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Svitolina ed Errani si contendono l’MVP del giorno. Young, lamentele infantili

(dal nostro inviato ad indian Wells)

Abbiamo la conferenza stampa dell’anno, se non altro una delle prime 2/3 che si potranno vedere in stagione. Siamo al 10/11 marzo, ma Sara Errani ha già svalicato i limiti più alti che si potessero immaginare… Nella giornata meno indicata possibile. Sconfitta al secondo turno contro Barbora Strycova, solo la terza volta su 10 uscite che la romagnola viene battuta dalla ceca, con una condizione fisica non ancora accettabile ed un fine match con la consapevolezza di essere senza forze, Sara è arrivata in sala stampa con un gran sorriso e la bocca cucita.

“Dovete scusarla, è totalmente afona” ci ha rivelato Eloise Tyson, rappresentante della WTA. Alle prime domande Sara ha preso un foglio ed una penna ed ha cominciato a scrivere ed a sorridere ai tentativi di noi giornalisti di intuire per primi cosa stesse scrivendo sul foglio. C’è stato il momento in cui si è pensato lo stesse facendo apposta, più o meno quando è sembrato che i ruoli si fossero ribaltati e noi fossimo i concorrenti di una partita a pictionary. Però già 2 giorni fa aveva lamentato una condizione di salute pessima tra febbre alta ed influenza varia, in più qualche anno fa (qualcuno forse lo ricorderà) a Parigi ci fu uno screzio importante con la stampa italiana… ma chiudiamo qui, non è giusto concentrarsi su questioni che non c’entrano col tema attuale. Vorremmo anzi ringraziare Sara per il gesto odierno, perché è stata di una gentilezza rara. Aveva tutto il diritto di saltare l’incontro con la stampa, dopo quasi 3 ore di partita durissima, di arrabbiature e delusioni. Bastava una parola e quelli della WTA avrebbero raccolto 2 dichiarazioni (bello chiedersi “come”, vista la situazione) da consegnare poi a noi, invece non solo si è presentata ma ha anche voluto che non ci fermassimo dopo aver visto che lei non poteva dire una parola, trovando un foglio su dove poi rilasciare qualche parola

“Non ho mai visto una conferenza stampa così” diceva la stessa rappresentante WTA, anche lei tra le risate come tutti noi.

Errani che potrebbe così rubare il titolo di MVP della giornata ad Elina Svitolina. L’ucraina ha giocato una partita non entusiasmante, per essere carini, vincendo solo 7-6 al terzo set contro Qiang Wang e faticando tanto nella durissima giornata californiana (anche oggi oltre 30 gradi e caldo martellante). Oltre due ore e mezza di lotta durissima, con 20 palle break concesse dalla cinese e 18 dall’ucraina che ha servito per il match sul 6-5 in un terzo set dove è stata avanti 2-0, poi 4-2 0-40 non riuscendo a chiudere, c’è riuscita più tardi al secondo match point.

Ebbene, tanto per non farsi mancare nulla ha accettato non una, non due, ma ben tre richieste di interviste one-to-one (cioè giornalista-atleta) da fare una dopo l’altra. Il che vuol dire passare almeno 30-40 minuti a parlare con la possibilità di ripetere per 3 volte la stessa risposta e di sentirsi chiedere qualcosa sulla top-10 da arrivare alla nausea. Fidatevi, capita con la stessa frequenza dei 30 e lode che possono dare alla versione di latino del periodo tardo impero romano.

L’ucraina (in un’intervista che uscirà sul prossimo numero di Tennis Match, la rivista collegata al sito Oktennis) ha rivelato diversi particolari interessanti, come il fatto di aver viaggiato praticamente sempre in macchina quando era piccola e cominciava a girare per i tornei in Europa con la famiglia in macchina perché non potevano permettersi l’aereo, arrivando a macinare migliaia di chilometri da un posto all’altro e che spesso si ritrovavano a dormire in macchina per risparmiare sulle spese di un eventuale albergo. D’altronde non è facile se la nazione “di partenza” è l’Ucraina, non proprio una potenza dal punto di vista economico.

Chi invece va dritto dietro la lavagna, ed in maniera piuttosto pesante e negativa, è Donald Young. Lo statunitense, nel bel mezzo della partita contro Stefan Kozlov, ha deciso di smettere di giocare perché si era rotto il microfono dell’arbitro.

“Non puoi farti sentire dal pubblico, non posso sentirti, non gioco”. Questo in sostanza il discorso espresso dal tennista di casa che poi vincerà l’incontro 7-5 7-6(5). Tiebreak, quello del secondo set, molto particolare: in 12 punti solo 1 è stato vinto dal giocatore al servizio, quello sul 5-5.

Gli Stati Uniti però hanno di che sorridere con Kayla Day. Classe 1999, è al terzo turno dopo la bella vittoria su Mirjana Lucic Baroni, che pure conduceva 5-3 al terzo set. Dopo la vittoria allo US Open junior lo scorso anno, continua la corsa della giocatrice nata non troppo distante da qui, Santa Barbara, è ormai alle porte delle prime 150 del mondo. C’è chi se la passa peggio, in fondo.

Come Taylor Fritz ad esempio, che pur essendo tornato al successo oggi in sala stampa ha lasciato qualche dichiarazione che non è sembrata pulitissima. L’argomento era la sfera familiare e le novità successe nella sua vita dallo scorso luglio quando si è sposato con Raquel Pedraza: “Cosa è cambiato nella mia vita? Niente, stessa sveglia, stesso tragitto in macchina, stessa routine. Al bambino? A quello pensa mia moglie, fa tutto lei, io non mi occupo di altro che del tennis. Se lei è d’accordo? È lei che me lo dice. Il rapporto coi miei coetanei statunitensi che cominciano ora a macinare posizioni nel ranking? Non è cambiato nulla. E cosa faccio a casa per il bambino? Nulla, non cambio pannolini, non mi occupo di lui se ha bisogno… sono felicissimo di vederlo, vorrei che crescesse amando lo sport come faccio io, ma accetterò qualsiasi decisione”. Ok, sembra tutto normale, ma non è forse un po’ troppo normale? Un sistema familiare basato su una concezione da anni vintage? La donna che si occupa di tutto, l’uomo che sta poco con la famiglia e vede il bambino nei pochi momenti in cui non è impegnato in altri interessi… Tutto normale, non fosse che i 2 ragazzi-genitori altro non hanno che 18 e 19 anni. Sposi all’improvviso, pochi mesi più tardi con un figlio da gestire… Non può essere un salto facile da gestire, poi logicamente quello che ci auguriamo è che Taylor e sua moglie abbiano tutta la fortuna di questo mondo. Non è facile, ecco.

Finalmente sono scesi in campo alcuni dei personaggi più attesi. 3 dei Fab Four hanno fatto il loro esordio nel doppio e, ebbene sì, hanno vinto tutti. Rafael Nadal, in coppia con Bernard Tomic (ah, per chi fosse interessato ai motivi della loro unione: pare che dovevano giocare insieme a Brisbane, poi Rafa avrebbe chiesto di spostare perché aveva l’accordo con Marc Lopez e si sarebbero accordati per Indian Wells); ha vinto Andy Murray, in coppia con Dan Evans (eliminando tra l’altro i campioni del Roland Garros Feliciano e Marc Lopez); ma soprattutto ha vinto Novak Djokovic, in coppia con Viktor Troicki. I 2 serbi, di cui soprattutto Djokovic ben poco avvezzo alla specialità, hanno superato 2 ottimi giocatori come Rohan Bopanna e Pablo Cuevas. Questo tris non era affatto atteso.

Diego Barbiani

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