E. Bouchard b. [WC] M. Sharapova 7-5 2-6 6-4 (Diego Barbiani)
Clamoroso a Madrid: Maria Sharapova è stata eliminata. Non solo, perché a batterla, dopo mesi di grandissima crisi d’identità, è una Eugenie Bouchard che di colpo si è riscoperta in campo con la stessa grinta e lo stesso atteggiamento viste per l’ultima volta nella semifinale del Roland Garros 2014. Quel giorno, dall’altra parte della rete, c’era proprio la russa ex numero 1 del mondo.
Partita bella, a tratti bellissima, di sicuro carica di una tensione che ha contribuito a renderla elettrica per tutte le tre ore di gioco e che ha regalato una vittoria a Bouchard che mancava da davvero tanto tempo. Già a partire da come si comportava nel punto, vinto o perso che fosse: sguardo indiavolato, concentrazione massima, precisione, sacrificio e vincenti in allungo di dritto in più momenti del match che hanno strappato applausi.
Sharapova ha pagato soprattutto un primo set veramente deficitario al servizio, specialmente nella seconda metà. Aveva cominciato meglio, prendendosi anche un break di vantaggio ed arrivando ad avere la chance per il 5-2. Ha dovuto invece cedere la battuta tre volte di fila, in due di queste facendosi rimontare da 30-0. Tanti erano i meriti della canadese, tra difese in controbalzo, scambi ad alto ritmo e senza mai perdere occasione per cercare il vincente.
Brava Bouchard a continuare a crederci anche quando vedeva dall’altro lato della rete che la “tigre” russa era più affamata che mai, pronta ad urlare “c’mon” a pieni polmoni in ogni occasione buona. Replicava da par suo la canadese con dei pugni chiusi ogni volta che faceva suo il punto, compresi due game in risposta durati complessivamente oltre i 20 minuti.
Nel secondo set Bouchard è stata presa di mira da una Sharapova in formato deluxe, la migliore del match. Tenuti i primi due game complicati, ha ingranato tre marce in più dell’avversaria, prendendola a pallate con vincenti da ogni lato del campo. Due break le hanno dato la chiusura nell’ottavo game.
Nel set decisivo, invece, entrambe hanno patito la stanchezza, aumentavano gli errori ma il match continuava ad essere gradevole, soprattutto per quei vincenti più isolati di prima ma che riuscivano ad infiammare il pubblico. Due turni di battuta recuperati da Sharapova da 0-40, uno da Bouchard: ha cominciato la russa sull’1-1, poi la canadese sull’1-2, infine di nuovo la russa (stavolta furono 5) sul 2-2. Bouchard non ha vere occasioni di cui lamentarsi, Sharapova invece sì quando sul 2-1 ha mancato 3 risposte di fila su 3 seconde di servizio. Era il segnale che stava arrivando alla fine delle energie, eppure ha dato tutto anche stavolta, come sempre. Ha ceduto il servizio sul 3-3, quando per la terza volta di fila era stata sotto 0-40, ma era riuscita subito a ritornare in parità.
Poi i gravi errori di Sharapova, stavolta però dovuti alla stanchezza ed alla voglia di rischiare tutto per non dover colpire ancora un altro colpo. Sul 4-4 è stata avanti 40-15 prima di cercare troppo le righe e farsi rimontare, poi sul 4-5 e servizio Bouchard è stata 15-40 commettendo altri due brutti errori. Al secondo match point la canadese ha festeggiato con un gran dritto incrociato una vittoria che ha voluto fin dall’inzio.
Che siano state le grandi motivazioni extra di una sfida contro un’avversaria mai amata a farla tornare (almeno per una sera) la giocatrice di tre anni fa? Probabile, ora però ha un tabellone che si è aperto, non fosse che avrà davanti Angelique Kerber al prossimo turno. Kerber che, però, sta affrontando un 2017 colmo di difficoltà.
[1] A. Kerber b. K. Siniakova 6-2 1-6 7-5 (Diego Barbiani)
La paura di commettere doppio fallo, la tensione che blocca il braccio e non permette di cercare un angolo, il recupero terminato largo. Katerina Siniakova ha perso così la partita forse più bella giocata fin qui in stagione. Una maniera brutale e crudele che non rende merito alla ventenne ceca numero 37 al mondo, autrice di due parziali straordinari contro Angelique Kerber, salvatasi quando tutto ormai sembrava definitivamente compromesso.
La tedesca, che lunedì prossimo tornerà ad essere numero 1, aveva cominciato la partita di oggi come contro Timea Babos al primo turno: due break di vantaggio, mente libera e braccio sciolto. Neppure il break ceduto sul 3-0 aveva permesso di aprire un nuovo copione al parziale, perché per come stava manovrando il gioco la giocatrice di Brema c’era davvero poco da fare.
Siniakova, che in stagione ha vinto il primo titolo WTA ed è entrata per la prima volta nella top-40, ad inizio del secondo set ha cambiato nettamente atteggiamento. Fin lì le due giocavano abbastanza a specchio: brave a cercare gli angoli, a correre su tutte le palle esaltandosi in fase difensiva, ma ancora troppo a “specchio” ed in questo caso Kerber non poteva che avere la meglio. Dall’inizio della seconda frazione Siniakova ha saputo cambiare il proprio atteggiamento avanzando nel campo e trovando una tattica ben precisa: quando era lei a comandare, cercava soprattutto l’angolo del dritto della tedesca, dove tra i due perdeva molto più terreno e le permetteva una palla più agevole per chiuderla ancora di più in quella zona o cambiare in lungolinea e prendere il punto. Dopo 7 palle break mancate sull’1-0, Siniakova convertiva l’ottava pochi minuti dopo e metteva insieme una fila di 5 game consecutivi dominando il gioco, aggiungendo più frecce al suo arco e diventando veramente aggressiva e protagonista in campo. Kerber si era spenta, senza riuscire a reagire fino al 6-1 conclusivo.
Nel set decisivo hanno cominciato entrambe al massimo e la partita, fino al settimo game, è stata veramente tosta. Scambi enormi, lunghi, faticosi, sempre diversi, soluzioni impreviste, vincenti. La prima a prendere vantaggio è stata la ceca, che ha poi confermato il break ed è andata a servire sul 5-4. La tensione l’ha tradita, il braccio ha tremato e la palla pesava tantissimo. Si è sciolta così nel momento decisivo e Kerber, con due break (i primi dal primo set) ha riagganciato il punteggio ed approfittato poi per chiudere vittoriosa.
A. Sevastova b. [2] Karolina Pliskova 6-3 6-3 (Giancarlo Di Leva)
Karolina Pliskova, che aspira ad insidiare la leadership mondiale di Angelique Kerber, cercava un pronto riscatto a Madrid dopo le sconfitte subite nei primi tornei sul rosso disputati quest’anno: a Stoccarda contro Siegemund, che ha poi alzato il trofeo, e poi nel torneo di casa a Praga dove si è fatta sorprendere all’esordio da Camila Giorgi in versione deluxe come non le capitava da tempo.
Dopo aver, all’esordio nel torneo, impiegato oltre due ore per avere la meglio sulla ucraina Tsurenko, la ceca era attesa da Anastasija Sevastova (n.22) giunta nei quarti in entrambi i tornei sulla terra disputati (Charleston e Stoccarda) e che al primo turno ha disposto facilmente della cinese Zhang.
Il bilancio degli scontri diretti tra le due tenniste era fin qui in perfetta parità (1-1) per effetto della vittoria della lettone a Mosca nel 2015 cui ha fatto seguito la vittoria di Pliskova sull’erba di Nottingham lo scorso anno.
Le difficoltà che la numero 3 del mondo aveva manifestato nel match di esordio con la Tsurenko si sono palesate anche oggi. La Pliskova è apparsa poco reattiva sin dall’inizio del match, in ritardo negli spostamenti e poco incisiva in risposta mentre la sua avversaria, molto concentrata e molto più regolare, ha saputo applicare variazioni di gioco sempre indovinate compreso l’uso della smorzata che le ha procurato molti punti spesso decisivi.
L’equilibrio della partita si è rotto nel settimo game quando Sevastova ha approfittato della prima palla break dell’incontro portandosi avanti 4-3. Da quel momento Pliskova si è spenta lasciando andar via il set conclusosi al nono gioco dopo 39 minuti. Neppure l’intervallo tra i set è riuscita a scuoterla e così il secondo set prosegue sulla falsariga del primo con la striscia di game vinti dalla Sevastova che si allunga fino al 3-0 dopo aver anche annullato due palle break nel terzo game. Pliskova ne spreca altre nel settimo gioco (saranno 6 in tutto l’incontro) e la partita finisce lì. 6-3 6-3 il punteggio finale in un’ora e diciannove minuti.
Per la Sevastova si tratta della quinta vittoria in carriera contro una top-10. Adesso è attesa al terzo turno di Lara Arruabarrena.
Le altre partite (Simone Milioti)
Giornata movimentata per quanto riguarda il torneo femminile a Madrid. Sorprende l’eliminazione di Karolina Pliskova e incanta il match, quasi al veleno, tra Sharapova e Bouchard nel serale. Per il resto tutto va secondo i pronostici della vigilia. In campo tra le altre Kuznetsova che deve faticare un po’ per piegare la resistenza della Riske, match che si era fatto complicatissimo per lei. Sotto di un set si è dovuta rifugiare in quello che è diventato un long tie-break, dopo averlo vinto la situazione si è un attimo distesa a suo vantaggio. Terzo set e brividino anche per Kiki Mladenovic, la francese testa di serie numero 14 dopo aver vinto il primo set ha completamente lasciato campo a Lauren Davis, l’incontro si è risolto al tie-break del terzo set dove però la Mladenovic è tornata in cattedra. Infine da segnalare tra i match di giornata la vittoria della giocatrice spagnola Arruabarrena, entrata in tabellone grazie ad una Wild Card, che ha estromesso dal torneo la testa di serie numero 15 Barbora Strycova.
Risultati odierni:
[1] A. Kerber b. K. Siniakova 6-2 1-6 7-5
E. Bouchard b. [WC] M. Sharapova 7-5 2-6 6-4
[8] S. Kuznetsova b. A. Riske 2-6 7-6(9) 6-2
[14] K. Mladenovic b. L. Davis 6-3 1-6 7-6(1)
C. Suarez Navarro b. [10] C. Wozniacki 6-4 2-6 6-2
[WC] L. Arruabarrena b. [15] B. Strycova 3-6 6-3 6-3
A. Sevastova b. [2] K. Pliskova 6-3 6-3
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