Si è conclusa una giornata piuttosto lunga a Praga, dove oltre alle semifinali bisognava anche ultimare l’ultimo quarto di finale ieri interrotto per oscurità.
Il primo match giocatosi è stato quello tra Mona Barthel, autrice dell’eliminazione ai quarti di Camila Giorgi e nel secondo turno di qualificazioni, e Barbora Strycova, ultima testa di serie rimasta. Ha avuto la meglio la tedesca, che con il punteggio di 3-6 6-4 6-3 si porta alla prima finale WTA dopo 3 anni e perde automaticamente la possibilità di giocare la prossima settimana a Madrid, non potendo essere in scena per le qualificazioni.
A seguire è stata la volta di Jelena Ostapenko ed Ana Konjuh, che riprendevano il match sospeso sul punteggio di 1 set pari ed 1-1 nel terzo set. La lettone, che già ieri aveva manifestato qualche problema fisico dovuto più che altro alle due settimane di tennis senza sosta (e la vittoria nel torneo di doppio a Stoccarda) è riuscita incredibilmente a spuntarla per 3-6 6-4 6-3 con 5 game consecutivi dal 3-1 Konjuh.
Nell’intervista post match ha subito ammesso di non essere al meglio e che avrebbe cercato di riprendere più energie possibili in vista della semifinale giocata poche ore dopo, ma le sue condizioni sono forse peggiorate e contro Kristyna Pliskova c’è stato poco da fare. Perso il primo set 6-4 ha chiesto un medical time out da cui ne è uscita solo più debilitata e con movenze molto ridotte. Chiaro dunque il motivo del 6-4 6-2 che proietta la ceca alla seconda finale WTA in carriera dopo Tashkent 2016.
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