[4] R. Federer b. [12] N. Kyrgios 7-6(9) 6-7(9) 7-6(5)
Nella conferenza stampa del post semifinale contro Fognini, Nadal ha tenuto a sottolineare che Kyrgios non fa parte della Next Generation ma della “Generation Now”. Ma non è bastato, non sembra bastare niente, contro un Federer meraviglioso che ha giocato una partita splendida non solo per la solita inimitabile classe ma anche per la voglia che ci ha messo, non accettando mai l’ipotesi di una sconfitta. È stato sicuramente il miglior Federer di questo marzo, se proprio non vogliamo scomodare un torneo ormai entrato nella leggenda lo scorso gennaio, un giocatore che non finirà mai di sorprendere e che ha disputato altre tre ore di tennis a dir poco sontuose.
Federer entrava nel match con un cipiglio forse inatteso, almeno da Nick, che pativa le pene dell’inferno per tenere i primi due servizi, annullando anche tre palle break grazie a delle spaventose prime, ma raramente evitando che lo svizzero entrasse nello scambio. Di contro, Federer teneva i suoi servizi senza particolari sforzi. Ma appena Kyrgios riusciva a tenere un game senza entrare in difficoltà era Federer a cedere il servizio successivo. Poche colpe per lo svizzero, era piuttosto Kyrgios a giocare un game esemplare, fatto salvo l’assurdo tentativo di SAB(N) sulla prima delle due palle break. Sulla seconda, l’australiano aggrediva un servizio timido di Federer e tirava un lungolinea di rovescio imprendibile. Sembrava fatta ma nel decimo game Nick combinava un mezzo macello, con annesso un inspiegabile doppio fallo sulla quarta palla break per Federer. Con l’aiuto del solito pubblico di quando gioca Federer la partita si surriscaldava, e persino Roger veniva coinvolto in una specie di rissa. A farne le spese in realtà era più l’australiano che si salvava da un’ulteriore palla break, che era pure un set point, e andava subito avanti nel tiebreak. Ma Federer si era evidentemente incarognito, per così dire, recuperava il minibreak ma il clima da corrida tirava un brutto scherzo anche a lui, che regalava con un doppio fallo un ulteriore vantaggio a Kyrgios. Ma Federer non mollava più nulla e rispondeva anche alle prime di Nick e si procurava un set point sul 6-5 e servizio. Tanto è a volte scriteriato Nick quanto riesce a giocare a volte punti perfetti. Federer viene imbrigliato nello scambio e non riesce a chiudere. Sull’8 pari altra svolta. Kyrgios riesce a procurarsi un set point che gioca sul proprio servizio ma Federer trova una risposta di rovescio da fantascienza e rimette le cose a posto. E siccome l’altro è Kyrgios, ecco il doppio fallo che porta lo svizzero a servire sul 10-9. È la volta buona.
Dopo le emozioni del finale di set la partita prende una piega nota. Federer torna a tenere il servizio con grande tranquillità e Nick, tra una racchetta rotta e l’altra, alterna numeri da circo a prime devastanti. Nel settimo game avrebbe potuto esserci la svolta, perché Federer trova due palle break consecutive annullate da altrettante prime di Nick. Non succede più nulla fino al solito tiebreak – il quinto consecutivo tra i due, tutti i loro set si sono conclusi così – che inizia con una gran prima di Nick. È stavolta Federer ad andare avanti di un minibreak, subito restituito ma sul 4 a 3 un dritto da “bei tempi” di Roger non viene controllato da Nick. Ma non finisce qui, perché sul 5-4 Nick gioca un punto strepitoso che chiude con un lungolinea di dritto violentissimo. Federer si conquista il match point ma Nick serve bene e si cambia sul 6 pari. Il secondo match point vola via su una risposta non impossibile di Federer che non supera la rete. È quindi Nick ad approfittarne, perché dopo un passante strettissimo che gli procura il set point, chiude con un ace. Federer perde così un tiebreak dopo Dubai, quando aveva perso contro Donskoy.
Terzo set che non presenta sussulti, e vive di più o meno piccole polemiche e fastidi di Nick. Non si vede più l’ombra di una palla break, e solo Federer arriva due volte a 40, segno che i due hanno perso un po’ di lucidità in risposta. Inevitabile dunque il solito tiebreak.
Primo punto e prima magia di Federer che, aggredito sulla risposta, si salva con un rovescio lungolinea di solo polso, davvero una meraviglia. Era un dritto lungo di Federer a portare Nick sul 5 a 4 e servizio. Ma non bastava perché prima NIck sbagliava un dritto e poi combinava la frittata con un doppio fallo. A questo punto Federer non poteva esimersi e chiudeva al terzo match point con una prima esterna.
Partita davvero molto bella anche se strettamente legata ai servizi. Nick, come detto in apertura, è ormai una realtà e le eventuali “ricadute” potranno rallentare ma non certo fermare la corsa dell’australiano. Di Federer cos’altro possiamo dire? Lo svizzero probabilmente è davvero di un altro pianeta, tanto vale farsene una ragione e lasciar perdere i tentativi di comprendere.
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