[4] R. Nadal b. [15] A. Ramos-Vinolas 6-1 6-3
Rafael Nadal vince per la decima volta il torneo di Montecarlo, dominando il derby con Albert Ramos-Vinolas, finalista a sorpresa. Finisce 6-1 6-3 in settantasei minuti non indimenticabili: troppo forte Nadal, anche per il bravissimo Ramos ammirato in questa settimana per lui assolutamente unica. Dopo aver battuto Murray, Cilic e Pouille, il catalano è costretto ad alzare bandiera bianca contro il primo giocatore dell’era Open a vincere per dieci volte lo stesso torneo. Un record che Rafa potrà eguagliare già la prossima settimana visto che giocherà a Barcellona dove si è imposto in nove occasioni. E poi chissà che non arrivi anche la “decima” più ambita, quella al Roland Garros dove non trionfa dal 2014, un’eternità per uno come lui.
La quarta finale-derby made in Spagna della storia del torneo passerà agli atti come la meno lottata dopo il massacro che lo stesso Nadal inflisse a Nando Verdasco nel 2010, quando gli lasciò un misero game. Il Rafa di oggi è meno forte di allora, ma è comunque una versione che non può lasciarsi impensierire da Ramos, generoso e bravo nel fare il suo che però contro Nadal non è abbastanza. E così il mancino di Barcellona, dopo essere stato graziato nel secondo gioco del primo set – tre errori di dritto di Nadal su altrettante palle break – ha ceduto nel turno di servizio successivo, messo sotto pressione dal dritto del maiorchino. Già alle corde dopo venti minuti, il secondo break di fila ha permesso a Nadal di prendere il largo e di chiudere 6-1 in mezz’ora un set di ordinaria amministrazione.
Non è cambiato molto nel secondo parziale, Ramos ha provato una strenua resistenza che gli ha permesso di giocare un set migliore anche se mai davvero alla pari. Nel quinto gioco ha avuto un nuovo momento di crisi, Nadal non si è fatto pregare e andando a premere sul rovescio – colpo meno solido del catalano – si è guadagnato il break di vantaggio. Per il resto si è limitato a controllare sui suoi turni di battuta senza dover forzare, Ramos si è aggrappato disperatamente alla partita fino al 5-3, poi nel nono gioco ha concesso i primi match point, Nadal lo ha graziato due volte e al terzo ci ha pensato la testa di serie numero 15 a suicidarsi con un doppio fallo che conclude nel peggiore dei modi il miglior torneo della sua vita.
Per Nadal invece è un ritorno al successo a un anno esatto dall’ultima volta: il 24 aprile del 2016 vinceva la finale di Barcellona contro Kei Nishikori, da allora tre finali perse – tutte sul veloce e tutte in questi primi mesi dell’anno. Il ritorno sulla terra gli regala il titolo numero 70 in carriera, il numero 50 sul rosso e conferma che il giocatore da battere su questa superficie resta lui, mentre nella classifica race si porta a poco più di 800 punti di distacco dal leader Federer. Considerato che lo svizzero giocherà soltanto il Roland Garros – e non è nemmeno certo – di qui a inizio giugno l’obiettivo numero 1 può diventare allettante anche per Rafa.
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