E. Svitolina b. G. Muguruza 4-1 rit. (Fabrizio Fidecaro)
È durata appena ventidue minuti la seconda semifinale femminile degli Internazionali d’Italia. Garbine Muguruza, infatti, si è ritirata in svantaggio per 4-1 nel primo set, sancendo di conseguenza l’approdo al match clou della sua avversaria Elina Svitolina, che affronterà Simona Halep.
Che qualcosa non andasse lo si è intuito fin dai primi scambi: la spagnola era ferma sulle gambe, fallosa, poco reattiva. Nemmeno lei sembrava credere alle sue possibilità, tanto da evitare di rincorrere palle finanche recuperabili. Si poteva pensare alla fatica accumulata nei turni precedenti, e specie ieri sera nel quarto con Venus Williams, alla desuetudine a giocare tanti match di seguito.
C’era anche dell’altro, per la precisione un problema al collo accusato nel corso della seduta d’allenamento mattutina con uno sparring partner, come poco dopo ha informato la WTA. Per lei è il quinto ritiro negli ultimi undici tornei disputati: era già accaduto a fine 2016 in quel di Linz (Golubic) e quest’anno a Brisbane (Cornet), Dubai (K. Bondarenko) e Miami (Wozniacki).
Un peccato, dato che nei giorni scorsi la campionessa uscente del Roland Garros aveva dato l’impressione, giusto in vista della difesa del titolo, di essere in una fase di decisa ascesa rispetto alle poco luminose settimane passate. A ogni modo, il tempo per rimettersi in sesto non dovrebbe mancarle: evitare il forfait parigino è il primo obiettivo, staremo a vedere in quali condizioni Garbine si presenterà al via del secondo Major stagionale, dove avrà in scadenza la più pesante delle “cambiali”.
Dal canto suo, la Svitolina, aggressiva come suo solito, ha stentato inizialmente ad accorgersi delle condizioni della rivale. Ha commesso talvolta qualche errore per troppa fretta di concludere, quando invece le sarebbe bastato attendere per portare a casa il punto. Ciò nonostante, l’equilibrio è durato lo spazio di un paio di game. Poi l’ucraina ha allungato, strappando la battuta alla rivale nel quarto e, annullate due chance per il controbreak, si è portata sul 4-1. Qui, anziché rientrare in campo dopo la pausa, e senza provare un trattamento medico, Garbine ha comunicato all’arbitro la decisione di ritirarsi, accolta da un boato di logica delusione del pubblico.
Sarà dunque Elina Svitolina a contendere domani il titolo a Simona Halep, per quello che sarebbe il suo quarto centro pieno stagionale dopo Taipei, Dubai (un Premier 5 come Roma) e Istanbul. La ventiduenne di Odessa è già certa sin da oggi di migliorare lunedì il proprio career high nel ranking mondiale: se dovesse perdere sarebbe comunque nona, portasse a casa il titolo salirebbe addirittura al numero 6, giusto alle spalle della Muguruza. In ogni caso, Elina si isserà in vetta nella Race 2017, guadagnando in un sol colpo cinque posizioni e scalzando Elina Svitolina dalla prima.
[6] S. Halep b. [15] K. Bertens 7-5 6-1 (dal nostro inviato Roberto Salerno)
Se non fosse che troppe volte siamo stati affrettati nel salutare una nuova campionessa verrebbe da dire che il trono vuoto della WTA ha adesso una nuova pretendente. Simona Halep si appresta a completare il suo back-to-back Madrid-Roma e manca ormai un ultimo sforzo. Certo, anche l’eventuale vittoria di domani contro Muguruza o Svitolina non cambierà la sua posizione di classifica, ma forse mai come in questo periodo il ranking fa fatica a seguire il reale valore dei giocatori, e non soltanto quello della WTA. Né Kerber né Pliskova, soprattutto sulla terra, sembrano in grado di opporsi alla rumena, che sembra anche aver preso fiducia, e non potrebbe essere diversamente.
Anche oggi una più che buona Kiki Bertens non ha potuto fare moltissimo se si considera che l’ingresso in campo è stato devastante: sei punti di fila, break a zero e Simona già in fuga. È stata pero brava l’olandese a riorganizzarsi un po’ e a scambiare un paio di break a metà set, evitando che la Halep scappasse definitivamente. La rumena ha però avuto 4 set point nel nono game, e dopo aver perduto queste opportunità ha inaspettatamente permesso alla Bertens di raggiungerla sul 5 pari. Ma la fiducia cui accennavamo all’inizio ha aiutato la Halep a riprendersi immediatamente il vantaggio e stavolta chiudere a zero il dodicesimo game.
Secondo set ancora meno interessante, perché sullo slancio i giochi consecutivi diventavano addirittura sei e solo sul 4-0 la rumena concedeva il game alla Bertens. Concedeva quello e nient’altro perché di nuovo non si giocava nel servizio della Halep e nel game successivo Simona non concedeva nemmeno l’onore delle armi, strappando per la sesta volta il servizio all’avversaria. La Halep nel secondo set cedeva la miseria di due punti in tre turni di servizio, cosa che forse ci dice quanto abbia mollato la sua avversaria.
Simona Halep raggiunge quindi per la prima volta in carriera la finale a Roma e vince la sua dodicesima partita di fila sulla terra e sono anche 26 delle ultime 30. Domani parte favorita sia contro Muguruza, è avanti 1-0 nei confronti diretti, che contro Svitolina (0-1). Il Roland Garros ha una pretendente.
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