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Indian Wells, donne: Mladenovic, vittoria e top-20. In semifinale avrà Vesnina

[28] K. Mladenovic b. [13] C. Wozniacki 3-6 7-6(4) 6-2 (da Indian Wells, Diego Barbiani)

Kristina Mladenovic in un colpo solo si regala 2 “prime volte”: il successo contro Caroline Wozniacki le regala la prima semifinale in un torneo Premier Mandatory e da lunedì prossimo la francese festeggerà l’ingresso in top-20.

Continua l’ottimo momento di forma della giocatrice francese, di origini slovene, che da San Pietroburgo sta avendo un ruolino di marcia di grandissimo valore. È la terza semifinale raggiunta in 4 tornei disputati, esclusa la Fed Cup perché torneo per nazioni. Fino ad ora è stata sempre impeccabile: a San Pietroburgo contro Natalia Vikhllyantseva ed ad Acapulco contro Christina McHale. Non di meno, è la quarta vittoria su quattro incontri disputati contro giocatrici in top-20 proprio dalla settimana in Russia, dove è arrivata anche la prima gioia della carriera con il successo in finale su Yulia Putintseva.

Non aveva mai battuto Caroline Wozniacki nei tre predenti incontri tra cui l’ultimo: la finale di Hong Kong del 2016. In quel match però era riuscita per la prima volta a strapparle un parziale, finendo per cedere molto nettamente gli altri due anche a causa di un problema fisico. Quest anno il corpo sta rispondendo, fino ad ora, piuttosto bene: oltre ai tre set di oggi con il termometro ben sopra i 33 gradi, ci sono le tre ore e mezza ad Acapulco nella sfida vinta contro Heather Watson, in una situazione totalmente opposta perché in una zona dove l’umidità è elevata al confronto del secco deserto della California.

Molto brava, oggi, a credere di poter vincere anche dopo un primo set che sembrava stregato. Ha avuto chance per vincere il game nel primo (Wozniacki ha rimontato da 15-40), nel secondo (poi concretizzata), nel quarto (mancate 5 palle break), nel quinto (2 occasioni), nel sesto (altre 2 palle break non sfruttate). Il punteggio diceva “5-1 Wozniacki e servizio”, ma erano tanti i rimpianti della testa di serie numero 28. Alla decima palla break, ed alla decima chance consecutiva di vincere un game, Mladenovic si è rimessa in marcia, accorciando ulteriormente fino al 3-5.

Wozniacki ha saputo resistere nella seconda occasione in cui ha provato a chiudere il parziale. In un game cominciato con un’ottima smorzata di Mladenovic dopo uno scambio in cui ha tenuto la danese oltre la linea di fondo, la ex numero 1 del mondo ha recuperato da 15-30 chiudendo con uno scambio dove ha ribaltato col rovescio l’inerzia ed ha concluso col rovescio.

Nel secondo set però, dopo l’iniziale break e controbreak, Mladenovic è salita in cattedra col servizio tenendo due game a zero e trovando un nuovo break (il secondo in parziale in suo favore) sul 3-2. Wozniacki si è subito rifatta sotto, e dopo il cambio campo successivo la svolta più significativa del match: Mladenovic è tornata in campo continuando a spingere, però trovando ancora più precisione e colpendo con maggiore convinzione verso il dritto della sua avversaria, soprattutto quando si trattava di farle eseguire un colpo scomodo appena dopo il servizio.

La francese ha avuto l’occasione per chiudere il set sul 5-3, ma un po’ di tensione al servizio l’ha portata a commettere due doppi falli (sullo 0-15 e sul 30-30) che inevitabilmente hanno giocato a suo sfavore, nonostante il bel rientro dal doppio svantaggio con due servizi ed altrettante conclusioni di dritto. Si è arrivati così al tie-break, dove Mladenovic è subito partita molto forte, trovando soprattutto grande aiuto dal servizio: ace sul 2-1, servizio e voleè sul 4-3, servizio vincente sul 5-3. L’errore di Wozniacki sul secondo set point riportava definitivamente il match in equilibrio.

Nel set decisivo i primi tentennamenti sono stati transalpini, con Kristina che si faceva rimontare per due volte da 40-15 senza però concedere palle break. Avanti 2-1, inoltre, Wozniacki è stata costretta a chiamare il fisioterapista per un problema di vesciche. Non è chiaro se o quanto possa aver influito sull’andamento finale, ma da lì in poi si sono registrati cinque game consecutivi per la sua avversaria, che ha meritato un traguardo per lei eccezionale, giunto non per caso ma a coronamento di un grande momento di forma. Al prossimo turno la sorpresa Elena Vesnina.

[14] E. Vesnina b. [12] V. Williams 6-2 4-6 6-3 (Piero Vassallo)

Il WTA di Indian Wells ha già un verdetto sicuro perché comunque vadano le semifinali ci sarà una debuttante in una finale Premier Mandatory: sarà Elena Vesnina a sfidare Kristina Mladenovic per un posto nell’ultimo atto del torneo californiano. La russa elimina Venus Williams battendola in tre set e confermandosi avversaria scomoda per l’americana – con questa fanno quattro successi in sei incontri.

Un anno fa la russa perdeva al primo turno delle qualificazioni, oggi festeggia la sua prima semifinale in un Mandatory in un torneo che le aveva portato sì bene ma soltanto in doppio, specialità in cui ha trionfato per tre volte su questi campi. Per Venus Williams sfuma l’opportunità di eguagliare il suo miglior risultato a Indian Wells – mai oltre le semifinali -ottenuto nel 1998 e nel 2001, anno in cui accadde il “fattaccio” che portò al lungo boicottaggio insieme alla sorella Serena.

La finalista degli Australian Open 2017 ha provato fino all’ultimo a restare in partita e per quanto visto nel primo set è sembrato quasi miracoloso vederla lottare per tre set e per oltre due ore. In mezz’ora Vesnina ha vinto un primo set in cui l’ex numero 1 del mondo ha sbagliato tutto il possibile, un 6-2 che avrebbe tranquillamente potuto essere più pesante e che ha mostrato la peggiore Venus possibile. La reazione d’orgoglio nel secondo set ha reso la partita più equilibrata ma non più bella, con tanti errori da una parte e dall’altra. La Williams se lo è aggiudicato 6-4 e sembrava poter dare una spallata decisiva al match.

Partita avanti di un break nel terzo set, l’americana non è riuscita a confermare il vantaggio – negativa la sua prova al servizio – e Vesnina ha ripreso coraggio ed è tornata a giocare con la personalità e l’attenzione del primo set. Sul 3-2 in suo favore, un altro gioco disastroso al servizio di Venus le ha consegnato il break decisivo. Sotto 2-5, la Williams ha dato fondo a tutto ciò che le era rimasto per annullare tre match point e nel game successivo ha messo pressione alla russa, costretta ad annullare sei palle break prima di poter chiudere al quarto match point. E adesso sarà semifinale tra outsiders con Kiki Mladenovic.

Diego Barbiani

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