A fine 2016 Anastasia Potapova, che compirà 16 anni il prossimo 30 marzo, aveva annunciato l’addio al circuito junior per dedicarsi già a quello professionistico pur non avendo ranking WTA. Dopo 3 tornei, la tennista russa ha già messo le mani sul primo titolo.
A Curitiba, in quella che ieri abbiamo ribattezzato come “la finale del futuro“, si sono affrontate le 2 migliori tenniste classe 2001. In palio non c’era un ITF junior, ma un torneo da 25.000 dollari pieno di giocatrici tra le prime 300 del mondo, con la numero 1 del seeding che era addirittura numero 92 (Irina Khromacheva). Sia lei che la finalista odierna, Amanda Anisimova (addirittura più giovane di 5 mesi) non avevano classifica per parteciparvi: Potapova ha partecipato grazie al posto riservato ad un tennista junior, Anisimova dopo due 6-0 6-0 rifilati nei match di qualificazione.
Ebbene, le 2 giovanissime tenniste sono arrivate in finale eliminando, anzi demolendo, tutte le avversarie. Parziali nettissimi se non per un set perso da Potapova nel secondo turno contro Amanda Carreras. Poi tanti 6-2, 6-1. Khromacheva è stata vittima di una sconfitta nettissima, in semfinale contro Anisimova (6-2 6-1), mentre la seconda favorita del seeding, Teliana Pereira (ex numero 43 del mondo e vincitrice di 2 titoli WTA) è stata eliminata da Potapova all’esordio, 7-6 6-2.
In finale ha prevalso Potapova, 6-7(7) 7-5 6-2 in un match che ha visto la sua svolta decisiva nel momento in cui è cominciato a diluviare, sul punteggio di 6-7 4-3 Potapova, servizio Anisimova. L’equilibrio costante che c’era stato fin lì è stato spezzato non tanto dalla pausa, ma dalla decisione degli organizzatori di spostare l’incontro su un campo indoor (sempre in terra) perché le previsioni erano addirittura in peggioramento.
Potapova, che nel primo set aveva sciupato in tutto 4 set point (3 sul 6-5 e servizio, 1 sul 7-6 nel tie-break), è riuscita a concludere il secondo set alla prima chance, quando al servizio c’era l’avversaria statunitense. Il set decisivo è stato dominato dalla russa, che dopo il break preso nel quarto game non ha sfruttato 4 chance di doppio break sul 4-1, ma ha strappato per la seconda volta nel parziale il servizio alla sua avversaria sul 5-2 per mettere le mani sul primo titolo professionistico.
C’erano dei dubbi su questa decisione drastica presa lo scorso dicembre, nonostante un’avventura junior ricca di successi già a cominciare dai 14 anni. Al terzo torneo disputato ne ha già spazzati via diversi, e tra 8 giorni il suo nome comparirà tra le prime 400 del ranking WTA.
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