Interviste

Kyrgios: “Mi piace dare spettacolo col mio gioco”

Un buon inizio di torneo, come ti senti fisicamente?
Sì, quest’anno non ho giocato molto su terra e non sapevo come avrei reagito. Ovviamente ho fatto un po’ fatica e non mi sentivo al 100%. Philipp è un giocatore esperto e gioca bene su questa superficie, ma oggi ho servito bene soprattutto nei momenti chiave. Mi son fatto fare molte cure, spero che il mio corpo regga allo sforzo.

Grosjean ti dà qualcosa in più sulla terra, cosa vi dite durante gli allenamenti? Perché dopo tre anni hai deciso di avere un coach?
Non so se mi trasmetta qualcosa in più specificamente su questa superficie, diciamo che cercavo qualcuno che mi motivasse e mi rendesse costante. Lui bada al mio benessere ancor prima che ai risultati, mi sa gestire anche durante gli allenamenti, parlando poco e infondendomi fiducia. Dopo tre anni da solo, è stato un bel cambiamento, per ora va bene così. Sono diventato numero 13 senza un coach, ma per diventare un top5 sentivo di aver bisogno dei consigli di qualcuno, me lo diceva anche il mio team. Lui ha esperienza di gioco e di classifica e mi darà molto.

Cosa apprezzi di più e di meno della terra battuta?
Non amo molto correre e fare scambi lunghi, la terra mi sporca le scarpe e la mia auto. Ammetto che c’è più varietà di gioco e che gli scambi sono a volte molto spettacolari, ma non è la mia superficie preferita.

Giocare uno Slam ti mette più pressione? Come trovi l’atmosfera qui rispetto agli altri tornei Slam?
Preferirei perdere al primo turno in cinque altri tornei ma arrivare in semifinale, finora ho avuto buoni risultati e trovo che mi diano una motivazione supplementare. I francesi amano divertirsi e molti loro giocatori come Gasquet, Monfils, Simon e Tsonga danno spettacolo in campo. Quindi mi piace giocare davanti a un pubblico così.

Quanto conoscevi Grosjean prima di lavorarci insieme? Quanto ti alleni con lui, solo poche ore e non tutti i giorni?
Il nostro incontro è stato quasi casuale, vivevo a Boca e ho appreso che Sebastien e sua figlia allenavano lì. Ci siamo visti un paio di volte e ho avuto subito l’impressione che non volesse entrare nel mio staff a tutti i costi, come quelle persone che fiutano un’opportunità: per questo mi è andato subito a genio. Mi alleno con lui solo quando sono a Boca e agli Slams. Non è un coach a tempo pieno, ma mi dà ottimi consigli, va bene così.

Giocherai la finale di Coppa Davis su terra a Bruxelles. cosa ne pensi?
Sono emozionatissimo, le ultime tre esperienze sono state fantastiche. Non vedo l’ora di trovarmi con Lleyton, Jordan e speriamo anche Thanasi, insieme a Peers e Groth in doppio. Abbiamo ottime probabilità di vincerla.

Prossimo avversario Anderson o Jaziri. Turno facile?
Ho giocato con Jaziri un paio di volte. Non credo di averci mai perso, ma è un giocatore ostico perché imprevedibile. Completamente diverso Anderson, molto forte al servizio, un buon gioco da fondo e un’ottima carriera. Non importa contro chi gioco, sarà dura comunque.

Yannick Noah diceva che la cosa più importante è far divertire il pubblico. Sei d’accordo, ti piace dare spettacolo?
Sì, a volte gioco certi colpi per aggiungere spettacolo, è importante. Il pubblico viene per divertirsi, non per assistere a match noiosi. In fondo, Federer e Nadal sono amati anche perché danno spettacolo.

Zverev ha vinto a Roma la settimana scorsa, è finalmente l’inizio del cambio della guardia in termini generazionali?
Sono stato contentissimo per lui, se l’è meritato. Non so se siamo già al cambio della guardia. Rafa è ancora al top su terra, Thiem ha dovuto giocare da dio per batterlo, ma poi al turno successivo era cotto fisicamente e mentalmente e si è fatto stracciare da Djokovic. In questo momento Nadal non ha avversari su terra, Djokovic è tornato forte, Murray ha il triplo di punti degli inseguitori, quindi non vedo grandi cambiamenti nell’immediato, ma noi giovani abbiamo le nostre chances.

Carlo Rosati

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Tags: Nick Kyrgios

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