[4] R. Nadal b. [20] P. Carreno Busta 6-2 2-0 rit. (Gianluca Atlante)
Una macchina da guerra: lo sarebbe stato, a prescindere. Dall’infortunio, l’ennesimo in questo Roland Garros contrassegnato dai ritiri, che ha portato Carreno Busta a dire basta dopo soltanto 51′ di match e dopo un 6/2 2-0 che aveva, addominali a parte, indirizzato l’incontro verso Nadal. Sul Philippe Chatrier, il primo quarto di finale di questa edizione dello Slam parigino, è finito prim’ancora di iniziare. Un po’ per la sicurezza con la quale Nadal si è affacciato dalla parti del Bois de Boulogne, un po’ per la riserva di energie, andata a farsi benedire contro Raonic, con la quale il tennista dell’Asturia si è presentato al cospetto del connazionale più blasonato. Di altro possiamo dire che questo Nadal, migliorato nel rovescio ma con un dritto non del tutto “cannibale”, ha testa e cuore per mettere la “decima” oltre la rete. Con chiunque si trovi di fronte, ma questa è una nostra sensazione. Fedele ad ogni rito, ma anche al suo tennis. Perchè il passaggio, senza toccare le righe, dalle bottigliette, alla continue telefonate alla sorella, al demolire ogni singolo avversario, è stato ed è breve. Come il 6/2 2-0 di oggi, come il vedere il suo avversario, purtroppo, dire basta praticamente al termine del primo set, del medical time out per un problema agli addominali di destra. Complice lo sforzo per restare in partita, per provare, dopo il 2-0 iniziale ed un bagliore di luce propiziato dal contro break del terzo gioco, a fare partita pari, o quasi, sapendo di, pronti via, aver già alzato l’asticella del ritmo ben oltre le proprie possibilità. Rafa, del resto, la sua preda l’aveva già azzannata, correndo contro il tempo, quello sopra la sua testa minaccioso, ma non al punto dal fargli pensare a soste ad intermittenza abituali e di routinne in questo angolo di Parigi. Nadal, però, è “cannibale”, oggi più di ieri. Lascia poco, nulla, al di là degli infortuni dei suoi avversari. Oggi i games che Carreno Busta avrebbe, comunque, portato a casa, sarebbero stati pochi. Lo pensiamo, lo crediamo, perchè il Nadal odierno è un qualcosa che si avvicina alla perfezione. Solido mentalmente, come nel suo gioco. Proteso verso quella “decima” che è già storia per il “suo” Real Madrid, ma che potrebbe diventarlo in questa seconda parte di seconda settimana anche per lui. Intanto è semifinale: 6/2 2-0 a Carreno Busta in 51 minuti. Meno di un allenamento.
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