[2] N. Djokovic b. [13] P. Carreno Busta 6-2 4-6 6-4
Al termine di una lunghissima giornata sul campo Ranieri III di Montecarlo Novak Djokovic è ancora in piedi. C’è mancato poco che il serbo subisse lo stesso destino di Andy Murray, rimontato nella mattinata dallo spagnolo Albert Ramos-Vinolas e rispedito a casa anzitempo. Un altro spagnolo, Pablo Carreno Busta, ha provato a fare lo stesso dispetto a un Djokovic ancora una volta sottotono, partito molto e poi vittima di un blackout quasi fatale. Un match che ha seguito lo stesso copione di due giorni fa, nell’esordio contro Gilles Simon: un Djokovic che parte anche bene, poi però cala alla distanza e inizia a sbagliare e preda del nervosismo e dell’insofferenza rischia di franare. Volubile anche nell’atteggiamento, prima molto concentrato su ogni punto, poi pronto a prendersela contro tutto e tutti e infine in vena di sorrisi forse anche sarcastici. Insomma la crisi degli ultimi mesi non è ancora alle spalle, eppure il primo set odierno aveva dato davvero delle ottime indicazioni: dal 2-2 Nole ha inserito il pilota automatico ed è sembrato tornare ai fasti di un anno fa, quando era ancora il tiranno del circuito ATP. Carreno Busta ha provato a resistere quanto possibile ma il Djokovic del primo set era troppo forte anche per un giocatore emergente e in gran fiducia come lui. In tutto sono stati sei i giochi consecutivi vinti dal serbo, ma dal 6-2 2-0 in suo favore le cose sono cambiate drasticamente. Si è rivisto il Djokovic insicuro, falloso e incapace di spingere a dovere su ogni palla, così Carreno – bravo a non mollare e restare con la testa sul match nonostante il brutto momento – ha ripreso fiducia e raccogliendo volentieri i gratuiti del numero 2 del mondo ha infilato un parziale di cinque giochi consecutivi, con Djokovic capace di farsi breakkare tre volte di fila, troppo impegnato a imprecare contro il riflesso del sole.
Non gli è servito recuperare uno dei break di svantaggio, Carreno ha chiuso 6-4 il set pareggiando i conti, mentre il pubblico si preparava al terzo set prendendo mano a giacche e maglioni a causa del drastico calo di temperatura. Apparentemente di nuovo in controllo dei nervi, Djokovic ha iniziato il set decisivo con un piglio diverso, non a caso non ha concesso neanche un punto nei suoi primi tre turni di servizio ed è andato più volte vicino al break, ottenendolo alla quarta occasione nel sesto gioco. Finita? Neanche per sogno, proprio dopo aver vinto un gran punto ed essere andato avanti 40-15 con due opportunità per allungare sul 5-2, il serbo è tornato a esprimersi nella sua peggior versione e con una serie di disastri, tra cui il solito smash balbettante scaraventato in rete, ha concesso il contro break. Subito l’aggancio, Nole si è trovato spalle al muro: 15-40 sul 4-4, due palle break che se trasformate avrebbero permesso a Carreno di servire per il match. Ci è voluto uno scatto d’orgoglio per risalire la corrente e mettere invece lo spagnolo nella scomoda posizione di servire per restare nel match. E per il venticinquenne di Gijon il decimo game è stato fatale, Djokovic ha risposto da Djokovic e al primo match point ha giocato un punto da manuale allontanando lo spettro di un’altra eliminazione bruciante dopo due ore e venticinque minuti di tennis “a intermittenza”. Nei quarti affronterà David Goffin, l’asticella della difficoltà si fa più alta e una prova così schizofrenica potrebbe non bastare contro un giocatore di maggior qualità come il belga.
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