[5] D. Cibulkova b. Kr. Pliskova 2-6 7-6(5) 7-6(4) (dal nostro inviato ad Indian Wells Diego Barbiani)
Un’incredibile partita, una straordinaria Dominika Cibulkova. La slovacca ha trovato contro Kristyna Pliskova la vittoria che cercava da inizio stagione, quella al termine di una lotta punto a punto, quella dove dimostrava di essere presente fino all’ultimo punto, riuscendo a ribaltare le sorti di un incontro terribile, dal suo punto di vista. La ceca è stata non brava, di più: 18 ace, un numero infinito di servizi e risposte vincenti, sempre al comando di tutti e 3 i parziali fino a quasi la fine. Cosa è mancato? Nulla, probabilmente, giusto un briciolo in più di sicurezza quando ha servito per il match sul 5-4 nel secondo set, mentre nel terzo ha provato di tutto per arrivare a match point sul 5-4. E nell’unica occasione in cui c’è riuscita, Cibulkova ha giocato con grandissimo coraggio un dritto ad uscire dal centro del campo che ha pizzicato mezza riga esterna.
Un match dal pathos enorme, con la slovacca che poteva spesso soltanto provare a difendersi dal bombardamento continuo che arrivava dal lato avversario. Una fase difensiva dove ci ha messo il cuore, oltre che la capacità di soffrire. Una condizione mentale che faceva pensare che questa volta non avrebbe volto uscire dal campo con una nuova sconfitta come già successo prima a Melbourne contro Ekaterina Makarova e poi contro Karolina Pliskova a Doha.
All’Australian Open aveva rimontato da 2-6 0-4 e sul 3-3 al terzo ha mancato uno 0-40 prima di cedere il servizio nel game successivo e poi la partita. Contro Karolina nel deserto aveva perso il primo e vinto il secondo, prima di essere avanti 15-40 sul 3-3 nel terzo e poi perdere il servizio e, nuovamente, la partita. Per una lottatrice come lei queste 2 sconfitte hanno voluto dire tantissimo, in termini negativi, anche per lo sforzo enorme profuso per rimettersi in carreggiata.
Stasera, uguale. Triturata nel primo set da una ceca devastante in ogni settore del suo gioco, nel secondo ha provato in tutti i modi a rimanere nel match, lottando con le unghie e con i denti nonostante in ogni turno di battuta andasse regolarmente in difficoltà. Una palla break annullata nel primo turno di battuta del secondo set, tre consecutive nel secondo, poi il break subito nel terzo. Altre 2 chance di doppio break annullate sul 2-4 e la voglia di crederci ancora. Quando poi Kristyna è andata al servizio per chiudere, quando ancora non aveva mai concesso una sola palla break in tutto l’incontro, ecco che il braccio della ceca ha cominciato a tremare.
La palla break è arrivata e subito Cibulkova si è catapultata sopra, rientrando non solo nel parziale ma anche salendo avanti 6-5 dopo aver annullato una palla break con un passante di dritto magnifico.
La ceca ha reagito bene, salvando 3 set point consecutivi da 0-40 e guadagnandosi il tie-break. Lì però ha commesso un errore sul 5-4 e la slovacca, al quinto set point, ha così trovato il punto che le ha ridato vita e speranza.
Grave disattenzione però della numero 5 del mondo ad inizio del terzo set, quando Pliskova aveva patito il colpo perdendo per la seconda volta negli ultimi 3 turni di battuta il servizio sbagliando 2 voleè consecutive a campo aperto e con l’avversaria ferma. Non era in controllo, ma era quello il momento in cui non sbagliare. Invece dopo aver vinto il primo punto del secondo game si è messa in difficoltà da sola con un dritto colpito male ed un doppio fallo, a cui ha fatto seguito una risposta vincente della ceca. Tutto da rifare, e con esso ricominciava la sofferenza al servizio. Altre 4 palle break annullate fino al 4-5, quando da 40-15 ha mancato 7 chance di 5-5. Solo su una, però, ha colpa: il doppio fallo, sulla prima chance. Poi, regolarmente, veniva colpita dal dritto caldissimo della ceca.
Pliskova è arrivata al match point, annullato però come meglio non poteva. Sul 5-5, dopo tanta sofferenza, Cibulkova ha trovato il break che l’ha portata a servire per il match ma subito si è trovata sotto 0-30. Ha annullato altre 5 palle break prima di cedere, alla sesta, all’ennesima botta di dritto vincente di Pliskova che arrivava, con merito, a giocarsi tutto ad un nuovo tie-break.
C’è però un dettaglio di non poco conto: Cibulkova non ha mai perso un tie-break in tutto il 2017. 5 su 5 quelli prima di questa sera, diventati poi 6 su 6 con il primo della sfida. La slovacca, mantenendo la regola, è partita subito forte andando avanti 4-1. Pliskova ha provato a rientrare ma sul 5-3 un ottimo rovescio stretto della numero 5 del mondo le ha dato i primi, soffertissimi match point. C’è voluto il secondo per lasciar andare tutta la propria gioia, per una delle vittorie più attese della sua carriera, almeno nella modalità con cui è arrivata.
Al prossimo turno avrà Anastasia Pavlyuchenkova contro cui ha già giocato (e vinto) una partita a Doha in questa stagione e contro cui è avanti 5-2 ed ha vinto gli ultimi 3 precedenti. Sempre, però, soffrendo. Soprattutto, bisognerà vedere come recupererà da questa fatica.
[3] Ka. Pliskova b. [29] I. Begu 6-4 7-6(2) (Samuele Delpozzi)
Prosegue, non senza intoppi, la marcia di Karolina Pliskova a Indian Wells. La boema infatti, proiettata in cima al tabellone in seguito al rimescolamento causato dal forfait di Serena, aveva già dovuto disinnescare una pericolosissima mina vagante – la campionessa olimpica Puig – al turno precedente.
Quest’oggi Karolina, pur essendosi imposta in due set, ha invece dovuto lottare per quasi due ore contro Irina Camelia Begu, numero 29 del seeding. Un match sulla carta piuttosto agevole, dato il debolissimo stato di forma della rumena – reduce da 15 sconfitte in 19 match a partire dall’estate scorsa, 1-7 nella stagione in corso – e invece complicatosi ben più del previsto.
L’avvio è positivo per la numero 3 mondiale, subito avanti 2-0. Vantaggio quantomai effimero: rientrate immediatamente le velleità di fuga, la ceca inizia a inanellare disastri sulle palle break, tra cui spicca il rigore a porta vuota mancato nel sesto game – un diritto affossato a metà rete con l’avversaria già ferma. La litania di occasioni mancate prosegue per tutto il parziale, finalmente chiuso per 6-4 al terzo set point: il bilancio di 2/13 sui break point farebbe impallidire anche il Federer dei tempi d’oro.
La conquista del set sembra donare a Karolina la necessaria tranquillità per archiviare la pratica in tempi brevi, forte di un nuovo break di vantaggio, 3-1. Tuttavia, un terrificante parziale di 10 punti consecutivi a favore della Begu rimette tutto in discussione, al punto di ritrovarci a un passo dal parziale decisivo: la rumena ha una doppia chance al servizio, sul 5-4, 40-15, con una Pliskova innervosita dal crollo delle proprie percentuali in battuta – addirittura sotto il 40% di prime palle.
Messa con le spalle al muro, la ceca reagisce nuovamente da campionessa. Annullati d’autorità i set point e ottenuto il controbreak, il destino del match sembra segnato: così è, al termine di un tie-break senza storia, chiuso per 7-2 alla prima occasione con un servizio vincente. Non un match brillante da parte della Pliskova maggiore, ma la capacità di vincere pur giocando male è ciò che normalmente separa i top player dai giocatori comuni.
Al prossimo turno l’attende un affascinante contrasto di stili con l’elvetica Timea Bacsinszky, sopravvissuta ad una maratona di oltre 3 ore (e 4 match point annullati) con Kiki Bertens.
[7] G. Muguruza b. [WC] K. Day 3-6 7-5 6-2 (Giancarlo Di Leva)
C’era curiosità per il match di terzo turno che vedeva la più giovane tra le tenniste in tabellone, la giovanissima americana Kayla Day (classe 99), opposta a Garbine Muguruza , numero 7 del seeding. La spagnola, reduce da 2 brutte sconfitte contro pronostico subite nei tornei di Doha e Dubai , rispettivamente contro la cinese Zhang e l’ucraina Bondarenko, ha l’obiettivo di migliorare la sua best performance sul cemento californiano consistente negli ottavi raggiunti in occasione della sua prima partecipazione nel 2013, mentre la giovanissima americana, n.175 del ranking, entrata in tabellone grazie ad una wild card, mira a confermare l’ottima impressione destata nei primi due turni in cui , contro pronostico, ha avuto la meglio sulla giapponse Nara, ma soprattutto al secondo turno sulla croata Lucic Baroni, testa di serie n. 32 e giocatrice molto più esperta di lei. Prima di questo torneo la Day aveva disputato solo 4 matchs nel circuito maggiore vincendone uno agli Us Open dello scorso anno contro la connazionale Brengle.
Ebbene, chi ha scelto di seguire questo incontro, programmato sullo Stadium 1, ha assistito all’ottima prova di carattere della sfrontata ragazzina di Santa Barbara che ha tenuto testa splendidamente alla n. 7 del mondo mantenendo il comando del gioco per quasi due set e arrivando a sfiorare la sorpresa clamorosa. A braccio sciolto e senza alcun timore reverenziale la Day, grazie a un gioco potente e vario ed a un servizio molto efficace, ha dominato il primo set nel quale ha strappato due volte il servizio all’avversaria e, nonostante un passaggio a vuoto in due games quando era già avanti 5-1, ha chiuso con autorevolezza il set al nono gioco in 33 minuti.
Nel secondo set la fisionomia del match non cambia; Muguruza non riesce a cambiare l’inerzia del march e rischia il tracollo nel quinto game in cui deve annullare ben 3 palle break ma soprattutto nell’undicesimo game allorchè, sul punteggio di 5-5, l’americana si procura l’undicesima palla break fino a quel momento per poter andare a servire per il match e lì, per la prima volta, il braccio della giovanissima americana ha tremato. Scampato il pericolo Muguruza, giocando il miglior game della sua partita, riesce ad ottenere il break nel game successivo, vincendo il set (7-5) e rimettendo il match in equilibrio.
Nel terzo set ha prevalso l’esperienza della spagnola, nel frattempo salita di livello, che costringe alla resa la sua avversaria che esce dal campo in lacrime, ma che ha rafforzato ulteriormente l’ottima impressione che aveva destato negli incontri precedenti. Tra lei e la coetanea Bellis, entrambe classe 99, gli Stati Uniti possono rallegrarsi per aver trovato altre due sicure campionesse di domani. Ad aspettare la Muguruza negli ottavi c’è una Svitolina in gran forma che ha asfaltato l’australiana Gavrilova (6-2 6-1 in 65 minuti).
Risultati secondo turno:
[3] Ka. Pliskova b. [29] I. C. Begu 6-4 7-6(2)
[15] T. Bacsinszky b. [18] K. Bertens 6-3 5-7 7-6(8)
[10] E. Svitolina b. [24] D. Gavrilova 6-2 6-1
[7] G. Muguruza b. [WC] K. Day 3-6 7-5 6-3
[5] D. Cibulkova b. Kr. Pliskova 2-6 7-6(5) 7-6(4)
[19] A. Pavlyuchenkova b. [17] B. Strycova 6-3 6-2
[21] C. Garcia b. [11] J. Konta 3-6 6-3 7-6(1)
[8] S. Kuznetsova b. [26] R. Vinci 6-2 2-6 6-1
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