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WTA Stoccarda: super Mladenovic ferma Sharapova, finale contro Siegemund

K. Mladenovic b. [WC] M. Sharapova 3-6 7-5 6-4 

Niente finale a Stoccarda per Maria Sharapova, fermata da una strepitosa (dal secondo set in poi) Kristina Mladenovic che diventa così la prima giocatrice a fermare la russa dal rientro della squalifica antidoping.

Partita avvincente, emozionante e ricca di tanti particolari che l’hanno resa intensa fino all’ultimo punto. Una Sharapova ancora una volta partita con una cattiveria agonistica enorme, che ha conquistato il break sul 2-1 ed ha chiuso il primo set perdendo appena quattro punti nei suoi turni di battuta.

Mladenovic non stava mancando a quelle che erano le previsioni: la partenza aggressiva di Sharapova l’avrebbe messa in grande difficoltà nei suoi turni di battuta. Tre palle break salvate nel primo game, altre due da fronteggiare nel secondo. La quinta, complessiva, è stata quella che ha deciso l’intero set.

La partita è girata nel momento meno prevedibile, quando la russa aveva preso un break di vantaggio anche nella frazione successiva. 6-3 2-0 Sharapova e strada verso la finale che appariva ormai spianata. Qui è nata l’imprevedibile rimonta avversaria, con Mladenovic che si scuoteva e teneva due servizi di fila, inframezzati dal break recuperato. Dal 3-3 l’equilibrio è stato totale fino al game che la francese ha tenuto sul 5-5. L’undicesimo gioco è stato una nuova pietra importantissima nel proseguo del suo incontro: dieci minuti con una Sharapova un po’ più stanca del solito, ma che non tirava mai indietro il braccio. Si muoveva meno bene, leggeva meno le traiettorie avversarie, la prima faceva meno male ed entrava meno in campo. Il problema, semmai, è che il servizio di Kristina rimaneva sempre facilmente leggibile dalla sua avversaria. Il lancio di palla è ancora un problema, perché se capita che lanci lontano dal corpo è molto facile ipotizzare una traiettoria ad uscire. E la seconda è molto debole rispetto a quello che potrebbe fare, fattore che la porta a perdere il controllo ed a commette troppi doppi falli.

Eppure ha vinto, Mladenovic, perché si è sempre tirata fuori alla grande dai game in cui ha rischiato di subire nuovi break. Sul 3-3 ha salvato la palla del 3-4 con un rovescio lungolinea improvviso, sul 5-5 ha salvato 2 delle 3 palle break concesse con altrettanti servizi vincenti ed ha chiuso il game con una smorzata sorprendente.

A conferma poi delle sensazioni che si cominciavano ad avvertire da bordo campo, sul 6-5 30-30 Sharapova ha commesso un doppio fallo e sul punto dopo ha messo sotto il nastro un brutto dritto lungolinea, scarico. Si è aperto così uno scenario diverso: nei match precedenti Sharapova non aveva mai dovuto sudare dopo aver vinto il primo set, mentre qui la francese ha cominciato a “vendere cara la pelle”. La russa, così, si trovava sempre costretta a rincorrere l’avversaria, fattore mentale molto diverso dai giorni precedenti.

Una palla break annullata sul 2-2 da Mladenovic faceva da preludio ad un game in cui Sharapova, adesso sì veramente sulle gambe, si è trovata sotto 0-40. La francese ha sentito il momento, mancando sempre in risposta nonostante l’avversaria stesse servendo sempre seconde palle. Alla quarta, però, è riuscita a rispondere e, difendendo in maniera estrema, ha portato l’avversria all’errore. Break, il primo del set decisivo. Ed a sconvolgere ancora più il copione di quanto stava accadendo, il game sul 4-3 Mladenovic dove la francese da 0-40 ha messo su una grande rimonta ed un game, portato a casa, d’importanza capitale.

Sul 5-2 il primo segnale che la strada per la vittoria era ancora molto lunga: sul 30-30, Sharapova ha avuto il dolce aiuto di un nastro completamente a favore, che ha fatto “morire” la palla appena al di là della rete. Sul 5-3, Mladenovic non ha retto alla pressione di dover chiudere, faticando con la prima e commettendo due doppi falli che hanno restituito il break. Sul 5-4, Sharapova ha infine avuto la chance del 5-5, ma ha commesso un errore di dritto e sul 40-40 Mladenovic ha chiuso il match con due punti straordinari.

Così dunque Mladenovic ha messo la firma su uno dei suoi successi più importanti, impedisce a Sharapova di accedere (salvo wild-card) al Roland Garros e conquista la terza finale in stagione. Domani una nuova, difficilissima sfida contro Simona Halep o Laura Siegemund, intanto però è giusto che si goda il successo contro una delle più forti giocatrici degli ultimi anni.

L. Siegemund b. [4] S. Halep 6-4 7-5

Stoccarda 2016, Stoccarda 2017. Non è cambiato nulla: tre top-10 battute nel 2016, altrettante nel 2017. Tra queste, si ripete il nome di Simona Halep.

Laura Siegemund è riuscita nell’impresa di completare nuovamente un percorso strepitoso in casa approdando alla seconda finale consecutiva in Germania dopo quella persa lo scorso anno da Angelique Kerber.

Domani avrà Kristina Mladenovic, reduce dalla vittoria su Maria Sharapova, e sarà molto probabilmente lei la favorita perché il modo in cui sta giocando è sensazionale. Perfetto, o quasi, sempre intricato e “misterioso” per certi versi, tra accelerazioni, colpi difensivi in controbalzo, voleè smorzate e palle corte calibrate alla perfezione.

Oggi questo ha mandato nel pallone la rumena fin dall’inizio, con un divario di 4-0 mai più ripreso. La numero 5 del mondo è salita 3-4 e 4-5, sempre col servizio a disposizione per pareggiare i conti, ma ha finito per perdere per la terza e quarta vola la battuta. Nel secondo set però ci sono stati i rimpianti maggiori: sul 3-3 si è costruita alla perfezione il break dopo l’ennesimo game combattuto del parziale, ma sul 5-3 ha sperperato un vantaggio di 40-15 e sul 40-40 ha commesso un grave errore di dritto che ha rimesso poi completamente in partita Siegemund, da lì in poi nuovamente implacabile e che chiudeva il match con un break a zero sul 6-5.

Diego Barbiani

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