[4] R. Nadal b. D. Schwartzman 6-4 6-4 (Cristina Pozzoli)
Rafa Nadal conquista la dodicesima semifinale a Montecarlo battendo con un doppio 6-4 un mai domo Diego Schwartzman al termine di una partita vinta grazie alla sua storica forza mentale, decisiva nei momenti chiave.
Inizia un po’ freddo Rafa forse per la lunga attesa a cui è stato costretto prima di scendere in campo e piazza tre errori di dritto di cui approfitta Schwartzman mettendo a segno il break con un vincente di rovescio. Basta quello allo spagnolo per entrare in partita e iniziare a spingere e il 4-1 in suo favore arriva in un attimo. Il piccolo argentino (di statura, nessuno me ne voglia) però con grande umiltà sta lì e quando ne ha la possibilità va a cercarsi i punti andando a segno quando Rafa accorcia. E in questo modo, rientra nel gioco tenendo il servizio e strappando ancora il servizio a Rafa nel settimo game. Schwartzman spacca in due Rafa da fondo e completa la rimonta pareggiando 4-4. Ancora in spinta, Schwartzman tiene bene da fondo e va a segno con un rovescio inside-out che lascia fermo Rafa. L’argentino comanda ma Rafa, da grande campione che è, salva un complicatissimo nono game con un serve&volley e due ace. Schwartzman forse paga un po’ lo sforzo per reggere il ritmo dello spagnolo e quando va a servire per allungare il set si incarta. Rafa non si fa pregare e chiude 6-4.
Nel secondo set Rafa, letta perfettamente la chiave del match, alza il livello, tira il consueto vincente di dritto a banana dai teloni e sale 2-0. Schwartzman però lotta, mette alle corde Rafa e si guadagna il contro break. Lo spagnolo accorcia sempre di più e Schwartman mette i piedi dentro al campo, domina, mette a segno un parziale di 13 punti a due che, tradotto, sono quattro game consecutivi, e sale 4-2. Rafa fa andare i piedi a manetta, salva la battuta nel settimo game e rimane attaccato all’argentino. Il tennis è sport di testa prima di tutto e Rafa è maestro sotto a questo aspetto. Tiene il servizio, mette in campo il dritto e chiude la partita conquistando, come si diceva all’inizio, la dodicesima semifinale a Montecarlo che giocherà contro Goffin alla prima sfida ufficiale tra i due.
[15] A. Ramos-Vinolas b. [5] M. Cilic 6-2 6-7(5) 6-2 (Piero Vassallo)
Una certezza il torneo di Monte Carlo ce l’ha già dopo il primo quarto di finale del venerdì: a giocarsi il titolo nella giornata di domenica ci sarà sicuramente un esordiente nella finale di un Masters 1000. Né Albert Ramos-Vinolas, primo semifinalista della parte alta, né Lucas Pouille e Pablo Cuevas, che giocheranno l’altro quarto in quella parte di tabellone, hanno mai raggiunto un risultato di tale portata. Dopo aver eliminato il numero 1 del mondo Andy Murray rimontando uno svantaggio di 4-0 nel terzo set, Albert Ramos si ripete anche contro il numero 5 del seeding Marin Cilic, ancora una volta out nei quarti come già successo nel 2015. Ramos vince in tre set una partita che sembrava poter chiudere in due e che invece a inizio del terzo set sembrava sfuggirgli.
Al contrario di quanto accaduto nella giornata di ieri, nel primo set ha giocato molto meglio dell’avversario, servendo benissimo – quasi esclusivamente prime palle in campo – e aspettando pazientemente gli errori di un Cilic che in tutto il match ne ha commessi a grappoli. Ben quattro li ha concentrati nel terzo game, quello che ha dato a Ramos il primo break della partita. E se lo spagnolo ancora una volta si è dimostrato impeccabile nell’interpretare la partita, il croato infilava un disastro dopo l’altro fino a perdere nuovamente il servizio nel settimo gioco e consegnare il set nelle solide mani del catalano.
La reazione di Cilic si è concretizzata in apertura del secondo set: ha avuto una palla break nel secondo gioco e si è trovato avanti 0-30 nel quarto, Ramos è stato bravo a superare senza danni il piccolo calo e ha ripreso a fare il suo compito con il solito ordine. Cilic invece è tornato a sbagliare di più e nel settimo gioco l’ennesimo gratuito di dritto gli è costato un break di svantaggio anche nel secondo parziale. Sul 5-4, al servizio per chiudere la partita, Ramos ha dovuto fare i conti con la migliore versione di Cilic: un paio di legnate di dritto e contro break. Dopo aver annullato un set point con un bel dritto lungolinea nel dodicesimo gioco, Ramos è partito forte nel tie break: aiutato da due gratuiti clamorosi del croato si è portato avanti 5-3, poi il punto che ha cambiato l’inerzia con una straordinaria difesa di Cilic che da lì ha messo a segno quattro punti di fila chiudendo con il serve&volley.
A inizio terzo set ci si aspettava un Cilic pronto a prendere il comando delle operazioni ed effettivamente è stato così: 2-0 in pochi minuti e opportunità per il doppio break. Tiratosi fuori dai guai, Ramos ha ripensato all’incontro del giorno prima e la rimonta gli è parsa molto meno complicata. Il suo dritto arrotato ha ripreso profondità, il rovescio è tornato solido, Cilic non ha avuto la forza di uccidere la partita e ha smarrito completamente la prima di servizio: nel quarto gioco ha salvato quattro palle break, poi alla quinta si è arreso e da lì è andato in crisi totale. L’insofferenza del numero 8 del mondo è esplosa nel dritto scagliato lungo di metri proprio sulla palla break del sesto gioco che ha sancito il sorpasso da parte di Ramos. Per completare l’orrore Cilic ha perso a zero la battuta anche nell’ottavo gioco, a dimostrazione di una fragilità mentale imbarazzante.
E così in semifinale, la prima in un Masters 1000, ci va Albert Ramos-Vinolas che mai aveva battuto due top 10 di fila. È il risultato migliore della carriera dopo i quarti al Roland Garros dello scorso anno, qui però può vantare due successi contro due campioni Slam e soprattutto ha davvero una grandissima chance per giocarsi l’accesso in finale. Contro Lucas Pouille e Pablo Cuevas, possibili avversari di domani, è sotto negli head to head ma non parte affatto battuto, nel frattempo è già certo di poter festeggiare un nuovo best ranking a partire da lunedì: sarà numero 21 a meno di exploit nelle retrovie e non è detto che l’ingresso nella top 20 non possa arrivare fin da subito.
[11] L. Pouille b. [16] P. Cuevas 6-0 3-6 7-5 (Salvatore De Simone)
Anche se avanti nel ranking Lucas Pouille non era super favorito nel secondo quarto di finale appena concluso sul campo centrale di Monte Carlo: Pablo Cuevas è un osso duro, uno specialista del rosso che col suo gioco solido e regolare può dare problemi a chiunque se in giornata, come del resto ha dimostrato ieri eliminando Stan Wawrinka. In più Pouille non è certo un mostro di continuità; il francese è senz’altro uno dei più talentuosi e spettacolari giocatori della sua generazione ma pure oggi ha mostrato in alcuni frangenti quelle carenze che ancora non gli hanno permesso di fare il salto definitivo, una scarsa concentrazione ed errori grossolani che avrebbero potuto costargli caro. Il match è stato schizofrenico con due parziali a senso unico (soprattutto il primo) e un terzo set avvincente e pieno di capovolgimenti di fronte.
Parte subito benissimo il beniamino di casa il quale con uno splendido drop shot e una risposta vincente di rovescio strappa la battuta all’uruguagio. Cuevas nel game successivo ha la chance di recuperare ma il transalpino annulla le due palle break e mantiene il vantaggio: è l’unico brivido per il francese che delizia il pubblico con alcuni bei colpi e approfitta dei molti errori commessi dallo sfidante incamerando così il primo parziale senza perdere uno straccio di game.
Nella seconda frazione però la musica cambia e Cuevas dopo aver strappato immediatamente il servizio all’avversario mantiene senza sussulti il controllo per il resto del parziale grazie anche ad un più falloso Pouille.
Nel terzo set il francese si porta però subito in vantaggio di un break ma con una sciaguratissima palla corta finita a rete permette il ritorno dell’uruguaiano che approfitta del black out del transalpino per rompere di nuovo la battuta; Pouille ha l’occasione di riprendere lo svantaggio ma con una risposta steccata di rovescio e un bel passante di rovescio di Cuevas non riesce a capitalizzare permettendo allo sfidante di andare a servire per il match: nel primo punto del decimo gioco Pouille commette un errore incredibile a rete e il match sembra quindi segnato ma sul 30-0 il francese ha la forza di non arrendersi e con uno splendido diritto in lungolinea si procura una palla break che stavolta riesce a sfruttare grazie ad un errore di rovescio di Cuevas. Nel game successivo Pouille riesce ad annullare altre due palle break mentre l’uruguaiano al momento di rimanere nel match perde la concentrazione e con un rovescio lungo permette a Pouille di portare a casa set e partita al primo match point utile.
Lucas Pouille dunque affronterà domani nella sua prima semifinale a Monte Carlo la sorpresa del torneo Ramos e farà bene a non avere cali di rendimento come ha dimostrato oggi anche se bisogna riconoscergli il merito di non aver mollato quando il match sembrava segnato.
Quarti di finale
[15] A. Ramos Vinolas b. [5] M. Cilic 6-2 6-7(5) 6-2
[11] L. Pouille b. [16] P. Cuevas 6-0 3-6 7-5
[10] D. Goffin b. [2] N. Djokovic 6-2 3-6 7-5
[4] R. Nadal b. D. Schwartzman 6-4 6-4
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