Banale, ma verissimo. Solo la Coppa Davis può regalare certe emozioni e certe storie. E se è vero che l’Itf vuole ridurre la durata dei match da 5 a 3 set, dovremo già rassegnarci a vivere nella nostalgia di partite leggendarie. Magari raramente di alto livello tecnico, ma molto spesso dall’impatto emotivo enorme. Tutti – carneadi e campioni – hanno subito la pressione del giocare per la propria nazione, un’esperienza che esulta dall’ordinario per il professionista della racchetta. Di storie incredibili in Coppa Davis se ne trovano a bizzeffe e una di queste è accaduta il 6 aprile del 2001 a Neuchatel.
Quarti di finale del World Group, Svizzera contro Francia sul tappeto indoor del Patinoires du Littoral. I transalpini capitanati da Guy Forget possono contare su un team fortissimo: Cedric Pioline, Fabrice Santoro, Arnaud Clement e Nicolas Escude. Gli elvetici guidati da Jacob Hlasek, partono nettamente sfavoriti, hanno infatti un solo giocatore di livello: l’ex campione olimpico Marc Rosset. Gli altri sono il doppista Lorenzo Manta, il girovago George Bastl e un imberbe Roger Federer.
‘Pippo’ Rosset si trova a giocare il primo singolare contro Arnaud Clement, con la pressione di fare subito risultato. E’ il classico contrasto di stili, tra il gioco d’attacco dell’elvetico e il gioco completo da fondo campo del francese. Alla fine la spunta Clement con il punteggio fiume di 6-3 3-6 7-6(4) 6-7(8) 15-13 dopo quasi sei ore di gioco.
La storia però non sta nel punteggio, ma in un particolare record centrato da Rosset: Marc ha messo a referto durante la partita la bellezza di 30 doppi falli, primato assoluto e ancora imbattuto in campo maschile. E’ una statistica a prima vista impressionante, ma non sorprendente. Dall’alto dei suoi 2 metri, Rosset – in un periodo storico in cui le superfici lo permettevano – puntava moltissimo sul servizio, prendendosi costantemente rischi su prima e seconda. Infatti i trenta doppi falli di quel match, furono bilanciati da ben 48 ace.
Numeri che vanno di pari passo con quelli ‘all time’: lo svizzero finirà la carriera infatti con uno score di 6153 ace a fronte di 3422 doppi falli, condito da un notevole 79% di punti vinti con la prima di servizio.
Tornando alla Davis, nel secondo match, Federer fu sconfitto da Escude, ma trascinò Manta (che in carriera non riuscirà neanche ad entrare fra i primi 100) ad un’incredibile vittoria in doppio contro Pioline e Santoro per 9-7 al quinto. Roger vincerà anche il suo secondo singolare contro Clement, ma non basterà. Nicolas Escude nel rubber decisivo batterà in un altro match da brividi George Bastl per 1-6 7-5 6-7(3) 6-4 8-6.
Il cammino della Francia quell’anno finirà poi in gloria: vincerà infatti la sua nona e per ora ultima ‘insalatiera’, battendo l’Australia sull’erba di Melbourne.
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