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Barcellona 1975: Borg supera Panatta nell’ultima finale di un italiano

Dal 1953 ad oggi nessun tennista italiano ha mai vinto a Barcellona. Soltanto due nostri tennisti compaiono come finalisti nell’albo d’oro: Beppe Merlo nel 1960, sconfitto in finale dal catalano Andrès Gimeno (il più anziano vincitore del Roland Garros a 34 anni e 10 mesi), e Adriano Panatta che nel 1975 tenne testa al ciclone Bjorn Borg, alla sua prima affermazione all’ombra della Sagrada Familia.
Il tabellone in quell’edizione (si giocava ad ottobre) è di tutto rispetto: Guillermo Vilas testa di serie numero 1, l’idolo di casa Manuel Orantes 2, Ilie Nastase 3, Bjorn Borg 4, Jan Kodes 5, Jaime Fillol 6 fino ad Adriano 7. Oltre ai magnifici sette sono da sottolineare le presenze di Paolo Bertolucci numero 13 del seed, Josè Higueras 14, e Wojciech Fibak 15.

Al primo turno Adriano, reduce dalla fine di Madrid persa in quattro set con Jan Kodes, impiega tre set per avere la meglio sullo spagnolo Josè Castanon (6-4 5-7 6-1), mentre Paolo esce sconfitto dalla battaglia con l’argentino Julian Ganzabal: dopo aver vinto 7-5 il primo set, cede 6-8 e 5-7 nei due successivi.
Agli ottavi Panatta batte facile 6-3 6-1 il tedesco Karl Meiler (compagno di doppio di Fibak con il quale vincerà la finale WCT a Kansas City l’anno seguente) e accede ai quarti dove trova l’idolo di casa Manuel Orantes che si è sbarazzato con un duplice 7-5 del rhodesiano Dosdeswell. Intanto negli altri incontri, Borg fa fuori senza tanti complimenti Ganzabal, il giustiziere di Bertolucci; Nastase piega 8-6 al terzo la resistenza di Higueras; mentre Vilas liquida in due partite il cecoslovacco Hrebec.

La partita di Panatta contro il mancino spagnolo è a senso unico: Adriano è in stato di grazia e si aggiudica l’incontro in appena un’ora col punteggio di 6-1 6-2. Nastase esce di scena, sconfitto in tre set da Jaime Fillol, mentre Borg e Vilas vincono entrambi al terzo rispettivamente su Kodes e Dibbs.
Il momento magico di Adriano continua in semifinale contro il cileno Jaime Fillol  (numero uno della squadra nazionale sudamericana di Coppa Davis, che un anno dopo sconfiggeremo nella storica finale di Santiago): dopo aver vinto i primi due set lasciando solo tre giochi all’avversario, Panatta si deconcentra e molla nel terzo set in cui non rimedia nemmeno un game; nel quarto il romano ritrova i suoi colpi migliori e chiude il discorso: 6-2 6-1 0-6 6-2 il punteggio che gli apre, in due ore di gioco davanti a cinquemila spettatori, le porte della finale. Nell’altro confronto, è più agevole del previsto il successo di Borg sulla testa di serie numero uno, Guillermo Vilas. L’argentino lotta solo nel terzo set perso al tie-break e lo svedese vola in finale in tre set, 6-3 6-1 7-6.

Finora Panatta e Borg si sono incontrati dieci volte: lo scandinavo conduce 6 a 4. Quest’anno i due si sono incontrati in due occasioni: nella semifinale del Roland Garros ha prevalso Borg (che così si è vendicato della sconfitta patita nei sedicesimi del 1973), mentre la semifinale di Madrid ha sorriso all’azzurro. Adriano gioca un primo set perfetto che incamera per 6-1. Nel secondo sotto 2-5, recupera fino al 6-5 e setpoint che però non capitalizza. Al tie-break Borg ristabilisce la parità. “In quel momento – commenta Panatta – ho sentito che il match mi stava sfuggendo di mano”. Infatti Borg dopo tre ore di duro confronto s’impone con il punteggio di 1-6 7-6 6-3 6-2.

Panatta dopo Madrid perde anche la finale di Barcellona, ma è un giocatore ritrovato, risorto dalle ceneri del disastro in Coppa Davis a Parigi contro la Francia. Gli rimane la soddisfazione di aver fatto soffrire Borg e di aver scalato posizioni in classifica ATP.
Per l’Orso svedese è il primo successo sulla terra di Barcellona. Bisserà il successo nel 1977 battendo in finale Orantes.

Lorenzo Fabiano

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