Sara Errani, sconfitta al secondo turno del Roland Garros da Kristina Mladenovic, durante la conferenza stampa a seguito di quel match aveva riservato parole taglienti verso la giocatrice francese. “Io ho fatto schifo, ma lei si è comportata malissimo” sono state le parole dell’azzurra in conferenza stampa, in riferimento all’atteggiamento in campo dell’avversaria che esultava in italiano urlando “forza!”.
Mladenovic, francese di origini slovene, parla molto bene in italiano e si era trovata costretta a ribadire quello che durante il torneo di Indian Wells ci ha rivelato in un’intervista esclusiva: la grande stima ed il bel rapporto che la lega alle quattro italiane (oltre a Sara c’è Roberta Vinci, Flavia Pennetta e Francesca Schiavone). “Quello che provo per Errani è nient’altro che enorme stima e rispetto, e nel mio esultare in italiano non c’era alcuna volontà di provocare. L’avevo fatto anche durante il primo match del torneo contro Jennifer Brady” (ma anche in tutti i tornei che hanno preceduto l’appuntamento parigino, visto che si potrebbero citare almeno quattro “forza” urlati durante il match contro Lauren Davis ad Indian Wells, poi contro Caroline Wozniacki, poi altrettanti contro Maria Sharapova a Stoccarda, poi di nuovo a Madrid fin dal primo turno contro Ana Konjuh ed infine a Roma).
Giovedì sul sito internet di Sara è comparso un comunicato di scuse nei confronti della francese, ve lo riportiamo per intero:
“Ciao a tutti,
Permettetemi di rubarvi 1 minuto del vostro tempo perché come ho già detto in passato credo sia molto importante ammettere i propri errori, sia tennistici che extra-tennistici.
Nonostante questo fosse il mio decimo Roland Garros, ogni anno ci tengo a dare niente meno del massimo per onorare i ricordi che mi legano a questo meraviglioso torneo.
Partire dalle qualifiche è stata una sfida e riuscire ad entrare in tabellone una vera gioia. Sapevo che ieri sarebbe stato un match difficile, a sfavore di pubblico, contro una giocatrice molto forte. Per questo sono scesa in campo molto carica, forse troppo. Talmente carica che l’adrenalina ha continuato a scorrere dentro di me anche quando la partita era già finita, in conferenza stampa.
Credevo di conoscere bene l’avversaria che avrei dovuto affrontare, ma prima di scendere in campo nessuno mi aveva informato dell’abitudine di Kristina di incitarsi ed esultare in italiano. Ecco perché nell’eccitazione della competizione ho interpretato quel gesto come una provocazione – come era invece successo con altre giocatrici in passato.
Kiki è una ragazza ed una giocatrice onesta e rispettosa, e per questo la ringrazio e le auguro il meglio per il proseguimento del torneo.
Sara”
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