A vedere il curriculum di chi è rimasto in gioco a Madrid, terzo Premier Mandatory dell’anno, verrebbe da dire che la finale più scontata è quella tra Simona Halep, vincitrice dodici mesi fa e Svetlana Kuznetsova, ossia le uniche due top 10 capaci di arrivare ai quarti. Ma Sevastova e soprattutto Mladenovic non sono arrivate per caso tra le ultime quattro e promettono di dare battaglia, anche perché il loro gioco brillante e offensivo non dovrebbe essere troppo indebolito dalla superficie tutto sommato veloce del torneo madrileno (tutta un’altra roba rispetto al Roland Garros, dice Nadal, e chi siamo noi per non credergli?). La partita più interessante era certamente quella che ha chiuso il programma serale, tra la ritrovata Bouchard e una Kuznetsova che è sopravvissuta ad uno dei suo tanti sbalzi d’umore nel secondo turno, quando ha rischiato di uscire contro Allison Riske. La statutitense aveva il match in pugno, ma sul 6-2 5-4 ha perso il servizio per la prima volta nella partita e al tie-break non lo è bastato avere un match point sull’8-7.
Ma quella partita è stata poco più di un’eccezione, perché la Kuznetsova vista a Madrid è una delle migliori degli ultimi tempi, molto vicina a quella che vinse due grandi partite alle WTA Finals per poi cedere stremata in semifinale, non senza lottare, alla futura vincitrice del torneo, Dominika Cibulkova. La terra battuta non è la sua superficie ideale, perché se è pur vero che ha vinto il Roland Garros, è anche vero che è proprio da quel torneo giocato 8 anni fa che Svetlana non vince un trofeo su questa superficie. A Madrid però le condizioni sembrano esserci tutte: oggi Bouchard non è riuscita a fare tris dopo aver battuto due campionesse Slam e il merito è soprattutto della scintillante prestazione di Kuznetsova, che ha dominato il match in lungo e in largo senza concedersi una delle tante pause di distrazione che le sono costati più di qualche match nel corso della carriera. Ingiocabile al servizio, dominante col rovescio giocato sempre con un anticipo letale, la russa ha giocato un primo set impeccabile, rischiando il break solo nel decimo game, quando è risalita da 0-30 con quattro punti di fila.
Il break con cui Kuznetsova ha inaugurato il secondo set ha fatto capire che il Manolo Santana si sarebbe dovuto accontentare di un’altra partita a senso unico, dopo la non partita tra Kyrgios e Nadal, quello che sarebbe dovuto essere il big match della giornata. Kuznetsova è infatti salita 4-0 annullando una palla break con uno schema perfetto e collaudato – kick e dritto a chiudere – che Bouchard non è mai riuscita a leggere. Nemmeno la breve interruzione per pioggia è riuscita a disordinare le idee di Svetlana, che poco dopo ha chiuso con un punteggio netto e indiscutibile, 6-4 6-0, frutto di 27 vincenti e appena 8 errori non forzati. In semifinale se la vedrà contro una delle tenniste più in forma del momento, Kristina Mladenovic, quasi campionessa a Stoccarda, che ha vinto facilmente contro Sorana Cirstea ma che fino ad ora, a dire il vero, non ha incontato avversarie di alto livello.
Nella parte alta del tabellone la favorita è ovviamente Simona Halep. Peccato però che la romena sia al primo torneo davvero convincente, arrivato dopo una serie di brutte sconfitte. A Madrid però Halep ha ritrovato il bel tennis che aveva smarrito ormai da un bel po’. Ma se l’anno scorso quella di Madrid fu una specie di passarella – perse appena un set, 0-6 contro Begu, per poi lasciarle un game in quello successivo – il suo approdo in semifinale è stato tutt’altro che tranquillo: dopo aver rischiato grosso contro Vinci al secondo turno, Simona ha sofferto anche contro Samantha Stosur, a cui aveva lasciato appena due game nella semifinale di un anno fa. Oggi è andato tutto liscio, invece: 6-1 6-1 contro Vandeweghe, una tennista molto pericolosa per una come Halep, ma che sulla terra si muove maluccio e che oggi poteva fare ben poco contro i prodigiosi recuperi della romena. Domani Halep se la vedrà con Sevastova, cioè la tennista che ha eliminato Karolina Pliskova, e oggi la lettone ha confermato di essere in grande crescita, grazie a una vittoria molto convincente. Seppure Bertens non sia certo una tennista pericolosissima sulla terra battuta, la partita non era così scontata come poteva sembrare, anche perché entrambe sono abbastanza inesperte a questi livelli: quella di domani, per Sevastova, sarà la prima semifinale in un Premier Mandatory e la settima nel complesso. Contro Halep ha perso due settimane fa, 6-3 6-1 a Stoccarda, ma pian piano si sta abituando a giocare contro le migliori. Si spera che l’emozione diventi un carburante più che un ostacolo.
Risultati quarti di finale:
[3] S. Halep b. C. Vandeweghe 6-1 6-1
A. Sevastova b. K. Bertens 6-3 6-3
[14] K. Mladenovic b. S. Cirstea 6-4 6-4
[8] S. Kuznetsova b. E. Bouchard 6-4 6-0
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