Roberta, come è stata la partita?
Una partita molto difficile contro un’avversaria molto forte, molto concentrata, molto aggressiva ed il campo non ha una terra normale. Ho avuto molta difficoltà a prendere le misure sulla scivolata mentre lei ha servito bene e la partita ha finito per giocarsi su pochi scambi. Lei tornava dopo tanti mesi ma non è stata infortunata. Se avesse avuto un infortunio allora ok, mi avrebbe sorpreso, ma così c’è molta differenza secondo me. Certo, mi aspettavo forse un qualche calo, qualcosa di più, però forse il campo l’ha aiutata tanto perché poi lei tirava forte ed ho avuto possibilità solo all’inizio, poi quando lei ha cominciato ad ingranare non c’è stato più molto da fare.
Il campo come ti è sembrato?
Io non stavo in piedi, ma poi la palla rimbalza sempre male. Col servizio sono portata a fare fatica, lei invece ha servito benissimo e fatto tanti ace, non riuscivo proprio a leggerle quel colpo. Poi la risposta: sempre molto aggressiva, non si giocava su pochi scambi. Non dico avere una terra lenta, ma quella su cui poter scambiare un po’ e gestire. Mi sembrava tutto “pum pum”. Lei con 2-3 risposte mi metteva già in grande difficoltà, giocava sempre molto aggressiva e quando non mettevo la prima sulla mia seconda diventava sempre molto aggressiva… Brava lei, è una Sharapova che è tornata ad alti livelli. Non ho trovato differenze rispetto a giocare contro un’altra giocatrice.
Sembra una che non si sia mai fermata.
Sì, è che non è la stessa cosa di quando si è infortunati. Lei stava benissimo, anzi si è allenata tanto. È un ritorno e dopo tanto tempo può non essere così facile, però insomma sapevo che era una partita difficile e non c’entra nulla dire che questa aveva 15 mesi di stop. Guarda Federer ad esempio che è stato fermo sei mesi per infortunio e quando è rientrato ha vinto tutto. Brava lei.
Come avevi pensato di impostare la partita?
Allungare di più il gioco, senza dubbio, e poi variare di più, però se t’arriva una risposta forte puoi solo parare e lei poi ti chiude. Se non metti una prima buona ti aggredisce. Lei poi serve molto bene e cercavo nella mia testa di impostare una partita con più variazioni e magari qualche smorzata ma la smorzata bisogna giocarla quando hai la possibilità, non quando ti arrivano comodini.
Le sensazioni che ti rimangono? Non è tutto da buttare
No no, ho giocato una buona partita contro una giocatrice molto forte con una che ha vinto tantissimo e che ha passato momenti molto più importanti come finali Slam. Rientrare, come ha detto lei, come una ragazzina, l’ha “gasata”. È motivata, si vede che vuole rientrare e dimostrare che ha capito di aver fatto un errore ed adesso vuole dimostrare che può tornare ad essere numero 1. Senza Serena Williams sarà ancora più agguerrita.
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