[1] L. Pouille b. [Q] A. Bedene 6-3 6-1
Lo scorso anno a Bucarest, nel torneo che da questa stagione è stato sostituito da Budapest, Lucas Pouille, classe 1994, aveva iniziato la sua scalata tra i tennisti che contano, raggiungendo la sua prima finale ATP in carriera. Nel frattempo a Roma aveva raggiunto la sua prima semifinale in un Masters 1000, poi due quarti di finale Slam a Wimbledon e agli US Open a confermare la raggiunta maturità e la completezza e poco dopo il primo titolo a Metz.
Il 2016, iniziato al numero 78 in classifica, lo aveva chiuso al numero 15. Il 2017 era iniziato male con la battuta d’arresto al primo turno degli Australian Open, prontamente riscattata con la finale a Marsiglia. Poi il ritorno sulla terra battuta e subito un’altra semifinale in un 1000, a Montecarlo, pochi giorni fa. E adesso, nella prima edizione del torneo di Budapest, arriva il primo trofeo sul mattone tritato.
La finale odierna contro il naturalizzato britannico Aljaz Bedene, alla sua seconda finale in carriera dopo quella persa contro Wawrinka a Chennai 2015, ha avuto poca storia. Pouille, che per la prima volta giocava un torneo da testa di serie numero 1 e nel quale ha dovuto annullare due match point nel suo turno d’esordio contro Vesely, ha avuto vita facile contro un Bedene dal gioco troppo interlocutorio che ha consentito al francese di condurre la partita sin da principio. Il britannico di origini slovene – autore di un mese di aprile in campo per lui esaltante con due titoli Challenger e la finale a Budapest provenendo dalle qualificazioni – aveva perso il servizio nei primi quattro turni del torneo soltanto una volta in 38 turni di servizio. Le cose oggi in battuta però iniziavano nel peggiore dei modi, subendo il break già nel secondo game, falloso col dritto e innocuo con la seconda di servizio. Innocuo anche in risposta, Bedene non impensieriva in alcun modo il servizio di Pouille che con un altro break si portava 5-1 e al servizio per il set. A questo punto le sue uniche distrazioni dell’incontro quando troppo impaziente ha fermato un dropshot sulla rete e ha scaraventato un dritto abbondante che restituivano al britannico uno dei due break. Bedene si salvava nel gioco successivo quando sotto 0-40 ritrovava finalmente la prima di servizio e allungava ancora, di poco, il parziale, chiuso poco dopo da Pouille, tornato padrone del suo servizio.
Nel secondo parziale le speranze di rimonta (con Pouille che viene da 16 vittorie consecutive quando ha conquistato il primo set) durano appena due giochi: Bedene tiene il servizio finalmente riuscendo a far muovere l’avversario e lo porta ai vantaggi nel gioco successivo. Il servizio di Pouille però fa la differenza quando necessario e in fiducia poi il francese riprende le manovre del gioco, e tra risposte fulminanti e palle corte ben mascherate chiude il conto in poco più di un’ora.
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