Secondo set con del Potro che sembrava muoversi abbastanza male, del resto ci ha ricordato i giorni scorsi quanto poco preparato fosse per questo torneo, e quindi sembrava che al buon Kei potesse bastare muoverlo un po’, considerato che la prima di Palito continuava a stentare. Invece nel quarto game a Nishikori riusciva un altro disastro, sbagliiava persino col rovescio e a quel punto del Potro non poteva proprio esimersi. Inutile persino il brivido dell’ottavo game quando sul 40 pari del Potro finiva disteso per terra, cosa che forse distraeva Nishikori, che tirava in rete l’ennesimo dritto, perché il match point veniva fallito di un soffio costringendo un disgustato Nishikori a giocare per altri 5 minuti.
Rimane che Nishikori, a parte i problemi fisici, ha mostrato delle lacune col dritto che chissà se riuscirà a risolvere. Il giapponese riesce spesso a tenere il controllo dello scambio, per vanificare tutto con questi assurdi colpi che finiscono ben sotto il nastro. Quello che preoccupa è appunto che sembra proprio un involuzione tecnica del giapponese. Se ci mettiamo che non è sembrato neanche troppo lucido tatticamente ci si rende conto facilmente delle difficoltà di Kei.
Bravo del Potro, certo, ma con Djokovic, anche questo Djokovic, non basterà. Per non parlare di Nadal.
[2] N. Djokovic b. R. Bautista Agut 6-4 6-4 (dal nostro inviato, Fabrizio Fidecaro)
È un Novak Djokovic in crescita quello visto oggi battere con un doppio 64 Roberto Bautista Agut. Il serbo ha espresso un livello migliore anche solo rispetto a due giorni fa, quando, all’esordio negli Internazionali, si era imposto su Aljaz Bedene. Bautista, attuale numero 20 ATP, rappresentava un test più probante rispetto allo sloveno-britannico e possiamo dire che Nole lo ha superato con buone votazioni.
Nel primo set il break decisivo è giunto al settimo game, dopo di che il tennista di Belgrado ha annullato una palla dell’aggancio nell’ottavo e chiuso in relativa scioltezza. Più emozionante il secondo parziale, nel quale Djokovic, strappata la battuta all’avversario già sull’uno pari, pareva avviato verso una rapida affermazione. Lo spagnolo, invece, ha reagito con orgoglio e, sostenuto da un diritto inside out in grande spolvero capace di mettere spesso in difficoltà il rivale, ha messo a segno il controbreak nel sesto gioco, salendo subito dopo sul 4-3.
A decidere l’esito del match è stato un interminabile nono game, in cui Bautista, dopo aver mancato una chance per tenere il servizio, ha annullato tre palle break arrendendosi infine alla quarta, al termine di uno scambio in apnea concluso da un rovescio lungolinea vincente di Nole, con leggera deviazione del nastro, comunque non determinante.
Il numero 2 del mondo ha chiuso la pratica sulla propria battuta, al secondo matchpoint, con un diritto imprendibile che ha “baciato” la riga esterna. Poi, salutato con cordialità l’iberico, è andato in mezzo al campo a prendersi l’ovazione del centrale, dirigendola da par suo, con una serie di inchini nelle quattro direzioni da vero showman. E già durante l’incontro non erano mancati gesti di ricerca della carica dei suoi tifosi, a testimonianza del feeling con Roma ma anche di un umore in crescita. Insomma, il match odierno ha confermato che pian piano Djokovic sta tornando ad avvicinarsi al top della condizione. Lo smalto non sarà ancora quello dei giorni migliori, ma di certo il campione del Roland Garros venderà cara la pelle per non farsi scalzare dal trono parigino. Intanto, a Roma, affronterà nei quarti il vincente della sfida tra Kei Nishikori e Juan Martin Del Potro.
J. Isner b. [3] S. Wawrinka 7-6(1) 6-4 (Cristina Pozzoli)
La partita si apre senza giocare, prima Isner e poi Wawrinka tengono il servizio a zero ed è ancora più evidente di quanto si potesse immaginare che sarà questa la chiave della partita. Il problema infatti è trovare la risposta e il primo a farlo è lo svizzero che nel terzo game riesce a far partire lo scambio e sfrutta subito un errore di dritto di Isner in uscita dal servizio e poi manovra bene da fondo aprendosi il campo e andando a segno con due dritti vincenti. Neanche il tempo di pensare a come giocare le due palle break che Isner serve tre ace inframezzati da una coraggiosa volèee e si salva. Per il resto del parziale si segnalano ace e prime vincenti da parte di entrambi, qualche angolo impossibile che Isner trova con il dritto, le consuete incursioni dello svizzero con il rovescio lungo linea e si arriva al tie-break. Dopo aver visto pochi punti sul servizio dello svizzero, Isner trova la risposta nel momento più importante e con due vincenti di dritto sale 3-0 confermando i due minibreak con due ace. Dal 5-0 al 7-1 il passo è breve e il primo set, frutto di 15 vincenti (tra cui 8 ace) e solo 5 errori non forzati accompagnati dall’84% di punti con la prima e dal 75% con la seconda, è di marca statunitense.
L’equilibrio è durato solo per i primi sette games (dove in ogni caso il canadese aveva dato un po’ più di fastidio nei turni di risposta); ma all’ottavo gioco Milos ha tirato fuori un gran rovescio vincente sul 30-30 e dopo un non imprevedibile doppio fallo di Berdych è andato a servire per il set conquistandolo mantenendo la battuta a zero e chiudendo con un ace, suo marchio di fabbrica.
Nel secondo parziale il break a favore del canadese è arrivato ancora prima sul 1-1 dopo un diritto lungo di Berdych. La partita è finita qui perché si era capito che il ceco ormai gia pensava di andare negli spogliatoi mettendo in corridoio un rovescio che ha portato il doppio vantaggio all’avversario; il quale non si è fatto pregare e con un diritto vincente ha incamerato set e match.
Ottima prova di Raonic mentre ennesima prestazione deludente del solito Berdych che oggi ha mandato in campo il proprio fantasma, come spesso gli è capitato in passato e, possiamo giurarci, gli capiterà in futuro in mezzo a qualche exploit che comunque non gli darà la gloria che avrebbe potuto magari avere se avesse tenuto un po’ più di mentalità vincente.
[6] M. Cilic b. [9] D. Goffin 6-3 6-4(Cristina Pozzoli)
Marin Cilic batte David Goffin e raggiunge i quarti di finale a Roma per la seconda volta in carriera dopo il 2011 quando fu sconfitto da Rafa Nadal. I due si sfidano per la quinta volta con il belga che comanda 3-1 nei precedenti, tutti disputati nel 2016, e vincitore dell’unico confronto disputato sulla terra al primo turno del World Group di Coppa Davis in quattro set. La vittoria di Cilic, molto determinato e aggressivo, è però in parte figlia delle precarie condizioni fisiche di Goffin che paga le lunghe lotte al terzo sostenute contro Verdasco e Bellucci nei due turni precedenti.
[16] A. Zverev b. F. Fognini 6-3 6-3
[5] M. Raonic b. [12] T. Berdych 6-3 6-2
J. Isner b. [3] S. Wawrinka 7-6(1) 6-4
[6] M. Cilic b. [9] D. Goffin 6-3 6-4
[8] D. Thiem b. S. Querrey 3-6 6-3 7-6(7)
[4] R. Nadal b. [13] J. Sock 6-3 6-4
J.M. del Potro b. [7] K. Nishikori 7-6(4) 6-3
[2] N. Djokovic b. R. Bautista Agut 6-4 6-4
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