[2] K. Mladenovic b. H. Watson 7-6(4) 6-7(5) 7-5
Potremmo quasi dire che il momento più bello sia arrivato alla fine dell’incontro, quando Heather Watson dopo l’ultimo doppio fallo, sulla palla match, si è portata a rete sconsolata ed è stata calorosamente abbracciata da Kristina Mladenovic, sfinita come la britannica, dopo una partita durata oltre le tre ore e mezza.
Tre ore e trentadue minuti, come ufficializzato poi dall’account WTA insider, appena quattro in meno di quelli che Svetlana Kuznetsova ha impiegato per battere Jelena Jankovic 6-4 5-7 9-7 nel terzo turno dell’Australian Open.
È stata una sfortuna che il dato sui doppi falli complessivo abbia rovinato le statistiche finali dell’incontro, da subito diventato una bellissima battaglia interpretata al massimo da entrambe. 18 i doppi falli di Watson, 20 quelli di Mladenovic, in 18 turni di battuta. Eppure, oltre a questo, i colpi di grande fattura non sono mancati.
Watson ha mandato alle ortiche un vantaggio di 4-1 e servizio nel primo parziale, ma già sul 4-5 è stata bravissima a reggere la pressione della francese salvando 4 set point ed arrivare al tie-break dopo un nuovo game, sul 5-6, di 14 punti (cominciato sul 40-0). Nulla da fare sul 6-6, con la francese che ha ricucito il distacco da 1-3 ed ha concluso vincendo 4 degli ultimi 5 punti.
Nel secondo parziale Watson ha reagito ed il break sul 4-3 l’ha portata al servizio per il set. Ancora niente da fare, mostrando un po’ tutte le difficoltà che può soffrire quando va sotto pressione. Altro livello ed altro luogo, ma nel 2015 “buttò” al vento un vantaggio di 3-0 e servizio al terzo contro Serena Williams a Wimbledon, servendo anche sul 5-4. La pressione, però, non poteva essere paragonabile a ieri.
Salvata una palla break per il 6-5 e servizio Mladenovic, nel tie-break è stata lei a rendersi protagonista dal 4-2 Mladenovic lasciando alla transalpina solo 1 dei seguenti 6 punti, ribaltando un po’ la situazione del set precedente. Dopo 2 ore e mezza, la sfida si sarebbe decisa al terzo set. Un parziale che si annunciava durissimo, e che ha mantenuto le attese. Stavolta, però, è stata Mladenovic a prendere il break che sembrava decisivo salendo sul 5-2. Niente da fare, neppure quando al servizio per il match ha avuto un vantaggio di 40-15. 2 match point annullati ed in men che non si dica il punteggio diceva 5-5.
Nel dodicesimo game Watson, indietro 5-6, si portava 30-15 nel punteggio ma la prima ad avere palla game è stata Mladenovic. Match point numero 3, doppio fallo numero 18. Game set and match. Con la francese che seduta al proprio angolo guarda il suo team, distrutta, e fa cenno “ora ho solo bisogno di dormire, sono ko”.
Dovrà recuperare al meglio, perché non sarà semplice la sfida di domani contro Kristen Flipkens che qui in Messico lo scorso anno raggiunse la finale (a Monterrey) ed ha avuto vita abbastanza facile contro Ajla Tomljanovic che nel torneo del rientro dal problema alla spalla ha dovuto ritirarsi proprio a causa di dolori continui nello stesso punto dell’infortunio. Sfortuna incredibile, proprio il giorno dopo aver ritrovato la prima vittoria dopo un anno e mezzo.
Risultati odierni:
[1] M. Lucic Baroni b. S. Rogers 6-4 6-4
[2] K. Mladenovic b. H. Watson 7-6(4) 6-7(5) 7-5
[3] J. Ostapenko b. M. Brengle 7-5 6-4
[4] M. Puig b. [WC] D. Hantuchova 6-4 6-4
[5] C. McHale b. [Q] T. Townsend 6-1 7-6(4)
[7] L. Tsurenko b. J. Goerges 6-1 2-0 rit.
P. Parmentier b. [8] A. Petkovic 6-4 3-6 6-1
K. Flipkens b. A. Tomljanovic 7-5 rit.
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