La tappa di Birmingham ogni anno ha un sapore storico e speciale: giunto alla trentacinquesima edizione (sarebbero state 36, ma nel 1998 il torneo fu cancellato a causa delle continue piogge) può vantare vincitrici di grandissimo richiamo come Billie Jean King e Martina Navratilova, in più fu il torneo che nel 2004 vide trionfare una giovanissima ed ancora sconosciuta giocatrice russa, Maria Sharapova, tre settimane prima del capolavoro sui prati di Wimbledon.
L’impianto è l’Edgbaston Priory Club, nel cuore della cittadina della Gran Bretagna. Affascinanti, da questo punto di vista, i campi secondari: non esistono tribune, ma distese di prati dove fan e famiglie si siedono sull’erba, magari per fare un pic nic. Qui, e soprattutto ad Eastbourne: gli unici tornei dove si può avere questa situazione così rilassata.
Molto meno rilassate le big del tabellone del torneo WTA Premier, tutte alle prese con un sorteggio molto complicato. Entriamo nel dettaglio.
TESTE DI SERIE E ABBINAMENTI AI QUARTI DI FINALE
[1] Angelique Kerber vs [5] Kristina Mladenovic (3-1 Kerber nei precedenti)
[3] Dominika Cibulkova vs [7] Petra Kvitova (5-2 Kvitova nei precedenti)
[4] Johanna Konta vs [6] Garbine Muguruza (2-1 Konta nei precedenti)
[2] Elina Svitolina vs [8] Barbora Strycova (2-0 Svitolina nei precedenti)
ANALISI TABELLONE
primo quarto
Angelique Kerber, che non vince un match dal secondo turno di Madrid, quando pure fu indietro 5-3 al terzo set contro Katerina Siniakova, avrebbe disperato bisogno di cominciare a mostrare buone prestazioni. Come a Parigi, e prima ancora a Roma, l’avversaria sembra la classica mina vagante che tutte vorrebbero evitare: prima una Kontaveit in grandissima crescita, poi un’ex top-10 sempre pericolosa come Ekaterina Makarova, ora un’altra ex top-10, Lucie Safarova. Nulla sembra girare a favore della tedesca, che pure rimarrà numero 1 fino al termine del torneo di Wimbledon (in questi primi 6 mesi della stagione è stata favorita anche dal fatto che a parte l’Australian Open abbia raccolto tanti punti in due altre occasioni, ed ovviamente dall’assenza di Serena Williams. Da Wimbledon in poi cominceranno i veri guai).
Oltretutto Safarova riporta alla mente due delle (poche) più grandi delusioni vissute da Kerber in questi ultimi anni. Prima la finale di Fed Cup persa nel 2014, con due sconfitte su due ma soprattutto l’esultanza sul set point contro a punto non finito che è costato un punto di penalità alla Germania (il video parte da quel momento)
La seconda, poi, è quella ben più nota della sfida a Singapore, nel Master 2015, quando Kerber perse in due set e si infuriò con se stessa, sfogandosi poi con la stampa chiedendo che le ultime partite si giocassero in contemporanea. La vittoria di Muguruza su Kvitova, poche ore prima, le aveva dato tra le mani la qualificazione alle semifinali per la prima volta in carriera. Tutto quello che doveva fare era vincere un set contro la già eliminata Safarova. Il risultato fu una Kerber bloccata dalla tensione ed incapace di racimolare più di 7 game, fallendo nel compito.
La vincitrice affronterà Lauren Davis o Naomi Osaka, entrambe a caccia del riscatto dopo l’esordio amaro sull’erba di Nottingham. L’altra testa di serie in questa zona è Kristina Mladenovic che aprirà contro una qualificata, ma non può dormire sonni tranquilli se nel tabellone cadetto è presente Marketa Vondrousova (alle ultime qualificazioni della carriera, probabilmente) senza dimenticare magari Camila Giorgi o Su Wei Hsieh. La francese, in caso di secondo turno, affronterà una tra Katerina Siniakova e Nao Hibino.
secondo quarto
Dominika Cibulkova, pur non avendo sulle spalle la stessa responsabilità di una numero 1 del mondo, sta comunque affrontando un complicatissimo momento. Poche vittorie dopo i due infortuni tra marzo ed aprile, tante avversarie complicate nell’ultimo periodo, tutte non in grado di darle ritmo. La vera differenza con la Cibulkova di fine 2016 si è vista a Roma, dove nel match contro Makarova non spingeva la palla, ma quasi si limitava a ributtarla di là. Ha perso all’esordio, ha perso al secondo turno del Roland Garros da una Jabeur straordinaria (nonostante la classifica), ha perso all’esordio a ‘s-Hertogenbosch da una giocatrice che mai prima d’ora aveva vinto un match a livello WTA (Antonia Lottner), ma che ha le armi per far bene su erba: alta, serve bene e forte, si muove bene. Una Cibulkova ancora nemmeno al 50% del potenziale avrebbe faticato, ed ha finito per perderci 6-4 al terzo. Le servirebbe un match dove poter trovare ritmo, prima ancora che la vittoria, ma anche Birmingham le ha dato un match poco favorevole.
Ying Ying Duan infatti è (molto) alta e colpisce forte. Si muove molto peggio della slovacca, ma sull’erba potrebbe anche non servire particolarmente. Per Cibulkova si prevede l’ennesima partita in sofferenza. Al secondo turno Shuai Zhang o Magda Linette.
Petra Kvitova invece aprirà contro Daria Gavrilova. L’australiana è avanti 2-1 nei precedenti avendola battuta a Melbourne e a Madrid (entrambe nel 2016) mentre a Wuhan, nel 2015, sfiorò il successo andando a servire sul 5-3 al terzo. Insomma, anche per la ceca si preannuncia un esordio complicato. L’erba la potrebbe favorire, ma dopo tutte le vicende che ha dovuto affrontare negli ultimi mesi i dubbi restano. Chi vince affronterà Naomi Broady o Alizé Cornet.
terzo quarto
Johanna Konta è la testa di serie più alta di questa zona e per lei all’esordio c’è l’ucraina Lesia Tsurenko. Due i confronti diretti con un successo a testa. Nel 2016 la sfida ad Eastbourne che vide la vittoria della britannica. Non è da prendere con le molle, perché se la numero 8 del mondo è in finale a Nottingham non si può certo dire che la sua avversaria non stia giocando bene, avendo raccolto la semifinale in Olanda ed eliminato Kristina Mladenovic. Al secondo turno, poi, la sfida per nulla semplice contro CoCo Vandeweghe o Christina McHale, a cui va la nostra simpatia anche solo per questo punto vinto contro Serena Williams nella tiratissima sfida a Wimbledon dello scorso anno, risoltasi dopo oltre due ore di gioco a favore della più forte
Garbine Muguruza invece aprirà il torneo contro una qualificata (e dunque ci rifacciamo alle stesse idee scritte per Kristina Mladenovic). In caso di successo, al secondo turno affronterebbe due che sanno giocare bene sull’erba: Donna Vekic, in finale a Nottingham, o Alison Riske, che vanta una finale a Nottingham e due semifinali a Birmingham.
quarto quarto
Elina Svitolina, già vincitrice di 4 titoli WTA in stagione, ha l’opportunità di aumentare lo splendido ruolino del suo 2017 e di tornare in vetta alla Race WTA viste le assenze di Karolina Pliskova e Simona Halep. L’erba è la sua superficie peggiore, con 4 vittorie e 10 sconfitte in tutta la carriera, ma già un paio di vittorie potrebbero aiutarla. L’esordio contro Heather Watson è il migliore tra le teste di serie, poi potrebbe subito esserci una sfida di altra caratura contro Natalia Vikhlyantseva, in grande condizione a ‘s-Hertogenbosch (la russa esordirà contro una qualificata, dunque occhio al nome che verrà fuori).
Barbora Strycova, finalista nel 2016, aprirà contro Yulia Putintseva. Match difficile tra due che non si risparmieranno sotto ogni aspetto. Al secondo turno un’altra che su erba sa giocare bene, Ashleigh Barty, o una qualficata.
Peccato poi per i tanti forfait che hanno colpito il torneo: Karolina Pliskova, Simona Halep, Agnieszka Radwanska, Maria Sharapova, Madison Keys, Jelena Ostapenko Elena Vesnina, Mirjana Lucic Baroni, Monica Puig, Daria Kasatkina. Alcune di loro (Pliskova, Halep, Ostapenko) hanno preferito riposare per i rispettivi esiti del Roland Garros. Vesnina era impegnata con alcune attività di promozione della Confederations Cup in Russia. Sharapova è infortunata, Kasatkina deve tenere sotto controllo la caviglia. Keys invece preoccupa sempre più perché il polso non sembra proprio volersi sistemare.
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