi Osaka e Daria Kasatkina. Il primo set, nonostante il punteggio sembri molto netto, è stato molto equilibrato. Kontaveit ha avuto tanti meriti nella prima metà, quando ha salvato tre chance di break nei primi game ed ha poi allungato dal 2-1 al 4-1. Infine, sul 5-2, ha vinto un game dove l’avversaria conduceva 40-0. Nel secondo parziale Vikhlyantseva era partita ancora meglio, riuscendo anche a prendere un break di vantaggio, ma dal 3-1 ha subito un parziale di cinque game consecutivi da parte della estone, che con un servizio vincente ha lasciato andare tutta la propria felicità saltando dalla gioia ed alzando lo sguardo al cielo. In quel momento, c’è da immaginarselo, avrà pensato a Rein che, ne siamo certi, avrà sorriso.
Vittoria importantissima, questa, per Kontaveit perché la proietta al numero 35 del mondo, in piena corsa per una testa di serie a Wimbledon. Per Vikhlyantseva, invece, la soddisfazione di aver assaporato per la prima volta l’atmosfera di una finale WTA, lei che dodici mesi fa era 270 del mondo.
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