Nei quarti di finale di Eastbourne, dopo aver travolto Zverev, Tomic ha giocato un solo set contro la testa di serie numero 2, Gael Monfils, che aveva avuto una mattinata più riposante rispetto a quella dell’australiano. Tomic aveva anche avuto due set point sul 5-4 e servizio per il francese ma dal 6–5 in poi non ha più fatto un game, nonostante abbia avuto la palla per chiudere almeno due propri turni i battuta.
Bella e autorevole vittoria di Gasquet, che non ha concesso nessuna possibilità a John Isner, che è stato brekkato due volte per set e una sola volta è arrivato a 40. Ancora derby transalpino dunque, dopo quello di Halle.
In precedenza era stato bravissimo Thomas Fabbiano ad affrontare senza troppi patemi lo statunitense Steve Johnson, numero 4 del tabellone e reduce da due sconfitte di fila sull’erba. Forse l’errore di Fabbiano è stato quello di non aver sfruttato l’avvio di Johnson a cui i precedenti avevano lasciato qualche strascico. Purtroppo le tre palle break d’avvio sono volate vie e, ancora peggio, Fabbiano ha subito ceduto il servizio da 40-0, così dopo due game di 12 punti l’italiano ha perso anche il terzo e si è trovato sotto per 0-3. Con pazienza Fabbiano è riuscito a tornar sotto ma soffriva troppo sul proprio servizio. Si salvava una prima volta, nel sesto game, ma nell’ottavo capitolava ancora e Johnson chiudeva il set alla prima occasione. Secondo set un po’ più tranquillo fino al settimo game, quando Thomas perdeva per strada il servizio e cedeva il break. Sembrava finita perché anche sul 3-5 l’italiano soffriva terribilmente, trovandosi addirittura ad affrontare un match point. Sembrava che il decimo game dovesse essere quello conclusivo e invece era Johnson ad incartarsi, perdendo addirittura cinque game di fila, il set e trovandosi 0-1 al terzo.
A questo punto l’esperienza di Johnson ha fatto la differenza perché Johnson ha intanto pensato a non perdere terreno con la propria battuta e di nuovo, al settimo game, è andato avanti di un break. L’italiano ha ancora avuto una buona reazione, ma mancata la palla del controbreak non è più riuscito ad impensierire lo statunitense.
Ma per Fabbiano questo è sicuramente un altro passo avanti, perché ha mostrato di poter giocarsela tranquillamente con uno che è stato numero 21 del mondo meno di un anno fa, e perché raggiunge per la prima volta la top90. Un sorteggio favorevole a Wimbledon potrebbe anche voler dire arrivare a ridosso dei primi 50, ma meglio restare con i piedi per terra.
Come deve rimanerci Novak Djokovic che ha rischiato seriamente di prolungare la partita al terzo set contro Donald Young. L’ex numero 1 del mondo ha giocato un ottimo primo set ma la sua autonomia non sembra di grande durata, come se a tutti i problemi conosciuti si cominciasse a sommare anche qualche problema di tenuta fisica. Sta di fatto che il secondo set per il serbo è stato un calvario, ha rischiato di andare sotto di un break al terzo game e c’è riuscito al nono, quando Young ha sfruttato la sua terza palla break del game. Qui Donald è stato quello di sempre, cioè è arrivato al set point ma non ha chiuso e al Nole di una volta sarebbe bastato meno per azzannare l’avversario. Questo qui si è trascinato al tiebreak, che ha chiuso solo al quarto match point. Adesso Nole aspetta Medvedev, molto più pericoloso di Johnson. Andata bene, perché poteva persino capitargli uno tra Monfils, o Gasquet, che ha liquidato con autorità Anderson. Meglio così.
Ottavi di finale
D. Medvedev b. R. Haase 4-6 6-1 6-4
B. Tomic b. [6] M. Zverev 6-3 6-2
[2] G. Monfils b. C. Norris 6-3 6-2
[4] S. Johnson b. [Q] T. Fabbiano 6-3 5-7 6-4
[3] J. Isner b. D. Lajovic 3-6 7-6(2) 7-6(4)
[7] R. Gasquet b. K. Anderson 6-4 6-4
Quarti di finale
[1] N. Djokovic vs D. Young 6-2 7-6(9)
D. Medvedev b. [4] S. Johnson 6-3 2-6 6-3
[7] R. Gasquet b. [3] J. Isner 6-3 6-2
[2] G. Monfils b. B. Tomic 7-6(4) 6-0
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