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ATP Montecarlo: Nadal una furia su Zverev, Murray spreca e va KO

[15] A. Ramos-Vinolas b. [1] A. Murray 2-6 6-2 7-5 (Piero Vassallo)

Clamoroso sul campo Ranieri III di Montecarlo: il numero 1 del mondo Andy Murray viene battuto dallo spagnolo Albert Ramos-Vinolas, numero 24 ATP e numero 15 del seeding, 2-6 6-2 7-5 ed è così eliminato dal primo Masters 1000 stagionale su terra battuta. Sconfitta ancor più incredibile se si pensa che lo scozzese era avanti 4-0 e servizio nel terzo set e sembrava ormai aver prenotato un posto per i quarti di finale. A sfidare Marin Cilic nella giornata di domani sarà invece la sorpresa Ramos-Vinolas, mai nei quarti di finale di un 1000 prima d’ora.

Per il ventinovenne catalano è la prima vittoria contro un numero 1 del mondo, una gioia paragonabile a quella provata nell’ottobre 2015 quando a Shanghai fece fuori al secondo turno l’allora campione in carica Roger Federer. Proprio quel successo è stato un ideale trampolino di lancio per il mancino di Barcellona, fino a quel momento mai nella top 30 della classifica. La vittoria su Federer gli ha fatto capire che tra i piani un po’ più nobili del ranking ci poteva essere spazio anche per lui e così nel 2016 è riuscito nel salto di qualità: due finali ATP con tanto di primo titolo in carriera a Bastad, due vittorie contro top 10 come Milos Raonic e Dominic Thiem e un quarto di finale Slam a Parigi.

E anche nel trionfo di oggi c’è tutto Ramos-Vinolas: un giocatore “normale”, ma che sa affrontare tutte le situazioni con grande intelligenza e con un atteggiamento sempre positivo. Non era per niente facile contro Andy Murray e soprattutto dopo un pessimo primo set in cui non ha tenuto il servizio nemmeno una volta su quattro tentativi. Nonostante questo la sensazione che si potesse far partita c’era comunque: Murray ha concesso tante opportunità e per allungare nel primo parziale ha dovuto aspettare il settimo gioco, dopo ben cinque break consecutivi da una parte e dall’altra.

Archiviato un primo set negativo, Ramos ha cambiato marcia a inizio secondo set: non appena Murray gli ha concesso le prime palle break del set è andato subito a segno, aiutato da un rovescio buttato a metà rete dallo scozzese. E se nel primo set il servizio era stato inesistente, nel secondo il catalano è stato praticamente perfetto, non concedendo un solo punto nei primi tre turni di battuta. Chi invece ha continuato a barcollare è stato il numero 1 del mondo, che con un errore di dritto ha ceduto il servizio per la seconda volta permettendo allo spagnolo di servire sul 5-2, con un buon margine di vantaggio. Trascinato ai vantaggi, Ramos ha comunque chiuso subito il discorso portando il match al terzo incredibile set.

Deciso a dare la spallata definitiva alla partita, Murray è partito forte e nei primi tre giochi ha offerto il meglio di se stesso portandosi immediatamente sul 3-0. E quando Ramos-Vinolas ha commesso il doppio fallo sulla palla break del quarto game, sembrava davvero che i giochi fossero fatti. Avanti 4-0 e servizio Murray aveva il match in tasca, invece si è distratto e ha dato speranza a un avversario mai domo, neanche in una situazione ormai disperata. Con una straordinaria prova di carattere Ramos ha rimontato i due break di svantaggio, mentre dall’altra parte lo scozzese sciorinava il suo consueto repertorio di urlacci contro il suo angolo.

Sul 4-4 Murray è andato sotto 0-40, ha reagito sì da campione mettendo a segno cinque punti di fila, si è trovato anche avanti di due quindici sul servizio del suo avversario nel game successivo, ma a quel punto si è di nuovo arenato. Ramos ha rimontato e tenuto la battuta e sul 5-5 ha mostrato di avere più benzina – e forse anche più fame – di un Murray che si è consegnato alla sconfitta sparacchiando via un dritto che è valso il break decisivo in favore dello spagnolo. Con un palla corta morta sul nastro, il britannico ha sancito la sua dipartita da un torneo che per lui resta un tabù mentre Ramos giocherà con pieno merito i quarti di finale contro un redivivo Marin Cilic.

Per il numero 1 del mondo invece le cose iniziano a farsi preoccupanti, dopo una seconda parte di 2016 da record sembra quasi a corto di energie e in questi quattro mesi di 2017 non ha mai raggiunto i quarti di finale nei tornei più importanti: si è fermato negli ottavi a Melbourne, al secondo turno a Indian Wells e al terzo qui al Montecarlo Country Club, sempre contro avversari molto più deboli di lui. La scelta di rinunciare a Miami per un problema al gomito al momento non sembra avergli giovato e lui sembra somigliare sempre più a un Re senza corona.

[4] R. Nadal b. [14] A. Zverev 6-1 6-1 (Cristina Pozzoli)

La partita più attesa degli ottavi di finale delude le aspettative per merito di un Nadal perfetto sotto tutti gli aspetti davanti ad uno Zverev non pervenuto. Parte Nadal al servizio e fin dalle prime battute Nadal mette in campo la tattica perfetta, sposta il tedesco a destra e sinistra e, trovando buona profondità specialmente con il dritto, mantiene il comando delle operazioni. A parte il primo turno al servizio tenuto facilmente nel secondo game della partita, Zverev subisce un parziale di 9 game a 0 senza riuscire mai a trovare il modo di scardinare la difesa dello spagnolo. Senza contromisure sul top esasperato di Rafa, colpo dopo colpo il tedesco perde sempre più campo permettendo a Rafa di incidere anche con la palla corta. In totale confusione tattica, Sascha prova a fare qualcosa di diverso ma nente va a buon fine. Il serve&volley non funziona, il dritto non sta in campo e uscire dagli scambi asfissianti in cui lo imprigiona Rafa è impossibile. Il 6-1 4-0 per Rafa arriva presto con altre due palle break nel quinto game del secondo set. Zverev si scuote e le annulla ma è solo una timida reazione che gli permette di evitare il bagel anche nel secondo set. Ancora sotto 15-40 nel settimo game, Sascha annulla con rabbia due match point, poi tenta un’improbabile smorzata che si ferma sul nastro e chiude la partita con un doppio fallo. Dopo i precedenti incontri tra i due che hanno dato vita a partite lottatissime ed emozionanti, ad Indian Wells 2016 con un match point fallito da Zverev e agli Australian Open di quest’anno con la vittoria di Rafa al quinto dopo essere stato sotto due set a uno, ci si aspettava un’altra battaglia ma c’è stata solo un’amara lezione di tennis subita dal tedesco che festeggia nel modo peggiore il suo ventesimo compleanno.

[5] M. Cilic b. [9] T. Berdych 6-2 7-6(0) (Cristina Pozzoli)

Marin Cilic batte 6-2 7-6(0) Tomas Berdych e raggiunge i quarti di finale eguagliando il suo miglior risultato a Montecarlo ottenuto nel 2015. Prima di cedere Berdych ha provato di tutto aggrappandosi alla partita con la rabbia e l’orgoglio ma serviva ben altro oggi per avere la meglio sul croato particolarmente ispirato, ingiocabile per un set e tre quarti con un unico passaggio a vuoto nel finale quando, con il servizio a disposizione, non è riuscito a dare il colpo finale alla partita.

In avvio del primo set è la prima di servizio a fare la differenza. Berdych ne trova poche e sulle seconde Cilic mette i piedi dentro al campo e se non trova subito il vincente inizia a comandare lo scambio mettendolo a segno subito dopo. Nel primo game lo schema funziona bene per il croato che con una violenta risposta al corpo di Berdych, lento nel coordinarsi in uscita dal servizio, si procura la prima palla break sulla quale il ceco commette doppio fallo. Sul servizio di Cilic invece si gioca poco, quando entra la prima il punto arriva subito e sulla seconda Berdych non riesce mai a prendere in mano lo scambio con Cilic ottimo anche quando si trova in difesa come dimostrano i soli quattro vincenti messi a segno dal ceco in tutto il parziale. Ingiocabile in spinta, Cilic domina con entrambi i fondamentali, varia le traiettorie dei suoi colpi senza dare riferimenti a Berdych mettendo a segno 19 vincenti nel primo set. La lettura del 6-2 finale sta nell’enorme sofferenza di Berdych al servizio, sempre aggredito sulla seconda palla, che nei suoi 4 turni di battuta subisce due break e salva palle break nel terzo e nel settimo game di cui tre set point.

Molto più lottato il secondo parziale durante il quale Berdych riesce a rimanere avanti nel punteggio senza perdere il servizio, complice anche un Cilic un po’ più falloso, pur continuando a concedere palle break. Le prime arrivano nel quinto game in cui Berdych si salva da 15-40 esprimendo il suo miglior tennis con tre vincenti di rovescio e uno di dritto. Tocca a Cilic nel successivo gioco annullare la prima palla break con due gran prime di servizio. Berdych si aggrappa ancora al servizio sul 3-3, costretto sempre a giocare al limite per cancellare l’ennesima palla break ma Cilic continua a non concedere niente al servizio. Nel nono game il croato legge bene il momento, alza ulteriormente il livello delle risposte e Berdych si trova 0-40. Alla sesta palla break Cilic va ancora a segno con un vincente ed effettua l’allungo che lo porta a servire per il set. Al momento di chiudere però il braccio del croato trema, Berdych annulla un match point, strappa il servizio a Cilic e si rimette in partita garantendosi il tie-break raggiunto dal croato nel game successivo. Alla resa dei conti emerge la superiorità di Cilic vista nel primo parziale che ritrova la prima e la scioltezza del braccio aggredendo subito Berdych con la risposta. Seguono un vincente di dritto, uno di rovescio, altre risposte vincenti prima di chiudere 7-0 con un drop shot perfetto di rovescio.

 

Risultati ottavi di finale

[15] A. Ramos-Vinolas b. [1] A. Murray 2-6 6-2 7-5
[2] N. Djokovic b. [13] P. Carreno Busta 6-2 4-6 6-4
[16] P. Cuevas b. [3] S. Wawrinka 6-4 6-4
[4] R. Nadal b. [14] A. Zverev 6-1 6-1
[5] M. Cilic b. [9] T. Berdych 6-2 7-6(0)
[10] D. Goffin b. [6] D. Thiem 7-6(4) 4-6 6-3
[11] L. Pouille b. [Q] A. Mannarino 3-0 rit.
D. Schwartzman b. [Q] J-L. Struff 6-3 6-0

Redazione

La redazione di Ok Tennis è formata da rappresentanti di tutte le minoranze tennistiche esistenti al mondo. Inoltre, è conforme alla Déclaration des Droits de l’Homme et du Citoyen emanata il 26 agosto 1789.

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