Oggi non sei riuscita a vincere, però la settimana nel complesso deve essere stata piuttosto positiva. Cosa ha fatto oggi la tua avversaria per rientrare nel secondo e terzo set?
“Oggi ho avuto la sensazione di non essere in campo come nei giorni scorsi e mi sentivo incapace di esprimermi al meglio, anche perché lei giocava in maniera molto aggressiva. Ero molto lontana dal campo ed in certi momenti non facevo altro che correre non potendo far altro che difendermi, e non ho servito bene come volevo. Questi credo siano stati i motivi per cui ho perso. Anche se ero 7-6 4-1 avanti, c’era solo un break di ritardo, questo l’ha spronata a non demordere mentre io continuavo ad essere passiva. Oggi non so neppure spiegare perché non fossi al meglio, è una di quelle giornate dove semplicemente ti senti diversa, non puoi esprimere il tuo miglior tennis e devi continuare a dare del tuo meglio per non abbatterti”.
Come mai ti sentivi passiva? Un po’ di pressione?
“Sì, c’era molta pressione. Non mi sentivo in grado di giocare come feci in semifinale contro Pliskova. Forse la differenza di aver giocato lì di sera ed oggi di giorno, con condizioni diverse tra cui il vento… Non lo so, ma non voglio prendere scuse: Elena ha meritato tutto il successo”.
È una giocatrice, lei, che ha avuto tanto successo in doppio ed ora ne sta avendo anche in singolare. Pensi possa entrare in top-10?
“Perché no? Certo che può. Ha un bel gioco, ha raggiunto la semifinale a Wimbledon lo scorso anno e qui ha addirittura vinto il torneo. Le servirà però essere molto costante”.
Cosa prenderai da questa settimana?
“Molti aspetti positivi. Non c’è ragione per essere negativi. Ho perso una partita che avrei dovuto vincere, ma questo è il tennis. Nessuno muore per questo, dunque vado avanti. Sto giocando meglio, sto vincendo molte partite in due set. Sono molto positiva”.
Hai modo di fare qualche parallelo con le 2 finali perse?
“No guarda, neanche me le ricordo (sorriso, ndr). Ero ancora una bambina quando le ho giocate”.
Adesso Miami. Come pensi di affrontare il torneo dopo una lunga permanenza qui?
“La cosa più difficile sarà convivere con un po’ di fatica che rischierà di prosciugarmi mentalmente, ma le altre partite non mi avevano stancato tanto. Fisicamente credo di stare ancora piuttosto bene. Adesso poi avrò qualche giorno di riposo prima di cominciare a Miami”.
Che cosa, del gioco di Vesnina, ha reso oggi così difficile la vita per te in campo?
“Forse il fatto di non averci giocato contro molte volte. La prossima volta avrò un approccio tattico diverso. Oggi è stato difficile per me perché lei giocava piatto e la palla scivolava un po’ al momento dell’impatto”.
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