[14] K. Mladenovic b. [8] S. Kuznetsova 6-4 7-6(4)
San Pietroburgo, Acapulco, Stoccarda ed ora Madrid. Quarta finale in poco più di tre mesi per Kristina Mladenovic, che sta vivendo un 2017 da favola. La francese macina vittorie su vittorie e con questo risultato agguanta Caroline Wozniacki nel numero di vittorie in stagione (27) e supera proprio la danese nel numero di finali giocate.
A cadere è Svetlana Kuznetsova, che non ripete a pieno la prestazione scintillante offerta non più di 24 ore fa contro Eugenie Bouchard ma davanti a sé ha trovato una delle giocatrici in assoluto più in forma di questa prima fase di stagione ed anche stasera, soprattutto in alcuni passaggi chiave, il fattore ha di nuovo pesato anche perché il numero di punti vinti a fine match è stato pari ma, ed è quasi banale dirlo: nel tennis non è ammesso il pareggio.
Una serie di game iniziali molto tirati hanno lasciato poi strada a 4 giochi dove chi era al servizio rischiava quasi nulla. Mladenovic sul 3-4 ha recuperato da 15-30 e chiuso il game ai vantaggi per poi volare sullo 0-30 in risposta. Kuznetsova accorcia soltanto, perché sul 15-30 è punita dalla combinazione dritto lungolinea e dritto incrociato. Ha provato a salvarsi dal 15-40 con lo stesso schema: servizio e dritto. Sulla riga il primo, piuttosto largo il secondo. Mladenovic, preso il break, è andata al servizio per chiudere il parziale e dopo essersi portata rapidamente sul 40-0 ha chiuso al terzo set point, con un buon servizio ad uscire.
L’inizio del secondo set è stato più avaro di avvenimenti. Entrambe erano disturbate dalla pioggia che cominciava a cadere sempre più fitta ed ai cambi campo chiedevano a gran voce che si chiudesse il tetto. È dovuta arrivare la supervisor a mettere chiarezza: “Solo in caso di pioggia più intensa”. In maniera abbastanza sorprendente, non si è atteso il cambio campo seguente e sul 3-3, durante uno scambio, il tetto ha cominciato a muoversi.
Mladenovic ha avuto le prime vere occasioni, dopo due palle break ben salvate dalla russa sull’1-1, quando sul 4-4 è salita 0-40. Tre ottime risposte l’avevano portata ad un punto dal servire per il match, ma nel momento di maggior bisogno Kuznetsova ha trovato il miglior tennis della sua serata. Un dritto vincente sulla prima occasione, un rovescio in controbalzo in lungolinea sulla seconda, un ace al centro di seconda sulla terza. La francese però al servizio rimaneva perfetta anche se sul 5-6, durante il secondo punto, ha accusato alcune fitte alla schiena che l’hanno portata a giocare quel dodicesimo game senza tanti fronzoli, accorciando lo scambio a due-tre colpi al massimo. Cercava di non farlo notare, ma al termine di ogni punto si piegava leggermente in avanti come per distendere il più possibile la schiena.
Chissà cosa sarebbe successo, se ci fosse stato un terzo set. Forse per la francese è stato meglio così, non giocando a lungo con un possibile problema fisico che in questo momento sarebbe quanto mai crudele. Vedendo come ha continuato, vien da pensare sia stato un semplice affaticamento a causa dei tanti match giocati fin qui in stagione. Nel tie-break è filato tutto liscio anche grazie a tre errori della russa. Molto grave il secondo, quando aveva appena recuperato un minibreak (2-1) e nonostante tutto il lungolinea libero ha messo la palla in corridoio. Ancor più grave quello sul 5-3 Mladenovic, quando ha colpito male lo smash a campo aperto mettendolo lungo.
Al secondo match point la francese, quasi senza esultare, ha concluso la partita. Domani per lei ci sarà la quarta finale in stagione, la settima in carriera a livello WTA (più 2 WTA 125k) ed andrà a caccia del secondo titolo, ma di fronte avrà una Simona Halep particolarmente in forma.
[3] S. Halep b. A. Sevastova 6-2 6-3
Non poteva che essere Madrid il torneo del riscatto di Simona Halep dopo una prima parte di stagione sottotono. La giocatrice rumena è la prima finalista del Mutua Madrid Open 2017 grazie al successo per 6-2 6-3 sulla lettone Anastasija Sevastova e adesso aspetta una tra Svetlana Kuznetsova e Kristina Mladenovic, in campo nel primo match della sessione serale. Per Halep è la terza finale in quattro anni nel torneo spagnolo: nel 2014 fu battuta da Maria Sharapova, mentre lo scorso anno di laureò campionessa piegando Dominika Cibulkova. Dopo aver passato mesi tutt’altro che esaltanti, la numero 8 della classifica – ma tornerà al quarto posto da lunedì, a meno di vittoria finale di Kuznetsova – ha ritrovato il suo miglior tennis proprio in concomitanza con l’arrivo della stagione su terra: prima la semifinale di Stoccarda e adesso la finale a Madrid.
Sarà la numero ventitre della carriera, la prima dell’anno e la nona tra Premier Mandatory e Premier 5, ha potuto far poco Anastasija Sevastova per interrompere la striscia di successi consecutivi di Halep nella capitale spagnola, ora giunta a quota undici. La lettone ha cercato di variare il gioco, ha utilizzato molto spesso – forse troppo – la palla corta per spezzare il ritmo ma dall’altra parte c’era una giocatrice apparsa di nuovo in gran forma come non si vedeva da tempo. Halep ha dominato un primo set in cui ha sempre avuto in mano lo scambio, Sevastova si è difesa come ha potuto fino al quinto gioco, lì il dritto l’ha tradita per due punti di fila consegnando alla rumena il primo break dell’incontro. Halep invece non è mai stata impensierita nei suoi turni di battuta e anzi nel settimo gioco ha trovato il secondo break consecutivo: Sevastova ha risalito la corrente da 15-40, ma sul nuovo vantaggio Halep ha sparacchiato lungo il rovescio e dopo trentasei minuti il primo set è andato agli archivi.
Per vedere più partita bisogna aspettare l’inizio del secondo set: Halep è calata d’intensità e ha concesso qualcosa, Sevastova – mai così avanti in un torneo Mandatory e per la prima volta top 20 a partire da lunedì prossimo – ha colto le incertezza della sua avversaria e si è portata sul 3-0 in pochi minuti. Al cambio di campo Halep ha chiesto l’intervento del suo coach Darren Cahill che a quanto pare ha saputo toccare le corde giuste: da quel momento si è rivista la Halep del primo set, a tratti anche migliore, tanto da riagguantare Sevastova sul 3-3. Dal sesto gioco sono passate le ultime chance della lettone, due palle break per tornare avanti che Halep ha giocato con grande attenzione e sul cambio di fronte è stata la rumena a strappare il servizio alla sua avversaria, ripetendosi nel nono gioco al primo match point utile. E ora non le resta che attendere di conoscere il nome della seconda finalista, con la consapevolezza di saper essere davvero padrona della Caja Magica.
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