[8] E. Svitolina b.[6] S. Halep 4-6 7-5 6-1
dal nostro inviato
Il tennis femminile sarà anche come il cielo di Lombardia e quindi bello quando è bello ma a volte, più o meno come quello maschile, si muove secondo misteriose vie. È abbastanza complicato spiegare come mai proprio sul set point Elina Svitolina abbia scelto di tirare la prima meno veloce del suo match; o l’ottavo game di Simona Halep, regalato dalla rumena all’ucraina. O come sia possibile che una tennista in chiara difficoltà fisica riesca ad infilare un parziale di 12 punti a 1, mentre l’altra, dopo una brutta caduta, giochi un intero set quasi senza problemi. Ma forse per via del vento, tutto il match, è andato avanti tra alti e bassi, con scambi a volte di straordinaria intensità e a volte conclusi con errori quasi dilettanteschi. Eppure c’erano di fronte la numero quattro del mondo e la numero 1 della Race, cioè quelle che quest’anno ha fatto meglio di tutte le altre. Alla fine si è imposta Elena Svitolina, ma il match non è certo stato indimenticabile.
La partita era iniziata molto male con i primi quattro game in cui sembrava che le due facessero fatica a smagarsi. Poi, al quinto, Simona Halep ha leggermente centrato meglio i colpi e senza fare nulla di particolarmente rilevante è andata sul 5-2 e servizio. Qui i consigli di Andrew Bettles hanno improvvisamente cambiato la partita. Non tanto da far salvare il primo set all’ucraina ma abbastanza per farle recuperare il break e, soprattutto, per convincerla a forza maggiormente i colpi. Simona si faceva male su una brutta caduta ma era brava a giocare il decimo game con attenzione e aggressività e sullo slancio è riuscita a portarsi avanti anche nel secondo. Ma il problema era che Elina adesso tirava le risposte e prendeva il controllo dello scambio quasi sistematicamente col risultato che la rumena andava costantemente in difficoltà ed era costretta ad attendere gli errori dell’avversaria. Per fortuna della rumena in effetti gli errori arrivavano copiosi, ma Simona proprio non ce la faceva ad approfittare delle rare volte in cui riusciva a far girare lo scambio. In più, anche la rumena cominciava ad avere delle misteriose pause, forse effetto della caviglia dolorante, che avevano l’effetto di rasserenare ulteriormente la Svitolina.
Insomma a partire dalla metà del secondo set il match è stato saldamente in mano alla Svitolina e solo qualche problema fisico anche per lei, la natura del quale cercheremo di capire meglio in conferenza stampa sembrava poter rendere equilibrato il match. Svitolina andava comunque a servire per il set e riusciva però a riaprirlo grazie ad una scellerata condotta tattica, a partire dalla già ricordata scelta di tirar piano la prima. La rumena arrivava al 5 pari e, in modo del tutto inaspettato, crollava. Nonostante un ulteriore intervento del fisioterapista sulla Svitolina, la Halep non riusciva a tenere il servizio regalava il set, e nel terzo smetteva di giocare. All’ucraiana bastava giocare in sicurezza per volare sul 5-0 con la rumena che praticamente vagava per il campo, per poi chiudere al terzo match point.
Come detto in apertura, partita alquanto misteriosa e disturbata sia dal vento che dagli acciacchi fisici delle due ragazze. Per l’ucraina è il quarto titolo in stagione e vedremo se il fatto di condurre la race sarà uno stimolo per provare a vincere a Parigi.
Cambia pochino per Simona Halep, che evidentemente ha preferito evitare di forzare per rischiare magari di farsi male. Anche lei sarà sicuramente tra le favorite al Bois du Boulogne e non è detto che la replica di questo match non sia uno di quelli fondamentali per stabilire chi succederà a Garbine Muguruza.
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