UP
Sam Querrey
A sorpresa lo statunitense vince l’edizione extralusso del 500 di Acapulco: c’erano Djokovic, Nadal, Cilic, Thiem, Goffin, Kyrgios e del Potro. Sam ha battuto quattro di questi, compreso Rafa in finale, prendendosi il titolo più importante della sua carriera. Aveva già giocato tre finali 500, tra l’altro con tutti set terminati al tie break, senza fortuna; invece è stato proprio un tie break a incoronarlo campione del torneo messicano, a conclusione di una finale giocata in modo sontuoso contro un avversario che non aveva mai battuto prima d’ora.
Ashleigh Barty
Ha soltanto ventanni eppure Ashleigh Barty ha già tanto da poter raccontare. Campionessa junior a Wimbledon nel 2011, protagonista in doppio a soli diciassette anni in coppia con Casey Dellacqua – tre finali Slam nel 2013, la loro migliore stagione – il momentaneo ritiro nel 2014 e il passaggio al cricket, fino al ritorno in campo lo scorso anno. A Kuala Lumpur l’australiana ha centrato una clamorosa doppietta, vincendo il suo primo titolo in singolare – partendo dalle qualificazioni – e quello in doppio con la sua vecchia compagna. Quando si dice la settimana perfetta.
Andy Murray
Dopo una finale persa a Doha e un Australian Open sottotono, lo scozzese aveva bisogno di un piccolo ricostituente. A Dubai è stato il numero 1 del mondo a interrompere il dominio serbo-svizzero che durava ormai dal 2009. Cinquecento punti che gli permettono di consolidare la sua leadership e che servono a ricordare che al momento è lui che comanda, cosa che forse passa spesso in sordina.
DOWN
Roger Federer
Un mese dopo l’impresa leggendario di Melbourne, lo svizzero si è ripresentato in campo con lo stesso fortunato outfit australe ma con una condizione non eccezionale. Tra servizi fotografici, interviste e quant’altro non sorprende che Roger si sia presentato a Dubai un po’ scarico, così succede anche di perdere al secondo turno contro Evgeny Donskoy dopo essere stato avanti 5-1 nel tie-break del set decisivo. Niente di drammatico, magari a Dubai non l’avranno presa benissimo vista anche la più ricca entry list del torneo di Acapulco.
Eugenie Bouchard
Sembra accanimento, ma è semplice realtà dei fatti. Ad Acapulco arriva un’altra brutta sconfitta per Genie, battuta 7-6(4) 6-1 da Ajla Tomljanovic e ora la semifinale di Sydney di inizio anno inizia a sembrare più un caso isolato che un segnale di risveglio. Un KO ancora più pesante se si pensa che la croata era assente dai campi da oltre un anno e non vinceva una partita nel main draw di un torneo dal settembre dal 2015.
Stan Wawrinka
In vena di regali, lo svizzero concede a Damir Dzumhur la vittoria più bella della sua carriera – quella su Nadal di un anno fa era stata “azzoppata” dal ritiro dello spagnolo – e conferma di essere un animale da Slam, ma di non dare mai troppe garanzie negli altri tornei. Doveva difendere i 500 punti dell’anno passato, non è riuscito nemmeno a vincere una partita. E adesso chissà cosa combinerà tra Indian Wells e Miami, due tornei in cui non ha mai fatto particolarmente bene.
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