È solo la seconda edizione del torneo di Maiorca, ma l’evento WTA International guidato dallo zio di Rafael Nadal, Toni, sta raccogliendo già discreta fama ed apprezzamenti. La soluzione in calendario aiuta parecchio, perché è nella stessa settimana di Birmingham ed in Inghilterra il tempo fa spesso le bizze mentre nell’isola delle Baleari le giocatrici sono non solo rassicurate da temperature pienamente estive ma anche da una location molto affascinante tra mare, colline e campi in erba curati con lo stesso metodo che viene utilizzato a Wimbledon.
Lo status, International rispetto a Premier, pesa e peserà sempre per quello che riguarda le entry list, ma alla luce dei tanti forfait che hanno colpito il torneo britannico ed i tanti motivi di interesse che circondano l’evento spagnolo edizione 2017 non si può certo dire gli sia andata male. Anzitutto il primo, grande, rientro nel circuito WTA: Victoria Azarenka. La tennista bielorussa, ex numero 1 del mondo e reduce dalla maternità, aveva annunciato mesi fa la partecipazione a Stanford, torneo statunitense nella prima settimana d’agosto, ma la situazione del circuito WTA attuale (con le tante difficoltà delle top-10) unita alla voglia enorme che ha di riassaporare i brividi delle emozioni, l’ha spinta ad anticipare di un mese e mezzo il rientro.
Gli organizzatori, tra lei e Sabine Lisicki, non potranno che beneficiarne. Anche la tedesca, che sull’erba ha sempre trovato le migliori prestazioni della carriera, è pronta al rientro nel tour dopo aver disputato l’ultimo torneo a fine 2016 ed essere stata fermata da vari problemi fisici. Passa dunque in secondo piano l’assenza di top-10 e di Garbine Muguruza, mentre sono regolarmente presenti finalista e campionessa dello scorso anno: Caroline Garcia e Anastasija Sevastova.
Capitolo italiane: Francesca Schiavone e Roberta Vinci sono già nel main draw, in attesa di sapere quale destino avrà Sara Errani, impegnata nelle qualificazioni. Diverso l’esito del sorteggio per le giocatrici azzurre, ma andiamo all’analisi del tabellone.
TESTE DI SERIE E ABBINAMENTO AI QUARTI
[1] Anastasia Pavlyuchenkova vs [5] Kiki Bertens (3-0 Bertens nei precedenti)
[4] Carla Suarez Navarro vs [8] Timea Babos (3-0 Suarez Navarro nei precedenti)
[3] Caroline Garcia vs [6] Roberta Vinci (1-0 Garcia nei precedenti)
[2] Anastasija Sevastova vs [7] Ana Konjuh (nessun precedente)
ANALISI TABELLONE
primo quarto
Qui c’è il primo dei due rientri: Sabine Lisicki. La tedesca affronterà Kiki Bertens all’esordio. Non ci sono precedenti tra le due, ma nonostante tutto vorremmo pensare ad un match equilibrato proprio grazie alla grande qualità di Lisicki di adattarsi all’erba, mentre l’olandese ha raggiunto sui prati di Wimbledon, nel 2016, il miglior risultato Slam al di fuori del Roland Garros: il terzo turno, fermata solo da Simona Halep. Sarà comunque interessante vedere che Lisicki avremo davanti: la versione 2016 era ben distante dagli standard che aveva mostrato negli anni precedenti, dove peccava di continuità ma riusciva a piazzare exploit di grandissimo valore come la semifinale ad Indian Wells (senza citare la finale di Wimbledon, momento migliore in assoluto al di là dell’andatamento poi del match contro Marion Bartoli). Lo scorso anno era precipitata fuori dalla top-100 dopo tante sconfitte contropronostico e vicende personali abbastanza intricate con il vecchio fidanzato, Oliver Pocher che la insultò pesantemente su Twitter, ed il vecchio coach, Kristopher Kas, che ora sta facendo un grande 2016 con Mona Barthel.
La vincitrice di questo incontro potrebbe trovare Shelby Rogers o una qualificata. Chissà che Sara Errani non riesca a passare le qualificazioni e trovarsi qui contro la statunitense, dal gioco potente che ancora su terra ha fruttato poco (ricordando comunque come pure per l’azzurra questo terreno sia il meno indicato).
Nella parte alta Anastasia Pavlyuchenkova aprirà contro la wild-card Sara Sorribes Tormo per un secondo turno eventuale contro Julia Goerges o Lara Arruabarrena.
secondo quarto
Se nel precedente abbiamo subito citato la rientrante, qui ci occupiamo invece della prima italiana. Francesca Schiavone ha pescato Eugenie Bouchard. Partita che sembra abbastanza equilibrata, ma in cui le possibilità della nostra connazionale sono forse più alte di quello che possiamo pensare. Ricordate Roma 2014? Una delle migliori prestazioni dell’azzurra negli ultimi anni di fronte al suo pubblico, lasciando appena 6 game alla canadese. Ricordate New Haven 2015? Un solo game raccolto da Bouchard contro Roberta Vinci. Il gioco della tarantina ha molte somiglianze con la lombarda: vario, estroso, tutti colpi differenti l’uno dall’altro. Per una come Bouchard a cui serve avere ritmo, e fiducia, è la miscela potenzialmente peggiore. Schiavone su erba sa giocare molto bene ed ha dalla sua tutta l’esperienza necessaria per affrontare una giocatrice in difficoltà continua e coi dubbi che ha sollevato inizialmente il problema alla caviglia, con cui ha giocato su un legamento che sembrava rotto dopo il forfait a Norimberga e non l’ha vista perdere al primo turno del Roland Garros (prima della batosta al secondo) solo perché l’avversaria non aveva mai giocato su terra.
La vincitrice affronterà una tra Timea Babos e Kristyna Pliskova. Molto favorita la ceca, visto il difficilissimo momento dell’ungherese, che a ‘s-Hertogenbosch ha perso da Arantxa Rus (non vinceva a livello WTA dal 2013) ed ad un cambio campo nel terzo è apparsa più triste che mai riguardo al momento. “Me ne voglio andare, voglio andarmene” diceva al coach, che cercava di tranquillizzarla, “non posso rimanere, non ce la faccio” continuava in uno sfogo che mostra una spia più accesa che mai.
Carla Suarez Navarro è l’altra testa di serie, ma i suoi problemi sull’erba sono ben noti ed un primo turno contro CiCi Bellis è già un match che può complicarsi, anche se la statunitense è al primo torneo della carriera su erba. La vincitrice affronterà Mona Barthel o una qualificata.
terzo quarto
Continua l’elenco delle azzurre. È la volta di Roberta Vinci, che però ha avuto fortuna diametralmente opposta. All’esordio, per la tarantina, ecco Anett Kontaveit. La peggiore, o comunque tra gli abbinamenti peggiori che potesse capitare. Non solo perché l’estone ha vinto il primo titolo in carriera proprio oggi, ma sta vivendo un 2017 strepitoso con 30 vittorie e 9 sconfitte (qualificazioni comprese), 9 tornei giocati a livello WTA (uno da lucky loser) e quando non è partita dalle qualificazioni ha raggiunto 2 volte la finale (Biel e ‘s-Hertogenbosch) più giocato un grande match contro Garbine Muguruza a Parigi. Questo senza dimenticare come abbia annichilito Angelique Kerber a Roma e la stessa Muguruza a Stoccarda. L’erba inoltre sembra essere la sua superficie preferita, al contrario dell’azzurra che avrebbe forse bisogno di più tempo per manovrare il gioco dal lato del dritto mentre lo slice di rovescio da solo potrebbe non bastare. È da vedere, perché bisognerà anzitutto capire come assorbirà, Kontaveit, il successo in Olanda. Certo è che a dispetto delle teste di serie lei parte da favorita, e qui si giocherà l’ultima chance di essere tra le 32 teste di serie a Wimbledon. Chi vince troverà Mandy Minella o una tennista proveniente dalle qualificazioni.
L’altra testa di serie è Caroline Garcia, che affronta Jelena Jankovic in un match che vale tantissimo per la serba: qui ha da difendere i 110 punti dello scorso anno, quando fece semifinale. Dovesse scivolare ancora, uscirebbe dalle prime 70 del mondo, continuando ad alimentare le già presenti voci di ritiro a fine anno. La vincitrice di questo incontro avrà Pauline Parmentier o una qualificata.
quarto quarto
Manca solo lei: Victoria Azarenka. La bielorussa è in questa porzione del tabellone ed esordirà contro Risa Ozaki. Rispetto a Lisicki il suo è un rientro diverso, ma semplicemente perché su erba non ha mai raggiunto gli stessi risultati che sulle altre superifici. Il rientro però anticipato sulla superficie “peggiore” (c’è comunque una semifinale a Wimbledon 2012 oltre a due medaglie nelle Olimpiadi di due mesi più tardi) è anche per non avere grandi pressioni, proprio per questo un torneo International come Maiorca risponde pienamente ai parametri. Alcuni addetti ai lavori hanno già parlato di una bielorussa estremamente in forma dal punto di vista fisico e con una voglia matta di sfogare tutti i propri cavalli in campo, in attesa poi della stagione sul cemento nord-americano dove si è sempre ben comportata e lì gli standard saranno già più alti. La vincitrice affronterà Ana Konjuh o una giocatrice proveniente dalle qualificazioni.
L’altra testa di serie è Sevastova, finalista lo scorso anno e reduce da un’ottima prima parte di stagione, un po’ macchiata dalle ultime due sconfitte, soprattutto il netto 6-1 6-1 subito a Parigi dalla rientrante Petra Martic. Su erba, però, può far valere tante carte e l’esordio contro Elise Mertens sembra già promettere un bel match. Chi vince avrà Varvara Lepchenko o una qualificata.
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