In fondo pensavamo peggio. Non erano stati molto fortunati i 4 italiani rimasti in gara dopo il primo turno di qualificazione, che aveva sfoltito i campi verdi di Roehampton dai nostri rappresentanti. Che Arnaboldi battesse Lukas Lacko, 150 posti più avanti nel ranking era poco prevedibile ed è stato già bravo il nostro Andrea a lottare fino alla fine. Chissà, forse se avesse sfruttato una delle due palle break (consecutive) del quarto game del primo set la partita poteva andare diversamente, invece Lacko si è salvato e poi ha vinto il tiebreak. Nel secondo Arnaboldi ha di nuovo pagato caro le due opportunità non sfruttate, stavolta nel settimo game. Un po’ sfiduciato l’italiano ha concesso le prime palle break nel decimo game, peccato fossero anche match point. A Lacko ne è bastata una per chiudere il match.
E ancora meno potevamo chiedere a Bellotti, che è stato travolto da Kudla in appena 42 minuti. L’italiano di Vienna ha portato a casa un gioco per set, ma davvero non ha mai impensierito lo statunitense.
A dire il vero avevamo qualche timore anche Stefano Travaglia, che doveva vedersela col talento francese Quentin Halys. E invece il marchigiano dopo aver lottato per tutto il primo set ha sciupato una prima occasione quando è andato al servizio sul 5-4 ma il break subito è stato anche l’ultimo game del francese. Travaglia ha vinto otto game di fila e si è guadagnato il diritto di incontrare il canadese Peter Polansky. Per Travaglia vincere sarebbe una specie di sogno, se si considera che finora ha giocato una sola partita nel circuito ATP (a Roma nel 2014, fu sconfitto da Bolelli) e che prima d’ora aveva giocato appena una partita di qualificazione in uno slam, quella contro Peter Gojowczyk a Parigi. Sarebbe davvero fantastico.
Infine Bolelli non è riuscito a completare il suo match, ma il bolognese è avanti di un set e 4-3 nel secondo contro lo spagnolo Adrian Menendez-Maceiras. Se non succede un cataclisma Simone dovrebbe farcela ad arrivare al turno decisivo delle qualificazioni.
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