[3] R. Nadal b. H. Zeballos 6-3 6-4 (Cristina Pozzoli)
Chissà se prima di scendere in campo Horacio Zeballos ha guardato il replay della finale di Vina del Mar andata in scena nel 2013 in cui vinse il titolo giocando la miglior partita della sua vita battendo proprio Rafa Nadal. Quella volta però lo spagnolo era al rientro nel circuito dopo uno stop di sette mesi e non era certo nelle migliori condizioni. A dire il vero anche oggi Rafa non ha brillato ma pur giocando al di sotto del suo standard gli sono bastati due break per conquistare la finale. Contro il Dominic Thiem visto oggi con Murray servirà però ben altro gioco al maiorchino per bissare il successo dello scorso anno e mettere in bacheca la decima vittoria all’Open Banc Sabadell.
Il primo set si gioca tutto nel nono game, il quinto di Rafa al servizio. Chiamato a chiudere il set dopo aver concesso solo un punto nei precedenti turni di battuta, Rafa commette un paio di errori di dritto, si fa sorprendere da un passante di rovescio di Zeballos e si trova 15-40. Come di consueto quando il momento si fa delicato, Rafa alza l’asticella del gioco, annulla la prima palla break con una discesa a rete in controtempo, e sulla seconda stecca di rovescio Zeballos. Ancora impreciso con il dritto, Rafa concede una terza palla break ma decide di non lasciare più chance a Zeballos e mette in campo due gran prime seguite da due dritti vincenti e chiude il set con un’altra prima ad uscire appena sfiorata dall’argentino. In precedenza Zeballos aveva tenuto con qualche difficoltà il suo primo turno di battuta nel secondo game, pur mettendo in campo solo prime, preludio del break, addirittura a zero, che sarebbe venuto subito dopo. Per il resto si è giocato poco, con 7 vincenti a testa e 14 errori non forzati dell’argentino contro i 3 di Rafa, venuti tutti nell’ultimo game, a fare la differenza.
Nel secondo set Zeballos si trova subito in difficoltà nei primi turni di battuta annullando tre palle break complessive e poi è Rafa a doverne salvare due nel quarto game. Il gioco non è entusiasmante, si contano più errori, tra cui uno smash steccato da Nadal che finisce in tribuna senza toccare il campo, che vincenti da parte di entrambi. I due avversari giocano a specchio, cercano gli angoli per aprirsi il campo e alternano contropiedi e lungo linea scambiandosi punti e regali. La svolta arriva nel nono game durante il quale Zeballos con un doppio fallo manda Rafa a palla break e poi non trova il dritto tradito da un cattivo rimbalzo della risposta dello spagnolo. Nel game successivo Rafa, commette ancora due errori di troppo (clamoroso lo smash scagliato in rete da un metro nel primo punto) ma poi sta bene attento a chiudere il match appena gli si presenta l’occasione.
[4] D. Thiem b. [1] A. Murray 6-2 3-6 6-4 (Aldo Cutaia)
Match di altissimo livello oggi a Barcellona con Andy Murray e Dominic Thiem a giocarsi un posto per la finale. Lo scozzese è reduce da un periodo non facile in cui ha inanellato una consistente serie di prestazioni deludenti. La vittoria su Ramos ai quarti di finale è arrivata più per la sua natura di lottatore, che per un disegno di gioco preciso. L’austriaco finora ha mostrato una condizione atletica straripante, tuttavia solo contro avversari molto meno quotati. Al primo avversario più complicato, David Goffin a Montecarlo, si è perso in un bicchiere d’acqua, sommerso dai propri errori.
Inizio di match tremendo per Murray, che sembra davvero soffrire la maggiore spinta del suo avversario, soprattutto dalla parte del dritto. Lo scozzese sembra in balia dell’austriaco ed è costretto a giocare ben lontano dalla linea di fondo. Un pessimo drop che si spegne ben sotto la rete consegna il break in apertura a Thiem. L’austriaco conferma il vantaggio e nel terzo game, Murray muove la casella del proprio punteggio. Ciò non cambia però la situazione di grande difficoltà dello scozzese, non solo travolto dalla violenza dei colpi dall’avversario, ma anche non perfettamente in grado di imprimere velocità a palle senza peso. Arriva così il secondo break, nel quinto game, con Murray che prima deposita in rete un dritto su una palla in back e poi ne tira uno lungo. 4-1 a favore di Thiem. Nel gioco successivo succede però qualcosa che ormai è un leitmotiv nelle partite dell’austriaco: Thiem va totalmente fuori giri e spara tre rovesci lunghi a causa dell’eccessiva potenza generata. Annulla due palle break, ma alla terza piazza un doppio fallo, tirando lunga la seconda. Lo scozzese deve fare gli straordinari per portarsi sul 40-30, dovendo recuperare un contro-drop al centimetro di Thiem. Non basta però tale sforzo, in quanto l’austriaco riprende a martellare, ora centrando il campo, e si riprende indietro il break, 5-2. Chiude poi il set 6-2 con un game a 30.
Murray ha bisogno di sedici punti per tenere il turno di servizio d’apertura del secondo set. Thiem attacca all’istante ogni palla in cui lo scozzese riduce leggermente la spinta. Ha perso però perso l’occasione di break, depositando in rete il rovescio su una discesa a rete non irresistibile del suo avversario. Non ha però problemi al servizio e in un attimo tocca nuovamente a Murray scegliere le palline. La partita va avanti senza break fino al 3-3, con lo scozzese che sta adesso spezzando continuamente il gioco con palle corte e discese a rete, talvolta mal eseguite. L’obiettivo è chiaramente quello di destabilizzare Thiem, che però al momento sembra inscalfibile. Arriva infatti a palla break nel settimo game, sparando però lungo un dritto in chiusura, essendo entrato dentro al campo con troppa foga. Murray si salva e riesce così a issarsi sul 4-3. Il numero 1 del mondo sembra avvertire il momento e cerca di dare il massimo in risposta per non dare all’avversario la possibilità di comandare. Un meraviglioso drop lo porta a palla break, ma l’austriaco si salva fortunosamente. Thiem però è andato ancora fuori giri col dritto e ne spara uno lunghissimo e un altro largo. Lo scozzese conquista il break e la possibilità di servire per portare il match al terzo set. L’austriaco sembra aver smarrito le mezze misure e inanella un errore dopo l’alto, consegnando il set a Murray per 6-3.
Thiem non sembra essersi lasciato alle spalle l’epilogo del secondo set ed è evidente nel game di apertura, in cui concede subito il break allo scozzese. Murray cerca di approfittarne del passaggio a vuoto del suo avversario, ma l’austriaco si riprende immediatamente e con la solita serie di accelerazioni, rimette la partita sui binari del servizio, portandosi poi sul 2-1. Murray è ora costretto ad aumentare ulteriormente il livello, dovendo annullare una palla break con una splendida stop volley in allungo. Thiem se ne guadagna un’altra, ma il serve and volley dello scozzese riporta il game sul 40 pari. Un errore dell’austriaco e un altro serve and volley fanno approdare Murray sul 2-2. Tuttavia il momento critico ritorna nel sesto game, in cui deve fronteggiare due pale break. Si ferma alla prima, incappando in un doppio fallo, e proiettando Thiem sul 4-2. Grande occasione per distanziare Murray per l’austriaco, che però perde le misure del campo con il dritto e concede due palle del controbreak. Basta l’ennesimo rovescio lungo a far tornare la partita sulla scia dei servizi. Grande lotta nei due giochi successivi, entrambi ai vantaggi. Riescono però entrambi a tenere il turno di battuta. 5-4 in favore di Thiem, con Murray che dovrà servire per rimanere nel match. Lo scozzese è particolarmente attento a non accorciare la gittata dei colpi, ma appena costretto, Thiem entra e chiude il punto. Sul 30 pari, Murray tira lungo uno sciagurato dritto in chiusura, portando Thiem a matchpoint. Lo scozzese lo gioca con poca pazienza, buttandosi a rete su un attacco centrale senza pretese. L’austriaco gli fa giocare una prima volée, per poi scavalcarlo con un preciso lob.
Tasso tecnico elevatissimo in questo match con Murray che si è destreggiato come un funambolo per tentare in tutti i modi di disinnescare Thiem. Bravo invece l’austriaco a non disunirsi e a centrare la vittoria, in un match che fondamentalmente ha comandato per buona parte della sua durata.
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