[2] N. Djokovic b.[19] A. Ramos-Vinolas 7-6(5) 6-1 6-3 (eddi)
Forse impressionato, e c’è di che, dal cammino di Rafa, Nole è sceso in campo mostrando la brutta versione che abbiamo imparato a conoscere in questo ultimo anno. Fatto il primo punto ha subito un parziale di 10-1 che ha portato Ramos sul 2-0 0/30 con il serbo al servizio. Ha avuto anche due palle break lo spagnolo ma Djokovic è riuscito a cavarsela e a recuperare il break nel game successivo. Ma la carburazione non era ancora finita, perché Ramos tornava subito avanti per 4-2 per poi venire ripreso ancora sul 4 pari. La partita si assestava, non che i due tenessero con facilità i propri turni di servizio ma almeno non c’erano più break e arrivavano al tiebreak. Djokovic decideva di raggruppare nel jeu décisif (vabbè) vizi e virtù di questa sua seconda versione, andando rapidamente sul 4 a 0, e facendosi raggiungere sul 4 pari, per poi chiudere al primo set point. La partita finiva praticamente qui, senza fare niente di eccezionale, anzi, Nole chiudeva 6-1 il secondo set e Ramos non aveva né testa né forza per approfittare del break che Nole graziosamente regalava, tra un allargamento di braccia e uno scossone di testa, nel terzo game del terzo set, addirittura a zero. Adesso c’è Thiem e poi, forse, ma meglio non scommetterci sopra, Rafa. Il gioco è finito.
[4] R. Nadal b. [17] R. Bautista Agut 6-1 6-2 6-2 (da Parigi, Alessandro Terziani)
Rafa Nadal travolge anche il connazionale Roberto Bautista Augut e vola ai quarti di finale. Sembra inarrestabile il cammino del maiorchino verso la Decima al Roland Garros, nessun set lasciato per strada e solo 20 giochi concessi in quattro match (una media di neppure due giochi a set). I festeggiamenti per il trentunesimo compleanno e per la vittoria in Champions del suo Real non hanno distratto Nadal. Poco ha potuto Bati, gran tifoso del Villareal nelle cui giovanili ha giocato fino a 14 anni, contro un avversario che aveva incontrato solo una volta (46 36 a Madrid 2014) e che mai era uscito sconfitto contro un connazionale nei dodici derby disputati sulla terra parigina.
La partita odierna, 1 ora e 50 minuti di allenamento neppure troppo intenso per Nadal, ha offerto ben poche emozioni. Bautista, buon giocatore (n.18 ATP) dai colpi molto scolastici, non ha i mezzi per poter impensierire il campione spagnolo. Servizio modesto e fondamentali non letali, Nadal l’ha costretto sempre allo scambio, facendogli macinare chilometri invano. Scambi sempre più profondi in diagonale ad aprirsi il campo per poi affondare sul lato opposto. Bati, fin dall’entrata in campo di Nadal accolta da un boato, è parso sempre frenato da quel timore reverenziale che quasi sempre si impossessa dei giocatori spagnoli di fronte al loro illustre connazionale. L’unica curiosità del match è giunta dal doppio ‘time violation’ inflitto a Nadal dall’arbitro Pascal che ha costretto il maiorchino a servire direttamente la seconda di servizio sul 2-1 nel terzo set (il primo warning lo aveva ricevuto sul 3-1 nel primo set).
Chi potrà impedire a Nadal di alzare per la decima volta la Coppa dei Moschettieri? Djokovic e Murray sono ancora alla ricerca di sé stessi, Wawrinka dovrebbe sperare di ripetere l’incredibile finale del 2015, Thiem (l’unico a battere lo spagnolo quest’anno sulla terra) non ci sembra ancora in grado di competere mentalmente con Nadal sulla lunga distanza. I risultati del torneo di Roma sembravano aver sparigliato un pò le carte, il Roland Garros ci sta invece confermando che se Nadal non dovesse vincere questo Slam sarebbe veramente una grossa sorpresa.
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