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Djokovic: “Prendere una pausa? Vedremo dopo il Roland Garros”

Una gran partita di Thiem, ma alla fine non giocavi più.
Sì, difficile commentare il terzo set, in cui tutto è andato storto per me. Ce l’ho messa tutta, e credo che il match si sia deciso nel primo set. Nel secondo, sono andato sotto di un break e lui ha cominciato a servire meglio. Ha meritato di vincere, è stato il miglior giocatore in campo oggi.

Nel tiebreak sei dei suoi sette punti sono arrivati da errori forzati sul tuo rovescio. Pensi di aver giocato male questo colpo, alla fine del primo e a inizio secondo set? Nella tua carriera hai spesso recuperato svantaggi, sei sorpreso che oggi tu non ce l’abbia fatta?
Credo di sì, ma oggi Dominic ha giocato bene, veloce, con molto spin, giocando bene tutti i colpi. Sulla terra è un avversario tostissimo, ti toglie il ritmo e oggi è quel che mi è successo specialmente sul rovescio. Oggi semplicemente è andata male, soprattutto nella seconda metà del match, colpivo male la palla commettendo molti gratuiti, mentre lui è costantemente migliorato.

Un anno fa avevi vinto quattro Slam consecutivi, ora cosa provi, senti che il tuo gioco sta tornando quello di un tempo?
Negli ultimi tornei ho giocato ottimi match. Mi dispiace terminare così il Roland Garros, nonostante il mio grande impegno. Non vincere tornei come negli ultimi 7-8 mesi per me è qualcosa di nuovo, ma non è successo solo a me, quindi bisogna imparare da ogni cosa per migliorarsi. È una grande sfida, ma sono pronto a raccoglierla.

Quali sono i tuoi piani per la stagione sull’erba e la tua collaborazione con Agassi? Sai perfettamente come diventare n.1, fa ancora parte delle tue ambizioni? Se potessi, ti prenderesti una pausa?
Ci prepareremo per Wimbledon, forse aggiungerò un altro torneo, devo ancora decidere. Ho avuto la fortuna e la bravura di essere al top del ranking per molto tempo, e spero che tale esperienza mi serva per tornarci. In questo momento mi focalizzo di più su come gioco e come migliorarmi, spero che tale processo mi porti di nuovo in vetta. Negli ultimi due mesi ho pensato a tante cose, a cosa è meglio per me. Sono molto carico di lavorare con Andre e sento la responsabilità nei confronti del gioco e di chi mi sta intorno. Dopo il Roland Garros deciderò cosa fare.

Hai parlato molto del peso della collaborazione con Agassi. Avresti voluto che fosse qui a Parigi questa settimana? Cosa manca ancora al tuo gioco?
Non parlate sempre di Agassi. Avrà un ruolo enorme, ma ci vorrà tempo. Dovremo conoscerci, lavorare insieme e vedere dove tutto questo ci porterà. È difficile dire cosa mi manchi, sicuramente qualcosa dal punto tecnico, e anche la continuità: gioco bene un paio di partite e poi crollo in quella dopo, come oggi. Questa altalena di prestazioni fa parte della vita di ogni atleta e può essere frustrante, senza nulla togliere a Dominic, che oggi ha giocato benissimo forzandomi a giocare come ho giocato alla fine della partita.

Rispetto a Roma, è stato un match all’opposto. Cosa pensi a riguardo?
Le condizioni erano diverse, il torneo era diverso. E anche lui a Roma non giocò bene. Qui sta giocando benissimo, non ha ancora perso un set. Non sono sorpreso dalla sua progressione. Il primo set è durato un’ora e 15′, se l’avessi vinto io chissà, forse sarebbe cambiato qualcosa. Lo sport va così. So che sto recuperando il mio gioco e di non essere ancora al top, ma sicuramente non pensavo di giocare così male come nel terzo. È una lezione che mi insegnerà molto, sono ancora motivato come tutti i miei avversari. Amo e rispetto il tennis per tutto quello che mi ha dato, e darò il massimo ogni volta che ho una racchetta in mano.

Cosa è cambiato dopo la vittoria di un anno fa?
Completare il Career Slam un anno fa mi ha dato molte emozioni, anche la sensazione di aver raggiunto un grande traguardo, almeno fino agli US Open, ai quali sono arrivato agonisticamente scarico. Ripeto, la consapevolezza e l’esperienza dei traguardi raggiunti mi deve dare la forza per tornare a quei livelli. Oggi Dominic aveva quella giusta fame di battermi, arrivare in cima e continuare la corsa verso lo Slam. Lui ora è in grado di vincere uno Slam, come me e molti altri. Io adesso devo solo lavorare duro e vedere dove tutto ciò mi porterà.

Carlo Rosati

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