Serbia – Spagna 2-0 (Cristina Pozzoli)
N. Djokovic b. A. Ramos-Vinolas 6-3 6-4 6-2
All’Aleksander Nikolic Arena di Belgrado, teatro del quarto di finale tra Serbia e Spagna, Nole Djokovic batte agilmente Albert Ramos-Vinolas e con la dodicesima vittoria consecutiva in Coppa Davis, mette a segno il primo punto per la sua nazione.
Parte il numero 2 del mondo al servizio e l’equilibrio dura poco con Ramos- Vinolas, numero 24 del ranking ATP, già in difficoltà nel quarto game costretto a salvare il suo turno di battuta da 0-30. Prese le misure allo spagnolo, Djokovic alza bruscamente il ritmo, inizia a dominare in lungo e in largo conquistando tre game consecutivi con un parziale di dodici punti ad uno e sale 5-2. Nell’ottavo game Ramos riesce a salvare due set point con un ace è una prima vincente ma poi Nole va a servire per il parziale che chiude 6-3 con il primo set point sul suo servizio. Le cifre dicono tutto: 6 ace, 74% di punti ottenuti con la prima e 100% con la seconda, 4 punti chiusi al volo su altrettante discese a rete e 13 vincenti a 2.
Nel secondo set la storia si ripete. Ramos riesce a reggere la pressione del serbo nei primi game poi Djokovic allunga nel quinto strappando il servizio al suo avversario che commette doppio fallo sulla palla break. Basta questo a Nole che senza strafare si concentra sui suoi turni di battuta per chiudere la seconda frazione 6-4.
Nel terzo set il break decisivo arriva ancora prima con Nole che sfiora le righe in risposta e si procura due palle break andando a segno con uno spettacolare pallonetto in allungo giocato su un’ottima discesa a rete del suo avversario. Ramos però non molla e mette in campo la proverbiale resistenza spagnola contringendo Djokovic a salvare un turno di battuta complicatissimo nel sesto game durante il quale il serbo fronteggia l’unica palla break di tutto l’incontro. Mentre Djokovic si carica chiedendo il sostegno del pubblico, lo spagnolo accusa il contraccolpo psicologico trovandosi 15-40 nel gioco seguente e cedendo la battuta con il quinto doppio fallo personale. Djokovic va a servire e chiude il match con il trentasettesimo vincente, il diciottesimo di dritto, giocato in controbalzo su una risposta aggressiva di Ramos che sarebbe probabilmente stata vincente contro chiunque altro.
V. Troicki b. P. Carreno Busta 6-3 6-4 6-3
Il 2-0 per la Croazia arriva subito dopo da Vicktor Troicki, numero 39 della classifica ATP che, con un’autentica prova di forza, batte Pablo Carreño Busta, numero 19 del mondo, alla prima sfida ufficiale tra i due.
L’incontro parte con il serbo al servizio e il primo parziale si snoda con grande equilibrio fino all’ottavo game in cui lo spagnolo cede il servizio pagando l’eccessiva tattica difensiva. Troicki interpreta bene il momento e fa suo il servizio del suo avversario che lo porta a servire per il primo set chiuso senza concedere palle break.
Nel secondo set, passati i primi quattro game senza sussulti, è ancora il serbo a farsi avanti conducendo il gioco sulla diagonale destra per poi cambiare direzione e costringere lo spagnolo all’errore con il rovescio. Il break arriva nel settimo game, con ancora Carreño estremamente vulnerabile sul suo lato sinistro. Il set si chiude con il serbo bravissimo a prendere la rete per spezzare il ritmo al suo avversario.
Il terzo parziale è una discesa per Troicki che passa subito in vantaggio con un break e amministra il vantaggio fino alla fine. La tattica offensiva del serbo paga, quella difensiva ad oltranza, invece, condanna lo spagnolo che cede il secondo punto alla Croazia pesante come un macigno.
Domani sarà la volta del doppio, ultima chance per la Spagna di rimanere in corsa e occasione per la Serbia di porre fine alle ostilità. Troicki-Zimonijc e Marc Lopez affiancato dal diciannovenne Jaume Munar, si affronteranno in una sfida che vede la coppia serba favorita, la stessa che, pur perdendo, contribuì alla vittoria della Coppa nel 2010.
Australia – Stati Uniti 2-0 (Raffaello Esposito)
J. Thompson b. J. Sock 6-3 3-6 7-6(5) 6-4
Se il buongiorno si vede dal mattino è probabile che gli australiani abbiano inaspettatamente trovato un Davisman di razza nel ventiduenne di Sydney Jordan Thompson (79 ATP).
Due indizi non sono ancora una prova ma ci siamo quasi. Jordan, dopo aver sconfitto il più quotato Jiri Vesely nella vittoria contro la Repubblica Ceca al turno precedente si e’ ripetuto nel primo incontro della sfida agli Stati Uniti superando il ben più quotato Jack Sock (15) in quattro set e portando avanti gli australiani nel prestigioso incrocio con gli Stati Uniti che si svolge sul cemento della Pat Rafter Arena di Brisbane. Jordan è partito forte conquistando il primo set con un netto 6-3 frutto di un break all’ottavo gioco. Subisce poi l’ovvio ritorno dello statunitense nel secondo, ceduto con lo stesso punteggio ma nel terzo compie un capolavoro. È quello il parziale che sposta gli equilibri in campo, due break e numerose altre occasioni non schiodano il punteggio dalla parità e nel tie break Thompson mantiene nervi saldi e servizio per un 7-5 che infiamma la platea. Nel quarto un Sock frastornato va subito indietro nel punteggio, recupera ma è ormai incapace di una qualunque reazione e cede le armi al decimo gioco. Vittoria pesantissima che squilibra subito le sorti della contesa di Brisbane.
N. Kyrgios b. J. Isner 7-5 7-6(5) 7-6(5)
Nell’incontro seguente Nick Kyrgios (16 ATP) si guarda bene dallo sprecare il dono del compagno di squadra e completa una prima giornata da sogno per i canguri.
L’inizio è da brivido ma quanti tennisti saprebbero risorgere da uno 0-3 iniziale contro un servizio bomba come quello del pivot John Isner (23)? Nick ci riesce con una naturalezza sorprendente per ben due volte e la sua efficacia in risposta è figlia di riflessi felini e del coraggio di cercare l’anticipo sulle bombe di John. Il secondo break, quello che gli frutta il primo insperato set, lo ottiene addirittura a zero.
Nel secondo parziale è ancora Kyrgios a controllare le operazioni con freddezza dall’alto di un servizio inattaccabile per l’avversario. È Isner che rischia di più nella corsa verso il tie break, si salva in due turni di battuta ma nel momento decisivo, 6-5 Kyrgios, lo statunitense non mette la prima e un dritto vincente dell’australiano lo fulmina.
Storia simile nel set finale, Isner deve salvare cinque palle break, delle quali l’ultima è un match point annullato con il dritto, per guadagnarsi il sei pari. Tie break con qualche incertezza in più stavolta, perché John spreca un vantaggio di 5-2. Delitto, si potrebbe dire. In realtà è Nick a decidere di vincere. Il servizio lo porta sul 4-5 e in risposta si scatena, pareggia a 5 con un vincente su prima e va a rete a prendersi il match point. Manca un solo punto ma quando il raccattapalle gli consegna le palline per il suo turno di battuta Isner sa che è finita.
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